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    Valutazione della densitometria ossea in pazienti beta-talassemiche sottoposte a terapia con raloxifene

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    Abbiamo condotto uno studio sul trattamento con raloxifene cloridrato, per un periodo di follow-up della durata di 2 anni, su un gruppo di pazienti affette da talassemia intermedia e major, al fine di valutare mediante densitometria minerale ossea (BMD), se la terapia è efficace in termini di riduzione della perdita ossea. Dai nostri dati è emerso che non ci sono state differenze significative in termini di miglioramento della percentuale di perdita ossea, contrariamente a quanto si verifica in donne in menopausa senza problemi ematologici. Al momento attuale, la terapia in grado di migliorare o mantenere una buona qualità di vita di queste pazienti, si basa su un regime trasfusionale precoce, continuo e con livelli di emoglobina ottimali, su un’adeguata terapia chelante, sull’astenzione dal fumo e su una valida e costante attività fisic

    Gravidanza in pazienti emoglobinopatiche e non emoglobinopatiche: studio comparativo

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    L’anemia in corso di gravidanza è molto frequente ed è considerata un fattore di rischio sia per la madre che per il feto. Tra le varie forme di anemia che intercorrono in gravidanza un ruolo fondamentale gioca l’anemia ferrocarenziale. L’anemia sideropenica costituisce un serio problema di salute pubblica, considerato il significativo impatto sullo sviluppo fisico di ciascun individuo, per rapporti sociali e sul rendimento dell’attività lavorativa. Il nostro lavoro si propone i seguenti scopi: i) valutare la condizione ematologica delle pazienti in gravidanza che afferiscono al nostro Servizio di Talassemia, ii) dare l’esatta collocazione nosografia al tipo di anemia, iii) individuare i possibili protocolli terapeutici più idonei al trattamento, con l’obiettivo finale di monitorare l’andamento della gravidanza e prevenire l’insorgenza di complicanze. Sono state arruolate 44 donne gravide alla X settimana di età gestazionale. Sono state escluse le pazienti in trattamento parenterale con ferro prima dell’arruolamento e intolleranza ai derivati del ferro, pazienti affette da Celiachia, pazienti portatrici di emoglobinopatia con anemia microcitica normo/ipersideremica secondaria a deficit eritropoietico midollare, pazienti con anemia correlata a quadri di asma, cirrosi epatica, gravidanze multiple, rischio di nascita prematura, infezioni acute. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: portatrici di beta-talassemia e pazienti negative per emoglobinopatie. I risultati del nostro studio dimostrano una maggiore efficacia della terapia parenterale con ferro gluconato rispetto alla terapia per os in corso di gravidanza, sia per i minori effetti collaterali e/o reazioni anafilattiche, che per il più rapido innalzamento dei valori di emoglobina (p<0.000)
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