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Argomentazione e responsabilità . Giuseppe Samonà e il Piano del Trentino.
Il Piano del Trentino di Giuseppe Samonà (1967) introduce l’idea di una ‘città senza concentrazione’: una ‘campagna urbanizzata’ popolata da servizi e luoghi della produzione. Il Piano consiste in una ‘visione’ di lungo periodo espressa entro una forma ‘argomentativa’ del discorso che prevale su quella prescrittiva. Esso fa leva sul ‘convincimento’ del destinatario, più che sulla forza obbligatoria del Piano. Predilige inoltre forme di prescrittività che implicano il ‘dialogo costante’ tra differenti livelli di progettazione e di governo, tra soggetto pubblico, cittadini ed attori. L’autore del saggio muove a partire dall’esperienza trentina, cogliendo alcune relazioni con altre riflessioni di Samonà , osservando gli anni precedenti e quelli successivi. Pur evolvendosi, il pensiero dell’autore siciliano lavora attorno ad un nucleo tematico molto denso che ha avuto nel Piano del Trentino un primo deposito formale e ha rappresentato un innesco per successive riflessioni teoriche e progettuali