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    Il concorso è diviso in due aree di intervento. La Makryanni Site posta ai piedi dell’Acropoli e la Dionysos Site. Nella prima viene collocato il museo dotato di un parcheggio sotterraneo per 400 posti: questo si riallaccia al vecchio complesso museale, attraverso un portico a due piani che richiama le architetture della Stoa e caratterizzato nella zona degli ingressi da un muro circolare che distribuisce alle varie sezioni. Due edifici funzionanao in maniera autonoma: una sala conferenze per 500 posti nella zona ovest del vecchio edificio e, nei pressi della collina, i laboratori. Nell’area di Dionysos il recupero di un edificio esistente a ristorante e punto informazioni permette la creazione di un parcheggio per 40 autobus per i turisti dell’Acropoli

    Arrivato - ma dove? La riscoperta dell'esilio in Ursula Krechel

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    L'autrice affronta due argomenti ("Shanghai. Lontano da dove, 2008"; "Landgericht", 2012) poco trattati dalla ricerca germanistica sull'esilio, e cioè l'arrivo degli ebrei europei a Shanghai dopo il 1933 in numero considerevole e la situazione di coloro che tornano dopo il 1945 in Germania, dopo anni di esilio lontani dal paese e dalla propria famiglia. Ursula Krechel ricostruisce le vite di alcuni personaggi sulla base di documenti e autobiografie ritrovate in vari archivi e delinea un panorama delle due realtà facendo toccare con mano la precarietà e la difficile ricerca degli individui di una collocazione nella rispettiva società, ognuna, per ragioni diverse, instabile e contraddittoria, difficilmente decifrabile per i protagonisti. Il saggio ripercorre la situazione storica sia della metropoli cinese degli anni '30-'40, allora occupata dal Giappone, sia quella dell'immediato dopoguerra nella Germania sconfitta, disorientata e piena di risentimenti. La narrazione non da certezze, procede per scatti e propone riflessioni sulla materia esposta, stimolando il lettore a partecipare alla ricostruzione della storia dei personaggi e delle società in cui vivono. I testi risultano montaggi che mescolano liberamente fatti storici e intuizioni dell'autrice, creando un tipo convincente di docufiction
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