22 research outputs found

    Efficacy of a new technique - INtubate-RECruit-SURfactant-Extubate - "IN-REC-SUR-E" - in preterm neonates with respiratory distress syndrome: Study protocol for a randomized controlled trial

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    Background: Although beneficial in clinical practice, the INtubate-SURfactant-Extubate (IN-SUR-E) method is not successful in all preterm neonates with respiratory distress syndrome, with a reported failure rate ranging from 19 to 69 %. One of the possible mechanisms responsible for the unsuccessful IN-SUR-E method, requiring subsequent re-intubation and mechanical ventilation, is the inability of the preterm lung to achieve and maintain an "optimal" functional residual capacity. The importance of lung recruitment before surfactant administration has been demonstrated in animal studies showing that recruitment leads to a more homogeneous surfactant distribution within the lungs. Therefore, the aim of this study is to compare the application of a recruitment maneuver using the high-frequency oscillatory ventilation (HFOV) modality just before the surfactant administration followed by rapid extubation (INtubate-RECruit-SURfactant-Extubate: IN-REC-SUR-E) with IN-SUR-E alone in spontaneously breathing preterm infants requiring nasal continuous positive airway pressure (nCPAP) as initial respiratory support and reaching pre-defined CPAP failure criteria. Methods/design: In this study, 206 spontaneously breathing infants born at 24+0-27+6 weeks' gestation and failing nCPAP during the first 24 h of life, will be randomized to receive an HFOV recruitment maneuver (IN-REC-SUR-E) or no recruitment maneuver (IN-SUR-E) just prior to surfactant administration followed by prompt extubation. The primary outcome is the need for mechanical ventilation within the first 3 days of life. Infants in both groups will be considered to have reached the primary outcome when they are not extubated within 30 min after surfactant administration or when they meet the nCPAP failure criteria after extubation. Discussion: From all available data no definitive evidence exists about a positive effect of recruitment before surfactant instillation, but a rationale exists for testing the following hypothesis: a lung recruitment maneuver performed with a step-by-step Continuous Distending Pressure increase during High-Frequency Oscillatory Ventilation (and not with a sustained inflation) could have a positive effects in terms of improved surfactant distribution and consequent its major efficacy in preterm newborns with respiratory distress syndrome. This represents our challenge. Trial registration: ClinicalTrials.gov identifier: NCT02482766. Registered on 1 June 2015

    Quality of life, Body image, and psychiatric implications in patients with urn trauma: preliminary study of the Italian version of Burn Specific Health Scale-brief

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    Burn patients may suffer both physical and psychopatological consequences and their quality of life and the presence of psychopathological symptoms should be evacuate. The Burn Specific Health Scale-Brief (BSHS-B) is a tried and test-instrument for assessing burn patients’ quality of life. The aim of this study is to propose the Italian translation of BSHS-B and presents the preliminary results of an exploratory study. The Italian version of BSHS-B was administered to a sample group of 50 burn victims. Reliability was verified by Cronbach’s alpha, and construct validity was evaluated through correlation with the Short Form 36 Health Survey Questionnaire (SF-36) and the Self-report Symptom Inventory-Revisited (SCL-90). The entire scale and two out of three domains showed Cronbach’s alpha values higher than 0.8. Significant correlations were identified between BSHS-B subscales and the SF-36 subscales Physical Pain and Social Activities. Several psychopathological SCL-90 subscales correlated with BSHS-B subscales Heat Sensivity and Body Image. It was concluded that our translation of BSHS-B was reliable and showed good construct validity. Tha drawbacks of this study are the limited size of the sample and the wide variety of types of burn injuries

    Eventi di vita stressanti in un campione di pazienti affetti da psicosi all’esordio: prevalenza, sintomatologia ed età d’esordio

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    Introduzione: Un consistente numero di studi suggerisce un’elevata prevalenza di eventi traumatici nella storia di soggetti con disturbi psicotici (Shevlin et al, 2008). Piu’ che l’impatto di un singolo evento di vita stressante, l’esposizione cumulativa ad esperienze traumatiche sembra incrementare il rischio di psicosi (van Winkel et al, 2008). Scopo dello studio e’ valutare la prevalenza di tali eventi in soggetti al primo episodio psicotico a confronto con controlli sani e la possibile correlazione con la sintomatologia psicotica e l’età di esordio. Metodologia: In atto sono stati reclutati 74 soggetti al primo episodio psicotico (51 m, 23 f; em=26.39, ds=9.36) e 27 controlli sani (18 m, 9 f; em=25.93, ds=7.65). Sono state somministrate le seguenti interviste: CECA-Q (Bifulco et al, 2005) per la valutazione retrospettiva degli eventi avversi infantili; List of Threatening Experiences (Brugha et al, 1985) per la valutazione degli eventi di vita stressanti durante il corso di vita e la PANSS (Kay et al, 1987) per la valutazione della sintomatologia psicotica. Risultati e Conclusioni: I risultati preliminari mostrano una maggiore prevalenza nel gruppo dei primi episodi psicotici di almeno un evento di vita stressante nell’arco della vita (p<0.001). E’ stato osservato che i pazienti tendono ad esperire un numero superiore di eventi traumatici rispetto ai controlli (p<0.05); particolarmente frequenti sono infortuni e aggressioni, bullismo, violenza domestica e sul lavoro, abuso sessuale. Tra i pazienti che sono stati vittima di nessuno, uno o piu’ eventi stressanti non sono state rintracciate differenze significative ne’ nell’eta’ d’esordio ne’ nella sintomatologia psicotica

    Durata di psicosi non trattata e consumo di cannabis in un campione di pazienti al primo episodio psicotico

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    Introduzione: la durata di psicosi non trattata (DUP) nei pazienti affetti da psicosi all’esordio rappresenta un fattore predittivo dell’outcome e del decorso del disturbo (Perkins, 2005). La relazione tra consumo di cannabis e DUP è ancora controversa. In questo lavoro viene analizzato il rapporto tra DUP ed età di esordio, consumo di cannabis, funzionamento cognitivo, livello di istruzione e stato di occupazione in un gruppo di pazienti affetti da psicosi all’esordio reclutati nell’ambito dello studio SGAP (Sicilian Genetic and Psychosis) svolto in collaborazione con l’Institute of Psychiatry, King's College of London. Metodologia: sono stati reclutati 74 pazienti di età compresa tra 18 e 65 anni ai quali è stata somministrata una batteria di test composta da: Nottingham Onset Schedule (NOS-DUP), Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS) , Social Data Schedule, Cannabis Experience Questionnaire (CEQ), WAIS-R. Risultati: il campione, ancora in fase di reclutamento, è costituito da 74 pazienti (M=68,9%), età media 26,39 (DS=9,36). La durata media di psicosi non trattata è di 40,4 settimane, il 39,5%, dei pazienti ha fatto uso di cannabis nel periodo immediatamente precedente il ricovero. Nel nostro campione i pazienti che fanno uso di cannabis hanno una DUP più breve (p=0,023) e afferiscono ai servizi di salute mentale in età più precoce (p=0,064) rispetto ai non consumatori. Inoltre vi è una correlazione inversa tra DUP e QI (p=0,05). Non sono al momento emerse correlazioni significative tra DUP e severità dei sintomi, valutati attraverso la PANSS. Conclusioni: i nostri risultati, in linea con i dati di letteratura, supportano l’associazione tra consumo di cannabis ed esordio precoce dei sintomi psicotici. Inoltre il consumo di cannabis si associa ad una minore durata della DUP ma quest’ultimo dato sembra meritevole di ulteriori indagini

    Ruolo dell'insight nell'espressività psicopatologica in un gruppo di pazienti affetti da psicosi all'esordio

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    Una buona capacità di insight pare costituire un fattore predittivo di minore espressività psicopatologica nei pazienti affetti da psicosi. In questo lavoro intendiamo analizzare le relazioni tra grado di insight e gravità dei sintomi psicotici utilizzando i punteggi totali e parziali ottenuti alla Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS) in un gruppo di pazienti affetti da psicosi all'esordio nell'ambito del progetto SGAP "Sicilian Genetic and Psychosis" svolto in collaborazione con il GAP Study dell'Institute of Psychiatry, King's College of London

    Consumo di cannabis e pattern psicopatologico di pazienti al primo episodio psicotico: confronto fra due campioni

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    Alcuni studi in letteratura supportano l’associazione tra consumo di cannabis, età di esordio ed espressività psicopatologica nei pazienti al primo episodio psicotico (Orlandi, 2001). Questo lavoro si propone di analizzare la gravità della sintomatologia psicotica in relazione al consumo di cannabis, confrontando due campioni di pazienti all'esordio psicotico (FEP) reclutati a Palermo e a Londra
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