14 research outputs found
Il convento di San Domenico a Cagliari. Note e documenti.
Fondato nel quartiere Villanova di Cagliari da domenicani pisani nella seconda metĂ del XIII secolo, il convento di San Domenico raggiunse la sua massima espansione nel XVI secolo in seguito ad ambiziosi programmi edilizi messi in atto sotto l'impulso dei re aragonesi.
Ricostruire tali vicende oggi risulta particolarmente difficile a causa della dispersione dei documenti e della distruzione di una porzione considerevole della fabbrica. L'articolo dunque si ripropone di ripercorrere la storia del convento facendo diretto riferimento a recenti acquisizioni documentali e sulla scorta delle
informazioni contenute in alcune cronache domenicane del XVII e del XVIII secolo, nel tentativo di apportare un contributo alla comprensione della storia della fabbrica
La cornice Ionica del tempio G di Selinunte. Rilievo e interpretazione per la ricostruzione virtuale.
This research is focused on the virtual reconstruction of the Ionic cornice of temple G of Selinunte, as a case study for the definition of a virtual reconstruction method of collapsed walls elements in archaeological contexts. The complexity of the ruins of the temple suggested a thorough archaeological analysis of the fragments of the Ionic cornice that made it possible to identify traces of the construction process left by stonecutters during the worksite such as unfinished surfaces. The study of these surfaces, together with the dimensional data surveyed, provided the information to reposition the fragments in their supposed original position, and thus develop a virtual reconstruction of the cornice based on reliable data
La chiesa e il convento di S. Domenico a Cagliari nel XVI secolo
Il contributo è la sintesi della tesi di dottorato in Storia dell'Architettura e Conservazione dei Beni Architettonici (XXIV ciclo), riguardante la chiesa e il convento di San Domenico a Cagliari e l'architettura religiosa in Sardegna tra Medioevo e prima Età Moderna
Un'ipotesi per la cattedrale di Iglesias
This article focuses on the 3D virtual reconstruction of the first restoration project of the cathedral of San Maria in Iglesias (first half of 16th century). A complex work of renovation of the old medieval temple, which likely was meant to radically transform the presbytery of the church and to replace the previous timber roof truss of the nave with a simple ribbed vaults, as several clues seem to suggest. In the absence of archival data, the virtual reconstruction allowed to verify some hypotheses originated from the observation of material traces, ascribable to the construction phase of the building here analysed. Indirect proofs seem to suggest that a collapse, happened in an unspecified date, interrupted this intervention, giving the chance for the further renovation of the coverage (since the 1570s), with the construction of the current star-shaped rib vaulting of the nave
La chiesa e il convento di San Domenico a Cagliari nel XVI secolo.
Questa ricerca riguarda il convento di San Domenico a Cagliari e la riforma della fabbrica attuata nel corso del Cinquecento. Fondato nel borgo di Villanova nel versante est del castello di Cagliari nella seconda metà del XIII secolo, il convento di San Domenico raggiunse la sua massima espansione a partire dagli anni sessanta del XVI secolo, in seguito probabilmente all’introduzione nel convento della riforma domenicana. Le riforme spirituali e materiali del convento fecero parte di più vasto movimento di rinnovamento che coinvolse su larga scala il panorama sardo nel secondo Cinquecento, dovuto a molteplici fattori tra cui il riformismo monarchico di Filippo II e le riforme religiose avviate o rinvigorite dal Concilio di Trento (conclusosi nel 1563).
In particolare la tesi si concentra sul ricoprimento con volte stellari della navata della chiesa; un complesso intervento di sostituzione di una preesistente copertura lignea su archi diaframma medievale che trasformò radicalmente la fabbrica. Lo studio affronta anche i problemi derivanti dalla completa distruzione della chiesa; ricostruita dopo essere stata profondamente danneggiata durante la seconda guerra mondiale. La sua distruzione, unita alla carenza di documentazione diretta sulla storia costruttiva del complesso, ha infatti a lungo impedito una corretta interpretazione della fabbrica. Per sopperire a questo vuoto documentario, la ricerca si basa principalmente su fonti archivistiche indirette, come gli atti dei capitoli provinciali e generali dell’ordine dei predicatori, sulle cronache domenicane ed ecclesiastiche seicentesche e sul Liber I dell’Archivio generale dei predicatori di Roma; alcune fonti dirette, relative al tardo XVI secolo, sono state inoltre rinvenute in archivi locali (diocesano e comunale di Cagliari) ed esteri, soprattutto nell'Archivio della Corona d'Aragona (Barcellona).
Il secondo obiettivo dello studio è l’elaborazione di una ricostruzione virtuale della fabbrica che consente di analizzare la chiesa così come essa sarebbe dovuta apparire prima della sua distruzione. Le tecniche di ricostruzione virtuale, la combinazione degli strumenti della ricerca storica con le metodologie di rappresentazione digitale, sono dunque impiegate per comprendere e analizzare il processo costruttivo della fabbrica; ciò permette anche di operare una corretta interpretazione dei dettagli linguistici e delle caratteristiche costruttive al fine di eseguire un confronto a compasso con le architetture coeve sarde e del Mediterraneo aragonese. La ricostruzione virtuale, realizzata attraverso l'utilizzo di metodi image based 3D modeling, è stata basata su materiali iconografici trovati nell’archivio municipale di Cagliari e negli archivi della Soprintendenza di Cagliari e Oristano.
Una parte molto importante del lavoro è indirizzata alla ricostruzione delle relazioni tra il convento di San Domenico e l’ordine (provincia e curia generale). In particolare, la ricerca si concentra sul movimento di riforma domenicano nella provincia d'Aragona e sulla sua diffusione ed evoluzione nei territori dell'antica Corona d'Aragona; allo stesso modo viene indagata la relazione tra movimento di riforma spirituale e rinnovamento materiale dei conventi riformati.This research is focused on the San Domenico monastery in Cagliari and its renovation carried out in the 16th century. Founded in the settlement of Villanova on the east slope of the Castle of Cagliari during the second half of the 13th century, the monastery of San Domenico reached its maximum expansion from the last years of the sixth decade of the 16th century, maybe as a consequence of the introduction of the Dominican reform movement in the monastery. Indeed, these renovations dealt with large-scale reform involving Sardinia during the 1560’s, due to multiple factors: economic development, administrative reforms (including the diocesan reorganization), Dominican reforms and general religious reforms (relating to the defunct Council of Trent, closed in 1563).
In particular, we will focus on the star-shaped rib vaulting of the church; a complex work radically transformed the temple, previously covered with a wooden roof built over a diaphragmatic arch system. The study deals with the complete destruction of the church that was rebuilt after being profoundly damaged during the Second World War; its destruction together with the shortage of available documentation of its constructive history, has prevented a proper interpretation of the building. Because of this lack of documentation, the research has therefore been primarily based on indirect archival sources such as the Acts of the provincial and general chapters of the Order, the Dominican and Ecclesiastical chronicles and the Liber I of the general archive of preachers in Rome; some direct sources, referring to the late 16th century, were also provided by local archives (Archdiocese and Municipal in Cagliari) and by the archive of the Crown of Aragon (Barcelona).
Furthermore, the second challenge of the study was the elaboration of a 3D virtual reconstruction of the building that has made it possible to analyze the church as it should have appeared before its destruction. Virtual reconstruction techniques, combining historical research tools and digital representation technologies, were employed to understand the constructive process; it also allowed a proper interpretation of the linguistic details and constructive features in order to perform a comparison with the coevals architecture. Digital reconstruction, carried out using image based 3D modeling methods, was based on the iconographic materials found in the Municipal archive of Cagliari and in the Soprintendenza of Cagliari and Oristano archives.
A very important part of the work has addressed the reconstruction of the relationship between the monastery of San Domenico and the Order. In particular, the research focuses on the Dominican reform movement in the province of Aragon and his spread and evolution in the Crown of Aragon; equally it investigated the relationship between the spiritual reform and the material renovation of the monasteries
Studi e ricostruzioni del Tempio G di Selinunte
Il tempio G di Selinunte, uno dei più grandi templi dorici di Sicilia, è oggi un immenso cumulo di macerie. Il rilievo del tempio, condotto con metodi laser scanning e fotogrammetrici, ha costituito la base per l'analisi e la ricomposizione virtuale di alcune parti del tempio, condotta con il supporto della lettura archeologica delle tecniche costruttive e dei metodi di lavorazione dei blocchi
Assessing the Impact of Climate Change on the Biodeterioration Risk in Historical Buildings of the Mediterranean Area: The State Archives of Palermo
The growing sensitivity towards environmental sustainability, particularly in the light of climate change, requires a reflection on the role that historical buildings can play in heritage conservation. This research proposed an interdisciplinary approach combining climate and biological expertise to evaluate the biodeterioration risk associated with different IPCC outdoor climate scenarios. Conduction heat transfer functions and dose–response functions were used to model the indoor climate of a historical building and the related climate-induced risk of mould and pest proliferation. The approach was applied to a case study in the Mediterranean area, i.e., the State Archives of Palermo (Italy) housed in a 15th-century convent. In 2018, a survey conducted by ICPAL-MiC experts warned about past infestations and risks deriving from climate conditions. An environmental monitoring campaign conducted in 2021 allowed for the characterisation of the buffering effect in a historical building in response to the outdoor climate and the simulation of future indoor climate. Since indoor temperature and mixing ratio are expected to raise in future scenarios, it was found that there is an increased risk of insects’ proliferation, combined with a decreased risk of spore germination and mould growth. Such evidence-based evaluation allows for the design of tailored preventive conservation measures to enhance the durability of both the archival collections and the building
I Barrai, picapedrers cagliaritani della seconda metĂ del Cinquecento. Stato degli studi e nuove ipotesi
This essay is focused on the Barrai family, a group of stonecutters operating in Cagliari between 15th and 16th centuries. The family played a leading role in the construction and diffusion of star-shaped rib vaults in the late Sardinian 16th centuries religious architecture. The study attempts to systematize available evidence and information about the Barrai family in order to provide a starting point for further investigation. New hypotheses about the family’s genealogy and activity during the second half of the 16th century are also explored
La ricostruzione virtuale come strumento per l'analisi storica dell'architettura
L’articolo propone una riflessione sul ruolo che la ricostruzione virtuale digitale riveste nel campo della storia dell’architettura, sulla scorta degli esiti di tre esperienze di ricerca condotte nell’ambito del Dottorato di Ricerca in “Storia dell’Architettura e Conservazione dei Beni Architettonici” (XXIV ciclo) attivo presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo. L’obiettivo di tali ricerche è quello di offrire un contributo alla conoscenza di fabbriche profondamente modificatesi nel tempo, incompiute o scomparse, attraverso l’integrazione delle tecniche di rilevamento e modellazione tridimensionale digitale con gli strumenti propri della ricerca storica