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    La figura del detective nel giallo italiano del '900.

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    Sin dall'estate del 1929 - quando Arnoldo Mondadori pubblicò a Milano quattro romanzi polizieschi internazionali - il pubblico italiano cominciò ad apprezzare questo genere letterario che, ancora oggi, tiene col fiato sospeso lettori di ogni estrazione sociale. Da allora, gli scrittori del nostro Paese hanno assimilato la lezione inglese e americana non limitandosi ad una mera riproposizione, ma cimentandosi in inedite riscritture. Le modifiche più rilevanti riguardano la figura del detective: la sua psiche, il suo aspetto fisico, il modo in cui interagisce con il contesto sociale in cui opera e, in particolare, la metodologia investigativa. Gli autori analizzati in questo lavoro di ricerca sono: Camilleri, Scerbanenco, Macchiavelli, Lucarelli, De Angelis, Malvaldi, Eco, Gadda, Tabucchi e Sciascia. L'eterogeneità di tale elenco lascia intendere la trattazione di diverse branche della letteratura poliziesca, come il noir, il romanzo poliziesco a sfondo sociale e il giallo storico. Il risultato di questa indagine è una galleria di ritratti di investigatori italiani con più umanità e meno eroicità, rispetto alle tendenze internazionali
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