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Zooantropologia della devianza: le bestie di Federigo Tozzi
Il saggio propone una chiave di lettura della narrativa di Federigo Tozzi individuandola nella peculiare rappresentazione dei modi con cui l’uomo si relaziona con gli animali, codificati dalla zooantropologia, disciplina di recente nascita, come zooantopologia della devianza.
Il testo è costruito mettendo in relazione, nella sua premessa, tre opere, di P.K. Dick, T. Mann, Gipi,
che, sebbene, distanti, condividono la rappresentazione dell’uccisione e del maltrattamento degli animali. La manifestazione del sadismo e la legittimazione sociale del maltrattamento, ricorrenti nelle opere di Tozzi, di cui in questa sede vengono campionate alcune citazioni dal romanzo Adele
e dalle brevi prose di Bestie, è denunciato dall’autore, in un mondo che non ne sente lo scandalo, attraverso lo sguardo straniato del narratore
Ugo Betti nel suo tempo
Il contributo intende collocare l'autore nella storia della letteratura italiana, ricostruendone il percorso intellettuale attraverso il confronto generazionale con altri autori più noti, e la sua fortuna critic
Il romanzo della nazione. Da Pirandello a Nievo, cinquant'anni di disincanto.
Lo studio si prefigge di ricostruire i percorsi e le modalit\ue0 con cui gli intellettuali e gli scrittori italiani hanno interpretato e raccontato il processo di costruzione dell\u2019identit\ue0 nazionale, nel periodo compreso tra la prima rivoluzione nazionale e la vigilia della I guerra mondiale. Seguendo la pi\uf9 recente e innovativa storiografia che d\ue0 del Risorgimento un\u2019interpretazione culturale anche sulla base della sua trasmissione artistica e letteraria, la studio segue l\u2019evolversi del genere letterario del romanzo, da autobiografico a storico, da storico-contemporaneo a realista, da realista a decadente, attraverso l\u2019imprescindibile legame con l\u2019evolversi degli eventi storici e sociali che accompagnano l\u2019unificazione nazionale. L\u2019opzione di genere come prospettiva privilegiata \ue8 giustificata dalla sua progressiva identificazione da parte degli intellettuali quale strumento maggiormente adeguato a quel lavoro di ricognizione critica e geograficamente e storicamente articolata del Risorgimento che era stata esclusa dall\u2019innografia oleografica corrente. La monografia si articola in tre capitoli che ripercorrono a ritroso la storia e la letteratura del Risorgimento dal bilancio che ne fa Pirandello nel romanzo I vecchi e i giovani insieme ad alcuni grandi romanzi degli anni novanta dell\u2019Ottocento, quindi degli anni ottanta, aperti da I Malavoglia, e settanta, sino, infine, all\u2019elaborazione della mitografia rivoluzionaria e libertaria degli anni quaranta e cinquanta. Il procedere a ritroso, che consente al lettore di seguire i dibattiti e le voci al di l\ue0 della rigida scansione cronologica, \ue8 funzionale infine a cogliere la natura postuma del romanzo che nasce e si consolida sulla base dell\u2019urgenza di conferire agli eventi storici un orizzonte di senso meta-storico e intergenerazionale
Oriente
Il contributo analizza i reportage e la narrativa di Goffredo Parise di tematica orientale
La Grande Guerra degli italiani
Il contributo indaga il rapporto tra la memoria e la narrazione postuma dei diari e dei romanzi degli autori italiani della Grande Guerra
Le lettere di Pasolini. L'umana mimesis
Il contributo suggerisce una chiave di lettura unificante delle Lettere di Pasolini quale romanzo epistolare autobiografico e di formazione, accogliendo e rendendo ermeneuticamente operativo il suggerimento che l’autore stesso dà sia come lettore di epistolari, sia come voce narrante o io poetico all’interno delle sue opere. Alla scrittura di lettere, impiegata con diverse funzionalità espressive in opere che appartengono a generi diversi, lo scrittore affida l’intenzione e il bisogno di oggettivarsi, di costruire di sé un’immagine, pubblica e privata, che mette in relazione, attraverso esperienze riconosciute come liminali, il duplice sentimento del divenire del tempo storico e dell’immanenza della dimensione esistenziale
Il fondo Giorgio Chiesura nell'\uabArchivio degli Scrittori veneti del Novecento\ubb
Descrizione delle carte del fondo Giorgio Chiesura conservate presso l'\uabArchivio degli Scrittori veneti del Novecento\ubb
\uabL'Italia verr\ue0 a Trieste\ubb. \uabRitorneranno\ubb: storia romantica dell\u2019irredentismo triestino.
Il contributo colloca il romanzo di Giani Stuparich nel contesto della narrativa italiana della Prima Guerra mondiale e nella tradizione del romanzo storico patriottico, attraverso la sua analisi tematica e testuale
Federico De Roberto
Considerato, a torto, solo l'ultimo esponente del verismo, Federico De Roberto \ue8 andato oltre, utilizzando ne I Vicer\ue9 il romanzo storico non per celebrare la borghesia italiana negli anni a cavallo dell'unificazione ma per metterne alla berlina la mentalit\ue0, dipingendo con sarcasmo il suo mondo e la recente palingenesi politica e sociale: una deriva nichilista che toglie alla storia ogni funzione edificante e progressista e ne mette in luce la menzogna. Se Verga ai suoi personaggi aveva riservato la dimensione tragica e la sua benevolenza, De Roberto non concede loro il privilegio del riscatto poetico. Non attraverso D'Annunzio, ma proprio attraverso De Roberto, si ha la problematizzazione dei limiti del positivismo, fino alla sua dissoluzione. e con L'Imperio, la sua ultima opera, lo scrittore siciliano entra decisamente nella letteratura del Novecento introducendo alcuni temi dell'inquietudine e dell'insondabile dimensione della coscienza che poi segneranno l'intero secolo