286 research outputs found

    Il favor minoris: un orizzonte lontano

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    Da un lato, l'articolo si occupa del valore costituzionale del favor minoris, cioè dalla promessa del Costituente di riservargli una protezione rafforzata rispetto a quella della persona adulta; dall’altro, invece, consiste nel verificare se tale promessa sia stata rispettata dal decisore politico. L’analisi sarà condotta rispetto a tre elementi dell’ordinamento, fonti del diritto, contenuto e mezzi diffusivi del pensiero, per capire se il favor si sia tradotto in concrete prestazioni di vantaggio per il minore o sia ancora una promessa all’orizzonte

    Gli invisibili conflitti di interessi

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    Il tema, centrale nella riflessione costituzionalistica, attiene al metodo per rilevare il conflitto d'interessi: cioè quello formale, imposto dal dato positivo, o quello sostanziale della contitolarità in capo al soggetto politico di un interesse personale proprio o altrui incompatibile con il mandato pubblico? La riflessione,che trae spunto da un episodio della recente cronaca politica italiana, risolve l'alternativa con argomenti a sostegno

    Net neutrality come diritto fondamentale di chi verrà

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    Se Internet è diventata quello che è, lo deve a chi, partendo con molte idee e poche risorse, ha saputo sfruttare le capacità espansive offerte dalla rete. Il saper innovare dei giganti della rete va rispettato e ancora favorito, ma la domanda è: come garantire che l’ingresso rimanga aperto per altri soggetti che ne ripetano la storia, e di nuovo con poche risorse e molte idee si mettano in campo, innovando l’offerta di servizi e di contenuti? La formula magica è net neutrality. Il lavoro parte dalla nozione di net neutrality per poi interrogarsi su tre questioni di fondo. È necessaria una norma imperativa a garanzia della neutralità della rete? In caso di risposta positiva, quale è il soggetto chiamato a porla? E, infine con quali contenuti? L’Autrice individua nelle situazioni giuridiche soggettive coinvolte, e principalmente nel diritto a essere informati di noi utenti finali, il parametro per rispondere agli interrogativi suindicati. Il percorso argomentativo perviene alla conclusione che qualsivoglia disciplina, una combinazione di norme imperative con regole consensuali, si voglia dare alla net neutrality questa dovrà avere il suo centro nella persona accolta nella sua completa dimensione costituzionale e al tempo stesso dovrà riservare la capacità trasmissiva e innovativa della rete non solo a chi già c’è, ma anche a chi verrà, perché le generazioni future hanno il nostro stesso diritto di intrapresa economica e di crescita interiore

    Le regole sulle reti di nuova generazione: autorità e politico.

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    Il contributo ha a tema il recentissimo regolamento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sull’accesso alle reti NGN (Delibera 1/12/CONS.): si discute quanto alla sua conformità con i rimedi asimmetrici previsti dal diritto dell’Unione [Raccomandazione Sec (2010) 1037] e alla sua adeguatezza alla lex mercatoria. Infine, si esaminano i ruoli rispettivamente dell'A. G.Com.e del decisore politico nella fase di definizione delle regole per le nuove reti

    Economia digitale, tutela della concorrenza e libertà costituzionali

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    L'intervento mira a mettere in evidenza la relazione che intercorre tra la tutela, da un lato, della concorrenza, insieme alla tutela delle libertà costituzionalmente tutelate, e dall'altro l'economia digitale

    Status and Challenge of Constitutionalism and Democracy in Italy

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    L'intervento verte sulle nuove sfide del costituzionalismo e della democrazia in Italia, con particolare riferimento all'esercizio dei diritti in Internet, alla lotta al terrorismo e alla costruzione dell'Unione Europe

    Gli open data: una politica costituzionalmente necessaria?

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    L’articolo affronta la tematica del riutilizzo del patrimonio informativo pubblico, ossia dell’immensa mole di dati e informazioni detenuti dai soggetti pubblici. Nello specifico, dopo aver definito il concetto e la filosofia dei cc.dd “dati aperti”, si sostiene la testi che se il dato detenuto dall’amministrazione appartiene al patrimonio indiviso di una collettività, allora su di esso il soggetto pubblico non può vantare un titolo proprietario esclusivo perché l’amministrazione ne è semplicemente il custode, peraltro temporaneo. La P.A. quindi non sarebbe facoltata, ma obbligata a diffondere il proprio patrimonio informativo – con il limite del rispetto della protezione dei dati personali – ai fini del riutilizzo da parte di terzi. Tale obbligo, inoltre, discenderebbe direttamente dall’art. 97 della Costituzione, in quanto se il dovere di trasparenza impone all’amministrazione la visibilità dei suoi percorsi decisionali, esso prescrivere anche l’esibizione dei risultati del suo agire pubblico: i dati. In sintesi, tale impostazione rovescia il punto di partenza della policy sulla trasparenza del Governo italiano con conseguenze di non poco conto

    «Pubblicità elettorale on line: regole o anarchia»

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    L'intervento affronta la tematica della pubblicità elettorale in Rete e la presenza (o l'eventuale assenza) di una disciplina normativa

    State Of Emergency: Constitutional Remedies And Judicial Review

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    The general model of the laws of fear; the 2017 Terrorism Directive; the latest French Law strengthening the measures against terrorism. Per il video della sessione in cui è intervenuta la prof.ssa De Minico, vd.: https://www.youtube.com/watch?v=Zxy5QMplvl
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