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La territorializzazione spontanea del centro storico: il caso di Viterbo
Lo studio qui proposto ha preso l’avvio da due eventi fondamentali per lo sviluppo urbanistico
della cittĂ di Viterbo, nessuno dei quali possiamo dire costituisca la conseguenza di una politica
urbana di indirizzo.
Il primo ha decretato, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, lo spopolamento e il
progressivo degrado del centro storico a seguito del vero e proprio esodo verso i nuovi
insediamenti di edilizia economica e popolare e soprattutto verso le innumerevoli ville, costruite
facendole passare per fabbricati rurali, nelle zone agricole a ridosso della cittĂ ; il secondo,
tuttora in atto, registra una tendenza opposta in virtĂą dei mutamenti profondi occorsi nel tessuto
sociale e della mutata situazione economica.
Le scarse disponibilitĂ economiche hanno reso infatti nuovamente appetibili, da parte di nuovi
fruitori con scarse possibilitĂ economiche, i numerosi immobili del centro rimasti liberi e in
cattive condizioni di manutenzione, dapprima senza operare alcuna alterazione nel tessuto
edilizio esistente; quindi è iniziata un’operazione sistematica di portata ben diversa, mirata alla
trasformazione in unitĂ abitative minime dei locali situati al livello stradale adibiti un tempo a
magazzini e cantine.
Esigenze differenti di persone differenti hanno indotto una nuova territorializzazione della cittĂ
storica. Resta da capire in che misura questo processo sia stato previsto o valutato, e se la
costituzione di un tessuto sociale così omogeneo nella struttura possa considerarsi
positivamente ai fini del riequilibrio socio-economico complessivo, di cui il problema edilizioabitativo
rappresenta solo uno degli aspettiThe aim of this paper is to reflect on two major trends concerning the urban development of the
city of Viterbo, neither of which appears to stem from a precise urban policy.
The first one was the depopulation and progressive decline of the ancient city centre caused by
the relocation of the inhabitants towards the new council housing settlements and especially
towards the countless new villas, originally intended as farm houses on agricultural land
adjacent to the city.
The second one, still ongoing, is an opposite trend, the result of profound changes in the social
fabric of the society and of the present economic stagnation. Many unoccupied and neglected
houses and flats in the city centre are appealing to people with limited financial means, in spite
of the lack of upgrading. In addition, basements and cellars are being converted into actual
housing units.
The needs of the abovementioned people have triggered a new territorialisation of the historic
centre. It is yet to be determined to what extent this phenomenon has been contemplated and understood, and whether the rise of such a uniform social fabric should be construed as positive
for the general socioeconomic balance, of which the housing issue is only one of the factors.Peer Reviewe
La territorializzazione spontanea del centro storico: il caso di Viterbo
Lo studio qui proposto ha preso l’avvio da due eventi fondamentali per lo sviluppo urbanistico
della cittĂ di Viterbo, nessuno dei quali possiamo dire costituisca la conseguenza di una politica
urbana di indirizzo.
Il primo ha decretato, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, lo spopolamento e il
progressivo degrado del centro storico a seguito del vero e proprio esodo verso i nuovi
insediamenti di edilizia economica e popolare e soprattutto verso le innumerevoli ville, costruite
facendole passare per fabbricati rurali, nelle zone agricole a ridosso della cittĂ ; il secondo,
tuttora in atto, registra una tendenza opposta in virtĂą dei mutamenti profondi occorsi nel tessuto
sociale e della mutata situazione economica.
Le scarse disponibilitĂ economiche hanno reso infatti nuovamente appetibili, da parte di nuovi
fruitori con scarse possibilitĂ economiche, i numerosi immobili del centro rimasti liberi e in
cattive condizioni di manutenzione, dapprima senza operare alcuna alterazione nel tessuto
edilizio esistente; quindi è iniziata un’operazione sistematica di portata ben diversa, mirata alla
trasformazione in unitĂ abitative minime dei locali situati al livello stradale adibiti un tempo a
magazzini e cantine.
Esigenze differenti di persone differenti hanno indotto una nuova territorializzazione della cittĂ
storica. Resta da capire in che misura questo processo sia stato previsto o valutato, e se la
costituzione di un tessuto sociale così omogeneo nella struttura possa considerarsi
positivamente ai fini del riequilibrio socio-economico complessivo, di cui il problema edilizioabitativo
rappresenta solo uno degli aspettiThe aim of this paper is to reflect on two major trends concerning the urban development of the
city of Viterbo, neither of which appears to stem from a precise urban policy.
The first one was the depopulation and progressive decline of the ancient city centre caused by
the relocation of the inhabitants towards the new council housing settlements and especially
towards the countless new villas, originally intended as farm houses on agricultural land
adjacent to the city.
The second one, still ongoing, is an opposite trend, the result of profound changes in the social
fabric of the society and of the present economic stagnation. Many unoccupied and neglected
houses and flats in the city centre are appealing to people with limited financial means, in spite
of the lack of upgrading. In addition, basements and cellars are being converted into actual
housing units.
The needs of the abovementioned people have triggered a new territorialisation of the historic
centre. It is yet to be determined to what extent this phenomenon has been contemplated and understood, and whether the rise of such a uniform social fabric should be construed as positive
for the general socioeconomic balance, of which the housing issue is only one of the factors.Peer Reviewe