9 research outputs found

    Standardization of Thermal Processes for Local Foods with Emphasis on Low-Acid Foods

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    The minimum process for selected low acid foods was established based on the thermal death time (TDT) of P.A. 3679 in the food and the heat penetration characteristics of the food products. The products studied were: (a) vegetable products - green papaya, langka, sitao, mushroom, waterchestnut and baby corn; (b) meat products - lechon, paksiw, dinuguan, longaniza and caldereta; and (c) seafood products - squid adobo. The integrated lethality approach was adopted for process calculations recommended by Stumbo (1973).The minimum thermal process was tested by a pilot scale production followed by microbiological, physico-chemical and sensory evaluation tests to check the soundness of the product.Preliminary research on the effect of the minimum process established on the retention of nutrients, particularly thiamine, was also carried out for lechon paksiw and sitao

    La doppia diagnosi nella dipendenza alcolica: una ricerca sulla correlazione fra alcolismo, alessitimia e disturbi di personalità

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    La ricerca si propone la valutazione della comorbilità psichiatrica in una popolazione clinica di alcol dipendenti. Lo studio si è svolto presso il servizio tossicodipendenze del distretto 11 della città di Palermo e ha previsto il reclutamento di un campione clinico costituito da 45 soggetti. Il campione è stato sottoposto alla somministrazione di due interviste psichiatriche (TAS-20 e SCID-II) e si è cercato di individuare l’esistenza di una correlazione fra gli esiti delle stesse e gli indici di prognosi precedentemente stabiliti e valutati. L’analisi dei risultati ha dimostrato la presenza di una correlazione piuttosto significativa fra elementi suggestivi di prognosi sfavorevole e esito delle interviste somministrate. In conclusione, la presenza di disturbi di personalità in un soggetto con diagnosi di dipendenza alcolica sembra essere un importante indicatore di prognosi sfavorevole. Soggetti con tratti riferibili al cluster B dei disturbi di personalità mostrano infatti condotte di abuso particolarmente problematiche ma paradossalmente hanno una migliore prognosi a lungo termine. Al contrario pazienti con possibile diagnosi di disturbo di cluster C, categoria abbastanza rappresentata nel campione reclutato, sembrano avere minore possibilità di sviluppare un uso problematico della sostanza in giovane età ma presentano un alto tasso di ricadute e vanno più frequentemente incontro a complicanze. Soggetti riconosciuti affetti da alessitimia mostrano un andamento simile a questi ultimi ma presentano una migliore compliance al trattamento psicoterapico e farmacologico

    Defensive strategies in a big obese group [MECCANISMI DI DIFESA IN UN GRUPPO DI PERSONE CON OBESITA']

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    Aim. The aim of this study was to explore thè defense mechanisms of people with moderate and severe obesity. In fact, thè defensive structure is an effective predictor for thè best management of thè disease. Methods. 204 people (164 F-40 M) bave been recruited: 40 with BMI between 30 and 34.9, with moderate obesity, 36 with BMI between 35 and 39.9, with severe obesity, and 128 with BMI>40, with serious obesity, ali of them pertaining to thè clinic for obesity treatment at University Hospital of Palermo. Ali subjects were administered thè Defense Mechanisms Inventory (DMI), a type of reactive that explores defense mechanisms. The psychiatric comorbidity was excluded by thè DSM (SCIDI and II).semi-structured interview. Resiilts. The DMI profile of thè group of obese people is significantly different from normative people. In fact, thè obese group uses a typically defensive pattern that leads to a faulty management of aggressiveness, either transformed into its opposite (conflict denial-avoidance, thè inability to tolerate negative emotions) or redirected towards themselves (low self-esteem, self-devaluation and idealization of others). Age factors, sex and degree of obesity affect thè defensive shape. Discussion and conclusion. The exploration of thè defense mechanisms in our group of obese people provides some important guidelines for treatment strategies.The prevailing use, in fact, of some specific defensive patterns is both a significant predictor of thè person's inability to adhere to thè cure and, consequently, of thè need to introduce treatment aids which, in some way, can bypass thè subject's compliance

    Eventi di vita stressanti in un campione di pazienti affetti da psicosi all’esordio: prevalenza, sintomatologia ed età d’esordio

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    Introduzione: Un consistente numero di studi suggerisce un’elevata prevalenza di eventi traumatici nella storia di soggetti con disturbi psicotici (Shevlin et al, 2008). Piu’ che l’impatto di un singolo evento di vita stressante, l’esposizione cumulativa ad esperienze traumatiche sembra incrementare il rischio di psicosi (van Winkel et al, 2008). Scopo dello studio e’ valutare la prevalenza di tali eventi in soggetti al primo episodio psicotico a confronto con controlli sani e la possibile correlazione con la sintomatologia psicotica e l’età di esordio. Metodologia: In atto sono stati reclutati 74 soggetti al primo episodio psicotico (51 m, 23 f; em=26.39, ds=9.36) e 27 controlli sani (18 m, 9 f; em=25.93, ds=7.65). Sono state somministrate le seguenti interviste: CECA-Q (Bifulco et al, 2005) per la valutazione retrospettiva degli eventi avversi infantili; List of Threatening Experiences (Brugha et al, 1985) per la valutazione degli eventi di vita stressanti durante il corso di vita e la PANSS (Kay et al, 1987) per la valutazione della sintomatologia psicotica. Risultati e Conclusioni: I risultati preliminari mostrano una maggiore prevalenza nel gruppo dei primi episodi psicotici di almeno un evento di vita stressante nell’arco della vita (p<0.001). E’ stato osservato che i pazienti tendono ad esperire un numero superiore di eventi traumatici rispetto ai controlli (p<0.05); particolarmente frequenti sono infortuni e aggressioni, bullismo, violenza domestica e sul lavoro, abuso sessuale. Tra i pazienti che sono stati vittima di nessuno, uno o piu’ eventi stressanti non sono state rintracciate differenze significative ne’ nell’eta’ d’esordio ne’ nella sintomatologia psicotica

    Ruolo dell'insight nell'espressività psicopatologica in un gruppo di pazienti affetti da psicosi all'esordio

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    Una buona capacità di insight pare costituire un fattore predittivo di minore espressività psicopatologica nei pazienti affetti da psicosi. In questo lavoro intendiamo analizzare le relazioni tra grado di insight e gravità dei sintomi psicotici utilizzando i punteggi totali e parziali ottenuti alla Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS) in un gruppo di pazienti affetti da psicosi all'esordio nell'ambito del progetto SGAP "Sicilian Genetic and Psychosis" svolto in collaborazione con il GAP Study dell'Institute of Psychiatry, King's College of London

    Durata di psicosi non trattata e consumo di cannabis in un campione di pazienti al primo episodio psicotico

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    Introduzione: la durata di psicosi non trattata (DUP) nei pazienti affetti da psicosi all’esordio rappresenta un fattore predittivo dell’outcome e del decorso del disturbo (Perkins, 2005). La relazione tra consumo di cannabis e DUP è ancora controversa. In questo lavoro viene analizzato il rapporto tra DUP ed età di esordio, consumo di cannabis, funzionamento cognitivo, livello di istruzione e stato di occupazione in un gruppo di pazienti affetti da psicosi all’esordio reclutati nell’ambito dello studio SGAP (Sicilian Genetic and Psychosis) svolto in collaborazione con l’Institute of Psychiatry, King's College of London. Metodologia: sono stati reclutati 74 pazienti di età compresa tra 18 e 65 anni ai quali è stata somministrata una batteria di test composta da: Nottingham Onset Schedule (NOS-DUP), Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS) , Social Data Schedule, Cannabis Experience Questionnaire (CEQ), WAIS-R. Risultati: il campione, ancora in fase di reclutamento, è costituito da 74 pazienti (M=68,9%), età media 26,39 (DS=9,36). La durata media di psicosi non trattata è di 40,4 settimane, il 39,5%, dei pazienti ha fatto uso di cannabis nel periodo immediatamente precedente il ricovero. Nel nostro campione i pazienti che fanno uso di cannabis hanno una DUP più breve (p=0,023) e afferiscono ai servizi di salute mentale in età più precoce (p=0,064) rispetto ai non consumatori. Inoltre vi è una correlazione inversa tra DUP e QI (p=0,05). Non sono al momento emerse correlazioni significative tra DUP e severità dei sintomi, valutati attraverso la PANSS. Conclusioni: i nostri risultati, in linea con i dati di letteratura, supportano l’associazione tra consumo di cannabis ed esordio precoce dei sintomi psicotici. Inoltre il consumo di cannabis si associa ad una minore durata della DUP ma quest’ultimo dato sembra meritevole di ulteriori indagini

    Consumo di cannabis e pattern psicopatologico di pazienti al primo episodio psicotico: confronto fra due campioni

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    Alcuni studi in letteratura supportano l’associazione tra consumo di cannabis, età di esordio ed espressività psicopatologica nei pazienti al primo episodio psicotico (Orlandi, 2001). Questo lavoro si propone di analizzare la gravità della sintomatologia psicotica in relazione al consumo di cannabis, confrontando due campioni di pazienti all'esordio psicotico (FEP) reclutati a Palermo e a Londra

    Consumo di cannabis e pattern psicopatologico di pazienti al primo episodio psicotico: confronto tra due campioni

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    Alcuni studi in letteratura supportano l’associazione tra consumo di cannabis, età di esordio ed espressività psicopatologica nei pazienti al primo episodio psicotico (Orlandi, 2001). Questo lavoro si propone di analizzare la gravità della sintomatologia psicotica in relazione al consumo di cannabis, confrontando due campioni di pazienti all'esordio psicotico (FEP) reclutati a Palermo e a Londra
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