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Riuso “caldo” e “freddo” di dispositivi negli archivi di Albe e Lica Steiner e AG Fronzoni attraverso produzioni storiografiche e didattiche. La rivista u e il periodico u
Albe Steiner ha lasciato un archivio pronto all’uso, con dispositivi che lavorano sul principio del “sistema delle immagini”, al contrario l’esperienza intellettuale di ricerca visiva di AG Fronzoni ha prodotto dei dispositivi a riuso “freddo” di narrazione dei progetti. Il processo di reperimento, analisi e sintesi delle fonti prodotte dai due progettisti è simile a quello di due etnologi che hanno costruito le proprie culture visive con due prospettive metodologiche: regime autoriale per Steiner e regime classificatorio per Fronzoni.
Con modalitĂ e processi differenti entrambi i progettisti uniscono la fenomenologia della loro produzione progettuale al loro pensiero critico: produzione di una storiografia socialmente orientata per i coniugi Steiner e i loro eredi, e mancanza di produzione di pubblicazioni per Fronzoni, ma presenza di una storia orale, originata nella sua didattica e narrata dai suoi allievi.
La transizione tra due paradigmi – Atlante di Aby Warburg (1924-29) e Actor Network Theory di Bruno Latour, Michel Callon, e John Law (metà anni ottanta) – consente di esplorare i modi in cui gli archivi mantengono le connessioni e gli scambi significativi fra progettisti e studiosi, in tempi e situazioni culturali diverse, attraverso dispositivi come narrazioni di identità , letteratura critica, archivi e didattica gestite da vecchi e nuovi linguaggi, analogici e digitali. Guardandoli in questa ottica da un lato ci sarebbero archivi “esistenti” o “pronti per l’uso”, dall’altro archivi “in costruzione” che passano dallo stato di “fatto” o di “artefatto” al worknet. La poetica dell’insegnamento di AG Fronzoni è potenziale “esistente” di una storia orale e politica della sua opera e del suo archivio, la politica nella vita di Albe e Lica Steiner e la memoria del loro insegnamento sono il manifestarsi in progress del loro archivio in un progetto culturale condiviso e autorevole.
Proponiamo in questo saggio un lavoro di ricerca su due dispositivi-attori, conservati negli archivi dei due progettisti, la rivista U della scuola Umanitaria e il giornale U della municipalità di Urbino. Il primo progetto didattico attraversa l’esperienza intellettuale di AG Fronzoni rimettendo in sequenza un riuso freddo delle immagini, e si confronta con il secondo progetto didattico basato sul riuso caldo del sistema delle immagini di Steiner, in un circuito ermeneutico orientato alla storia orale e a una storiografia sociale del progetto grafico
Continuous and transparent multimodal authentication: reviewing the state of the art
Individuals, businesses and governments undertake an ever-growing range of activities online and via various Internet-enabled digital devices. Unfortunately, these activities, services, information and devices are the targets of cybercrimes. Verifying the user legitimacy to use/access a digital device or service has become of the utmost importance. Authentication is the frontline countermeasure of ensuring only the authorized user is granted access; however, it has historically suffered from a range of issues related to the security and usability of the approaches. They are also still mostly functioning at the point of entry and those performing sort of re-authentication executing it in an intrusive manner. Thus, it is apparent that a more innovative, convenient and secure user authentication solution is vital. This paper reviews the authentication methods along with the current use of authentication technologies, aiming at developing a current state-of-the-art and identifying the open problems to be tackled and available solutions to be adopted. It also investigates whether these authentication technologies have the capability to fill the gap between high security and user satisfaction. This is followed by a literature review of the existing research on continuous and transparent multimodal authentication. It concludes that providing users with adequate protection and convenience requires innovative robust authentication mechanisms to be utilized in a universal level. Ultimately, a potential federated biometric authentication solution is presented; however it needs to be developed and extensively evaluated, thus operating in a transparent, continuous and user-friendly manner
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