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Leggi religiose e laicità: riflessioni sulle radici del costituzionalismo iraniano (1906-1979)
Il sistema politico Iraniano, basato dal 1979 sulla legge islamica (la legge della Shari’a), così come il suo governo in carica, stanno affrontando numerose sfide e vere e proprie crisi esistenziali, tipiche di una società segnata dalle contraddizioni delle società in transizione. In questo caso, una delle contraddizioni principali riguarda il rispetto dei principi giuridicomorali islamici, che erano l’obiettivo fondamentale della Repubblica Islamica dell’Iran. Questo articolo intende mettere in discussione, almeno
in par t e, le radici profonde degli attuali problemi attraverso analisi approfondite del potere politico iraniano e della sua evoluzione, ritornando al primo movimento popolare moderno del paese e al fallimento della rivoluzione costituzionale del 1906, i cui effetti durano fino ad oggi. In questo quadro, anche una riflessione sul ruolo
degli intellettuali secolari e degli scienziati religiosi iraniani e sulla loro influenza nel dibattito pubblico sarà considerato. Infine, è opportuno concentrarsi sulla carta costituzionale attuale e su come venne stabilita, in particolare sul principio del velāyat-e faqih (tutela del giurisperito) e sulle sue conseguenze teorico-pratiche, dopo che il popolo iraniano è stato governato da un governo laico come quello di Pahalvi (1925- 1979) per quasi mezzo secolo.The Iranian political system, based on Islamic law (Shari'a law) since 1979, as well as its current government, are facing various challenges typical of a society marked by the contradictions of societies in transition. One of the main such contradictions concerns the respect of Islamic legalmoral principles, which were the fundamental aim behind the rise of the Islamic Republic of Iran. This article intends to question, at least in part, the deep roots of the current problems through an analysis of the Iranian
political power and its evolution, returning to the country's first modern popular movement and the failure of the first Persian constitution of 1907, the effects of which continue to today. In this framework, a reflection on the role of the Iranian secular intellectuals and religious scholars and their influence on the public debate will be considered. Finally, the current constitutional charter and on how it was established will be examined, in particular the principle of velāyat-e faqih (guardianship of the jurist) and its
theoretical-practical consequences, after the Iranian people had been governed by a secular government like Pahalvi (1925 -1979) for almost half a centur
La Società Civile Europea e l'Iran: Collegamenti, Impatti e Sviluppi
Questo progetto si propone di analizzare come la Società Civile iraniana sia diventata un mezzo sostanziale per diffondere la cultura democratica non solo tra le masse, le classi medie e basse, ma anche tra le classi superiori e in alcune istituzioni statali nate per controllare gli enti e le associazioni civili, nonché gli individui e le comunità, siano esse di genere, etniche, linguistiche o religiose. Questi risultati sono stati conseguiti attraverso decenni di attivismo e impegno di attori provenienti da tutti i settori della vita e da tutti gli ambienti ideologici e politici. Inoltre, varie fonti di ispirazione hanno contribuito a tali risultati; alla base di tali fonti c'è l'esperienza europea - sia intellettuale (teorica) che socio-politica (pratica). Il ruolo di pensatori e figure critiche affiliate a un movimento politico per la riforma, ha fornito una posizione unica ai confini tra la Società Civile e quella politica. Questa tesi esamina anche come le figure conservatrici, con diversi valori, abbiano adeguato il linguaggio e il concetto di Società Civile ai propri fini. In definitiva, si afferma che, sebbene la Società Civile sia un concetto politicamente connotato, che può essere utilizzato per servire obiettivi diversi, essa lascia un residuo di pluralismo e di apertura nella sfera pubblica. Gli ultimi movimenti sociali delle donne e degli studenti, soprattutto nel periodo di presidenza Khātami, hanno dimostrato la capacità della sfera pubblica iraniana di conseguire cambiamenti positivi seppure di ridotta portata. Tuttavia, le sfide che la Società Civile iraniana affronta sono state straordinarie, non solo nell'attuale Repubblica islamica, ma anche sotto la prima monarchia Pahlavi, autoritativamente secolare. La situazione politica interna ha anche influenzato molto lo sviluppo di una sfera pubblica aperta alla regione e al mondo, specialmente quando lo Stato si è trovato a far fronte a sanzioni internazionali. Nonostante queste sfide interne ed esterne, gli attori della Società Civile hanno acquisito maggiore legittimità e sostegno all'interno e all'esterno del paese grazie alla cultura della democrazia e alla lotta per la giustizia sociale, che esse difendono e sanno condividere con il grande pubblico. Ciò è accaduto particolarmente sotto la presidenza Khātami, in vista dello sviluppo del Movimento Verde del 2009. L’apertura di diversi istituti privati e semi-privati culturali, artistici e letterari nella sfera pubblica durante il periodo del presidente moderata Rouhāni (2013-2018) è un altro esempio attuale da considerare
Variazioni geoculturali europee
Questo volume costituisce con Iconografie europee uno dei risultati delle attività di
ricerca e di partecipazione a convegni e seminari dei dottorandi in Storia dell’Europa
nel corso dell’ultimo anno. Mentre tante attività di incontro e scambio sono state
interrotte a causa delle contromisure messe in atto per contrastare la pandemia da
Covid-19, il Dottorato in Storia dell’Europa ha ritenuto di dover collocare nella serie
dei suoi “Quaderni” questa raccolta di scritti, segno di una caparbia volontà di non
fermarsi, di andare avanti e di guardare al futuro. Variazioni geoculturali europee
raccoglie una serie eterogenea di contributi che toccano tematiche storiografiche e
questioni di genere, prospettive e problemi di carattere politico, ideologico, militare.
Fra le variazioni si inseriscono riflessioni sulla moda e sulla storia religiosa. La
variegata natura dei contributi restituisce una serie di immagini che hanno ispirato
il titolo del volume, Variazioni geoculturali europee: il riferimento è all’idea di geocultura
formulata da Immanuel Wallerstein (1930-2019) per analogia alla geopolitica e
rappresenta la ‘cornice culturale al cui interno opera il sistema-mondo’. In tal senso,
la cultura non è più considerata una sovrastruttura dell’economia-mondo unica e
monolitica, ma indica una varietà di istituzioni, di ideologie, di scienze sociali che
coesistono in spazi peculiari
Aanalisi storica sulle tracce linguistiche ed etniche iraniche in Ungheria. Un caso di studio: il popolo Jász di Jászberény
Nel corso della storia, il territorio del Caucaso fu abitato da differenti etnie. Tale composizione fu il risultato di migrazioni di popoli provenienti dall'Asia centrale, che a loro volta migrarono verso altre parti dell’Europa centrale e orientale. Tra queste popolazioni vi erano diversi abitanti appartenenti alla famiglia linguistica nord-est iraniana: gli Alan. Durante il primo periodo di massiccia immigrazione, gli Alan si costituirono come un popolo nomade, bellicoso e pastorale; un popolo di guerrieri professionisti che prestò servizio, in varie occasioni, ai romani, i partici e i sasanidi. La loro cavalleria era particolarmente rinomata. Parteciparono alle guerre di Mitridate contro Roma (descritte nelle cronache di Lucano), nonché alle campagne romane in Armenia, Media e Partia nel I e II secolo d.C. Nonostante le varie ondate di invasioni – in particolare l’incursione degli Unni, che provocò la divisione degli Alan in due parti, quella europea e quella caucasica – il popolo degli Alan perdurò per diversi anni. Alcuni degli Alan europei furono attratti dalla migrazione dall'Est verso l’Europa occidentale. In tempi recenti, gli studiosi sono riusciti a identificare diverse etnie provenienti dall'Asia e stabilitesi in Europa che diedero vita, inter alia, alla città di Jászberény in Ungheria
Explaining contemporary Shi’ism in European and Middle Eastern Contexts: a Glance at the Recent Evolutions of Shi‘ism in the Region
Since antiquity, the Mediterranean basin has constantly been witnessing episodes of cultural
clashes and encounters between civilizations. Thus, the region was not unfamiliar with cultural
diversity and during the early Middle Ages Shi’i dynasties ruled in Asian, African and European
sides of the basin. Due to this presence long before the recent migratory influx, it seems that there is
not any historical discontinuity in the Shi’i presence in Europe. However, from sociological viewpoint
there is a significant difference between the former and the current presence of Shi’is in Europe.
The contemporary socio-political conditions in the region are the main responsible of this difference
that ignites curiosity about the emerging tendencies of Shi’ism and its recent evolutionary patterns.
The study of contemporary Shi’ism in Europe that examines the life-experience of Shi’is through
anthropological and sociological approaches is a relatively neglected area of research and Shi’is have
so far been subsumed under broader general narratives of mainstream Islam. This negligence is
higher where Islam is a relatively young phenomenon such as in southern Europe. Obviously, the socio-
political tendencies of the Asian countries of the Mediterranean basin and their relation with Europe
have an impact on both migratory influx and the European policies for managing the religious
minorities. Hence, the situation of Shi’is in Europe cannot be fully understood without considering
both departure and arrival points
La diplomazia culturale tra l’Iran e l’Italia e il ruolo della società civile
L’obiettivo principale della diplomazia culturale è quello di sfruttare degli elementi culturali propri per indurre gli stranieri ad avere una visione positiva delle persone, della cultura e delle politiche del paese; promuovere una maggiore cooperazione tra due nazioni; indurre il cambiamento delle politiche o dell’ambiente politico nella nazione target; e, infine, prevenire, gestire e mitigare i conflitti con la nazione target. Questi sono alcuni esempi fondamentali relativi alla crescente promozione da parte dei paesi delle loro relazioni attraverso la diplomazia culturale. Il presente articolo vuole dimostrare, attraverso un caso di studio attuale e particolare, come gli attori della società civile iraniana – intellettuali, attivisti, studiosi, studenti, donne e giovani – possano esprimere e creare uno spazio per la strutturazione di elementi ad essa necessari, nonché contribuire allo sviluppo delle relazioni diplomatiche, nel caso specifico dei legami culturali tra l’Iran ed altri paesi
La moda nella società iraniana, tra identità e potere politico. Uno sguardo sulle relazioni tra Iran e Italia
L'articolo intende condurre un'indagine storica dello sviluppo dell'industria della Moda dai tempi della monarchia Pahlavi (1925-1979) ad oggi, ponendo particolare attenzione sui decenni successivi alla Rivoluzione islamica del 1979. In tale contesto, vengono analizzati i legami tra l'Iran e l'Italia in questo settore, le attuali sfide e prospettive
Le sfide della Persia e l'epidemia di spagnola
L'anno 1919 fu il culmine di una malattia mortale che, sebbene abbia origine negli Stati Uniti, è nota come influenza spagnola. Il virus più mortale della storia, che uccise circa 100 milioni di persone. In Persia, il territorio occupato delle forze dei tre superpoteri di quel tempo, la Gran Bretagna, la Russia e l'impero ottomano, e i loro conflitti militari sul suolo persiano, avevano causato la distruzione del paese e il suo tumulto economico; una presenza che ha causato anche la diffusione dell'epidemia dell'influenza spagnola in tutto il territorio persiano, ma non solo, che ha anche avuto uno dei più alti tassi di morte per malattia al mondo. Un accadimento poco conosciuto che in questo articolo verrà approfondito e analizzato
Women contribution to the modern political space in Iran
This article examines part of the political participation of women in Iran, from reformist president Khamati to the present time. In specific, it focus- es on their engagement and challenges for women in Iranian presidency and parliamentary (Majles) elections
Analisi dell’attualità della crisi sociopolitica in Iran
Con questo approfondimento sull’Iran inauguriamo la serie dei Dossier OSMED – una nuova iniziativa che ci permetterà di approfondire i temi cruciali che stanno definendo il panorama politico, economico e sociale mediterraneo. Il nostro obiettivo è quello di affrontare questi temi
con serietà e rigore scientifico, ma al tempo stesso con uno stile accessibile e volto a stimolare il dibattito pubblico. Una nuova serie che mira dunque a dare ai nostri lettori gli strumenti per comprendere
le questioni di attualità e la realtà che ci circonda senza i condizionamenti tipici del circuito mediatico,
che tende a dare accesso immediato a enormi quantità di informazioni e dati, ma che spesso risulta carente in termini di analisi e approfondimento. Abbiamo scelto di iniziare dall’Iran perché questo paese appare sempre più come una pedina imprescindibile nello scacchiere mediterraneo e il ruolo del
SMED OSMED Osservatorio sul Mediterraneo Osservatorio sul Mediterraneo
1 / 2020
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regime di Teheran nella regione è assolutamente di primo piano. Come evidenziato negli articoli presenti nel Dossier, i leader iraniani sono stati molto attenti a costruire una fitta rete di rapporti con governi, forze politiche e milizie al di là dei confini del proprio paese e questa politica ha permesso al
regime di Teheran di costruirsi una sorta di “ponte” che attraversa l’Iraq, la Siria e il Libano e rappresenta un collegamento sempre più diretto con il Mediterraneo.
L’attuale regime di Teheran rappresenta solo l’ultima incarnazione di un centro di potere le cui radici sono molto profonde. Più di due millenni fa, l’espansione dell’Impero persiano e il suo incontro/
scontro con le città-Stato dell’antica Grecia hanno segnato un passaggio fondamentale nella definizione della civiltà occidentale