Bombardare Auschwitz. Perché si poteva fare. Perché non è stato fatto

Si poteva intervenire dal cielo evitando alla più grande fabbrica di morte di continuare a uccidere? Perché si è perso così tanto tempo e per quale motivo alla fine hanno prevalso logiche differenti, priorità distinte da quelle che avrebbero portato a salvare un numero così elevato di vite umane? Si sapeva molto e già da tempo (almeno dal 1942), eppure la macchina dello sterminio nazista è rimasta in piedi; quei binari hanno continuato a trasportare convogli stracolmi di vite e di storie che giunte a destinazione prendevano una via senza ritorno. Gli Alleati potevano bombardare, porre fine agli spostamenti forzati di popolazione, intervenire sul destino degli ebrei di mezza Europa e sulle dinamiche più feroci della soluzione finale

Introduzione

Introduzione alla nuova edizione di un classico della memorialistica quale il diario di Ivanoe Bonomi dedicato a un anno cruciale della seconda guerra mondiale.Introduction to the new edition of a classical memorial (as is the case with the diary of Mr. Ivanoe Bonomi, a former Italian Prime Minister), focused on a critical year in World War Two

“Con coscienza di atlantico e con cuore d’italiano”

Il contributo introduce alla lettura della pagine del diario di Manlio Brosio nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di segretario generale della Nato. Sullo sfondo della sua parabola biografica i nodi della politica internazionale e le sfide che hanno segnato il tempo della guerra fredda.This contribution introduces the pages of Manlio Brosio’s journal when he was the NATO Secretary General. Key issues of international politics and challenges which shaped the time of the Cold War intertwine with his biography