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ROUTING SWITCH SPACEWIRE: SVILUPPO DI UN AMBIENTE UVM PER LA VERIFICA FUNZIONALE E PROGETTAZIONE DI NUOVE CARATTERISTICHE PREVISTE DALLO STANDARD
Era il 4 ottobre 1957 quando il lancio del satellite Sputnik 1 a opera dell'URSS aprì l'era dell'esplorazione spaziale. Si trattava di una piccola sfera di alluminio che conteneva solo alcune batterie, un termometro e un paio di trasmittenti. Da allora il numero di missioni scientifiche ha visto una continua crescita, coinvolgendo strumentazioni e tecnologie sempre più sofisticate (radiometri, termocamere, fotocamere, ...) e producendo quantità di dati progressivamente maggiori. Si tratta di informazioni preziose che necessitano ovviamente di essere gestite adeguatamente.
Questa esigenza e il bisogno di integrare a bordo dei satelliti strumenti eterogenei in numero costantemente crescente, nel modo più efficace possibile in termini di tempo, costi, affidabilità e riusabilità, hanno portato alla nascita dello standard SpaceWire, promosso dall'European Space Agency (ESA), con la collaborazione di agenzie spaziali nazionali, industrie europee e università.
Lo SpaceWire è un protocollo di comunicazione seriale le cui caratteristiche (elevate velocità di trasmissione, bassa tensione/potenza, immunità ai disturbi, flessibilità architetturale, ...) lo rendono ideale per strutturare le interconnessioni e in generale il networking fra strumenti, memorie di massa, processori, trasmettitori di telemetrie e altri elementi di bordo dei satelliti. Dalla sua prima pubblicazione, nel gennaio 2003, lo standard SpaceWire è stato adottato dalle principali agenzie spaziali mondiali (ESA, NASA, JAXA, Roscosmos) e trova impiego oggi in centinaia di satelliti scientifici e commerciali.
Ai link punto-punto, lo standard SpaceWire affianca i routing switch, dispositivi estremamente versatili che consentono l'interconnessione di numerosi componenti facendo uso di un ridotto numero di cablaggi e porte, contenendo peso e costi, e rendendo possibile la riconfigurabilità della rete via software, anche da remoto.
Questo lavoro di tesi si concentra sulla macrocella di un Routing Switch SpaceWire, ponendosi come obiettivi l'ottimizzazione della sua architettura, la progettazione di nuove caratteristiche derivanti dalla nuova versione dello standard e, soprattutto, lo sviluppo di un ambiente avanzato per la verifica funzionale, caratterizzato dalla generazione casuale vincolata degli stimoli e dal controllo automatico delle uscite. In particolare, l'ambiente di verifica si basa sullo standard Universal Verification Methodology (UVM), raccolta delle più recenti tecniche di test condivise dalla maggior parte delle aziende operanti nel settore dell'elettronica digitale integrata. Premessa per la realizzazione dello strumento di verifica è stata la stesura di un verification plan dettagliato, definito a partire dalle specifiche imposte dallo standard e quindi dall'estrazione dei requisiti funzionali. L'attività è proseguita con l'esecuzione intensiva dei test implementati, la risoluzione di tutti i problemi emersi nel design del Ruting Switch e l'implementazione preliminare della macrocella sulla tecnologia FPGA maggiormente impiegata per i sistemi digitali nelle missioni spaziali.
Nel primo capitolo vengono riportati, in maniera sintetica, alcuni aspetti basilari dello standard SpaceWire: possibile architettura di rete, caratteristiche dei collegamenti, codifiche, formato dei pacchetti e proprietà dei routing switch. Sono inoltre descritte le differenze introdotte con la nuova versione dello standard.
Il secondo capitolo illustra in dettaglio l'architettura del Routing Switch e il funzionamento dei vari moduli che ne fanno parte, focalizzando l'attenzione sulle principali innovazioni apportate al design.
La prima parte del terzo capitolo è dedicata a introdurre la verifica funzionale in termini di approcci, criticità e metodologie. Nella seconda parte del capitolo viene invece descritto il verification plan redatto e, a seguire, l'ambiente di verifica sviluppato, con particolare riguardo alle strategie adottate per analizzare e confrontare le uscite.
I principali risultati ottenuti durante i test del Routing Switch sono riassunti e commentati nel capitolo quattro, che termina con i report relativi a una sintesi preliminare del design e a un'implementazione su FPGA radiation tolerant RTAX1000S, device certificato per lo spazio, approvato da ESA e largamente impiegato a bordo di numerosi satelliti scientifici
2020 Dataset on local gambling regulations in Italy
The dataset provides the complete enumeration of gambling policies implemented by Italian Municipalities between 2003 and 2021. The dataset comprises information on all municipalities existing in 2017 and following years (thus considering also merging).
The following variables are available: Municipality ISTAT Code (ID), Municipality Name (Name) Province, Region, Researcher, and a series of variables identifying the number and the type of rulings adopted ('regolamento', 'ordinanza' and 'delibera'). The rulings are distinguished between identified and downloaded or only identified (because the document is no longer available). Additional variables describe municipal activism with other administrative acts (Anti-gambling Manifesto, events, projects or tax reductions).
Overall, the dataset comprises 8031 units
2020 Dataset on local gambling regulations in Italy
The dataset provides the complete enumeration of gambling policies implemented by Italian Municipalities between 2003 and 2021. The dataset comprises information on all municipalities existing in 2017 and following years (thus considering also merging).
The following variables are available: Municipality ISTAT Code (ID), Municipality Name (Name) Province, Region, Researcher, and a series of variables identifying the number and the type of rulings adopted (“regolamento”, “ordinanza” and “delibera”). The rulings are distinguished between identified and downloaded or only identified (because the document is no longer available). Additional variables describe municipal activism with other administrative acts (Anti-gambling Manifesto, events, projects or tax reductions).
Overall, the dataset comprises 8031 units
Evaluation of a quality improvement intervention to reduce anastomotic leak following right colectomy (EAGLE): pragmatic, batched stepped-wedge, cluster-randomized trial in 64 countries
Background
Anastomotic leak affects 8 per cent of patients after right colectomy with a 10-fold increased risk of postoperative death. The EAGLE study aimed to develop and test whether an international, standardized quality improvement intervention could reduce anastomotic leaks.
Methods
The internationally intended protocol, iteratively co-developed by a multistage Delphi process, comprised an online educational module introducing risk stratification, an intraoperative checklist, and harmonized surgical techniques. Clusters (hospital teams) were randomized to one of three arms with varied sequences of intervention/data collection by a derived stepped-wedge batch design (at least 18 hospital teams per batch). Patients were blinded to the study allocation. Low- and middle-income country enrolment was encouraged. The primary outcome (assessed by intention to treat) was anastomotic leak rate, and subgroup analyses by module completion (at least 80 per cent of surgeons, high engagement; less than 50 per cent, low engagement) were preplanned.
Results
A total 355 hospital teams registered, with 332 from 64 countries (39.2 per cent low and middle income) included in the final analysis. The online modules were completed by half of the surgeons (2143 of 4411). The primary analysis included 3039 of the 3268 patients recruited (206 patients had no anastomosis and 23 were lost to follow-up), with anastomotic leaks arising before and after the intervention in 10.1 and 9.6 per cent respectively (adjusted OR 0.87, 95 per cent c.i. 0.59 to 1.30; P = 0.498). The proportion of surgeons completing the educational modules was an influence: the leak rate decreased from 12.2 per cent (61 of 500) before intervention to 5.1 per cent (24 of 473) after intervention in high-engagement centres (adjusted OR 0.36, 0.20 to 0.64; P < 0.001), but this was not observed in low-engagement hospitals (8.3 per cent (59 of 714) and 13.8 per cent (61 of 443) respectively; adjusted OR 2.09, 1.31 to 3.31).
Conclusion
Completion of globally available digital training by engaged teams can alter anastomotic leak rates. Registration number: NCT04270721 (http://www.clinicaltrials.gov)