33 research outputs found

    Nostri perpetuo memor. Per la storia editoriale delle opere di Marco Aurelio Severino

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    Many of Marco Aurelio Severino’s works were published in Germany, thanks to the intercession of his pupils. The prestigious Nürnberg physician Johann Georg Volkamer was Severino’s closest pupil. A relevant manuscript letter of Severino to Volkamer sheds new light on the context of the edition of Severino’s Zootomia democritaea. The correspondence between Severino and Volkamer was firstly studied by Luigi Amabile in the Ninteenth-century, and it was fully exploited by Maurizio Torrini about a century later

    Buildings that are sustainable

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    Often the word sustainability of a building concerns also its embodied energy, the consumption of natural resources, the use of land and so on, with issues that cover its entire life cycle. On the other hand, it`s easier to calculate the energy consumption than the other parameters of the building sustainability, and assessment methods (Leed, Spear etc.) are often considered too laborious to be adopted by small developers. Additionally it is possible to recognize some lacks in every rating system if they are compared with the most common definition of sustainability. The paper shows the intermediate step of a Research that aims to produce guideline for the building activity in the Rovigo area in Italy. The authors are working, together with the Rovigo public administration, to produce a actions to be taken by developers, architects and builders. The distinctive point of this work is the improvement of the voluntary adoptions of such actions, which differ from the compulsoriness of imposed regulations

    Nei dintorni di Galileo

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    This text publishes the proceedings of the presentation of the book of Maurizio Torrini Galileo nel tempo, 2021), which took place on 19 November 2021 at the Museo Galileo in Florence. The presentation, chaired by Massimo Bucciantini, featured interventions by Paolo Galluzzi, Carlo Borghero, Stefano Caroti and Oreste Trabucco

    Anatome codex Dei. Natura e conoscenza scientifica nella Zootomia democritaea di Marco Aurelio Severino

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    L'analisi delle strutture filosofiche e culturali soggiacenti alla Zootomia democritaea di Marco Aurelio Severino mira ad evidenziare il complesso rapporto intercorrente fra mentalità religiosa, tradizione medica e ricerca anatomica tra Cinque e Seicento, in una fase dunque decisiva per l'elaborazione di una nuova concezione della natura vivente sulla base dell'uniformismo strutturale e del comparativismo imposti dal De motu cordis di William Harvey a petto dell'erosione delle metafisiche peripatetica e tardorinascimentale, da cui consegue la crisi della visione antropocentrica ed il nuovo statuto dell'anatomia liberata dalla su- balternità alla filosofia naturale e alla teologia. Il discorso storico s'intreccia fatalmente con una riflessione sui modi con cui il tema della conoscenza anatomica in relazione alle dottrine religiose è stato indagato in seno ai più recenti e fecondi indirizzi storiografici, validamente testimoniati dalle relazioni tenute entro il convegno.Trabucco Oreste. Anatome codex Dei. Natura e conoscenza scientifica nella Zootomia democritaea di Marco Aurelio Severino. In: Sciences et religions. De Copernic à Galilée (1540-1610) Actes du colloque international - Rome 12-14 décembre 1996. Rome : École Française de Rome, 1999. pp. 385-409. (Publications de l'École française de Rome, 260

    Anatome codex Dei. Natura e conoscenza scientifica nella Zootomia democritaea di Marco Aurelio Severino

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    L'analisi delle strutture filosofiche e culturali soggiacenti alla Zootomia democritaea di Marco Aurelio Severino mira ad evidenziare il complesso rapporto intercorrente fra mentalità religiosa, tradizione medica e ricerca anatomica tra Cinque e Seicento, in una fase dunque decisiva per l'elaborazione di una nuova concezione della natura vivente sulla base dell'uniformismo strutturale e del comparativismo imposti dal De motu cordis di William Harvey a petto dell'erosione delle metafisiche peripatetica e tardorinascimentale, da cui consegue la crisi della visione antropocentrica ed il nuovo statuto dell'anatomia liberata dalla su- balternità alla filosofia naturale e alla teologia. Il discorso storico s'intreccia fatalmente con una riflessione sui modi con cui il tema della conoscenza anatomica in relazione alle dottrine religiose è stato indagato in seno ai più recenti e fecondi indirizzi storiografici, validamente testimoniati dalle relazioni tenute entro il convegno.Trabucco Oreste. Anatome codex Dei. Natura e conoscenza scientifica nella Zootomia democritaea di Marco Aurelio Severino. In: Sciences et religions. De Copernic à Galilée (1540-1610) Actes du colloque international - Rome 12-14 décembre 1996. Rome : École Française de Rome, 1999. pp. 385-409. (Publications de l'École française de Rome, 260

    Pneumaticorum libri tres; e in appendice I tre libri de' Spiritali, cioè d'inalzar acque per forza dell'aria

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    Giovan Battista della Porta (Napoli 1535-1615) ha sperimentato fenomeni e costruito ipotesi interpretative della realtà umana e naturale, ha indagato su ragioni e significati di coincidenze fisiche, astronomiche e astrologiche nell'ambito di una visione ermetico-magica dell'universo. Scrittore prolifico, si è cimentato in trattazioni di ambiziosa prospettiva ed ha riversato il suo empito di geniale sperimentatore anche nell'attività letteraria, componendo commedie di strenuo vigore teatrale e aprendo la strada verso forme di teatro moderno. Accompagnato nell'opinione popolare dalla fama di mago, ma noto negli ambienti scientifici di tutta l'Europa per le sue sperimentazioni e per la molteplicità degli interessi, fu in rapporto epistolare e personale con gli studiosi più famosi del suo tempo. Inventò la camera oscura e lavorò intorno a molti conegni. Cercò a lungo la pietra filosofale, contestò al Galilei il primato dell'invenzione del cannocchiale. Nell'Accademia dei Lincei, chiamato da Federico Cesi a farne parte, ebbe posto di primo piano. Viaggiò molto, ma soprattutto viaggiavano i suoi libri, ricercati ovunque e tradotti in molte lingue, presenti tuttora, in uno sterminato numero di edizioni, in tutte le biblioteche del mondo. L'Edizione nazionale delle sue opere è stata impostata come contributo critico alla conoscenza dell'attività scientifica e letteraria di un tempo reso inquieto dalla crisi delle certezze della cultura rinascimentale. Nel 1601, traendo dalla propria celebre enciclopedia, la Magia naturalisnuova costola, Giovan Battista della Porta dava in luce i Pneumaticorum libri tres. Vi confluivano la pluriennale esperienza, nutrita in compagnia del dotto fratello Gian Vincenzo, dei testi antichi, le conoscenze acquisite nei viaggi, la volontà di compiacere il gusto dei propri mecenati per una materia dilettevole e artificiosa quale l'idropneumatica. Uomo di libri, ben più di quanto amasse dichiararsi, secondo un peculiare eclettismo, qui mescidava il mai deposto Aristotele con la scienza, restaurata dalla filologia umanistica, di Archimede e di Erone Alessandrino. E assai più di quanto apparisse prima facie, l'operetta data alle stampe era per una sua parte cospicua commento agli Pneumatikà di Erone, riportati in auge dalla versione latina del 1575 compiuta dall'illustre matematico urbinate Federico Commandino. Largamente fruiti tra Cinque e Seicento gli Pneumatikà eroniani, e con diversi intenti: dallo sforzo di suffragare una teoria della materia alternativa a quella peripatetica, e invece corpuscolarista, al piacere di rifarne le macchine ingegnose per adornare incantevoli giardini come quello di Villa d'Este a Tivoli, che della Porta conosce e menziona per esserne proprietario il suo protettore cardinal Luigi. Ben presto, nel 1606, veniva a stampa una versione italiana dei Pneumaticorum libri tres dellaportiani. Traduzione incondita, fitta di travisamenti deprecabili, ad opera di un inidentificabile soi-disant Juan Escrivano. Ma arricchita di nuova materia testuale, senza dubbio proveniente dallo scrittoio di della Porta. Ciò che reclama una volta di più una vigile ecdotica per le opere del naturalista napoletano e attesta la complessa diacronia che ne caratterizza i testi

    Aristotélisme et libertinisme: le cas de Fortunio Liceti

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    Per Maurizio Torrini

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    Nel maggio 2019 Maurizio Torrini si è spento a Firenze. Torrini ha diretto il «Giornale critico della filosofia italiana» dal 2005 fino agli ultimi suoi giorni. Se ne ricorda il durevole contributo recato alla vita degli studi.In May 2019 Maurizio Torrini died in Florence. Torrini has been director of them «Giornale critico della filosofia italiana» since 2005 until his final days. This paper aims to remember the enduring nature of the contribution made by him

    De ea naturalis physiognomoniae parte quae ad manuum lineas spectat libri duo; e in appendice Chirofisonomia

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    Settembre 1610: la Congregazione dell'Indice rifiuta la licenza di stampa del trattato chiromantico, ultima parte del corpus fisiognomico, che della Porta da anni tenta invano di dare in luce. Nel 1637, Francesco Stelluti annunzia la pubblicazione dell'inedito trattato, ma anch'egli deve cedere agli ostacoli frapposti dalla censura ecclesiastica. Nel 1677 Pompeo Sarnelli potrà recuperare l'operetta dellaportiana e volgerla in italiano: le nubi che avevano pesato sull'inquieta esistenza dell'autore sono ormai lontane, e della Porta, grazie all'immutata fortuna editoriale europea, può essere assunto nel novero dei numi tutelari della cultura. Il testo latino, restato inedito attraverso i secoli, può ora fondarsi sull'autografo recentemente emerso da una biblioteca canadese, e ci restituisce una vivida immagine del lavoro segreto soggiacente all'elaborazione del trattato, una fitta trama di scrupoli, pentimenti, autocensure emblematici non solo dell'opera di della Porta, costruita a ridosso del baratro dell'eterodossia, ma anche dei processi redazionali peculiari dei testi di età controriformistica

    La Belle Magie di Lazare Meyssonnier

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