1 research outputs found

    Università Cattaneo research reports

    No full text
    Il presente studio intende focalizzarsi sull'implementazione della MRgFUS in Italia, in riferimento al setting di ginecologia per il trattamento dei fibromi uterini, contestualizzando i risultati all'interno di Regione Lombardia. Tale procedura non-invasiva viene spesso utilizzata come valida alternativa ad altre procedure di natura conservativa quali la miomectomia o l'embolizzazione delle arterie uterine, consentendo la preservazione dell'integrità dell'utero e del collo dell'utero ed evitando lo sviluppo di complicanze che potrebbero ridurre in maniera significativa la qualità della vita delle pazienti, aumentando al tempo stesso i costi sociali sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). A fronte di ciò, nella logica di poter al meglio governare il processo di scelta tecnologica, attraverso un approccio multidimensionale e multidisciplinare, anche a fronte delle richieste del Patto di Stabilità 2016 DRP/I/XVII/246/15), si rende necessario valutare tutte le implicazioni a livello economico, sociale, clinico, etico e organizzativo (Drummond et al., 2008), dettate dall'introduzione e conseguente adozione, in pratica clinica, di una tecnologia innovativa per il trattamento e la cura dei fibromi uterini. L'analisi multi-dimensionale di Health Technology Assessment ha mostrato i numerosi vantaggi correlati all'introduzione di tale innovazione tecnologica: i) gli eventi avversi correlati al dolore o disagio, nonché alterazioni delle condizioni dermatologiche o del tratto gastrointestinale, sono risultate significativamente meno frequenti nelle donne afferenti al gruppo trattato con MRgFUS; ii) le evidenze scientifiche dimostrano come la tecnologia innovativa risulti essere la procedura correlata a una maggiore efficacia in termini di controllo della sintomatologia, riportando una differenza statisticamente significativa (p-value < 0,001) rispetto alle altre procedure esaminate. Da un punto di vista esclusivamente economico, emerge come più ampia sia la disponibilità di utilizzo di alternative tecnologiche per la popolazione, migliore (ossia inferiore) sarà il livello di spesa per il sistema (risparmio: -6,29%), creando un vantaggio quindi non solo per la struttura ospedaliera e per le pazienti, ma anche per il Servizio Sanitario Regionale, che migliora la risposta ai bisogni di salute, amplia le possibilità a disposizione e al tempo stesso abbatte la spesa complessiva, con un miglior servizio verso la cittadinanza e un percorso più personalizzato. Miglioramenti significativi si riscontrano inoltre considerando sia il punto di vista del paziente sia l'organizzazione erogatrice di tali prestazioni: da un lato emerge una diminuzione del valore di mancata produttività correlato all'episodio di ricovero (risparmio medio del -54,60% se paragonato all'intervento chirurgico e del -20,37% se paragonato alla procedura interventistica di embolizzazione delle arterie uterine); dall'altro, invece, giacché la tecnologia innovativa non necessita di essere implementata all'interno di una sala operatoria, vi è una importante liberazione di risorse e di ore di sala operatoria. A fronte di queste considerazioni, tale analisi ha dimostrato come MRgFUS possa essere un'alternativa valida e, addirittura, preferibile, all'interno dello specifico setting di riferimento, qualora disponibile sul territorio e qualora la struttura di riferimento sia in grado di proporla alle donne che devono affrontare questo problema di salute
    corecore