55 research outputs found

    Pandemic (H1N1) 2009 and HIV Co-infection

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    We report a case of pandemic (H1N1) 2009 infection in a man with serologic evidence of HIV-1 infection. The clinical course was complicated by lung and brain involvement (respiratory failure and lethargy), severe leukopenia, and thrombocytopenia, but complications resolved after treatment with oseltamivi

    Sorveglianza molecolare delle gastroenteriti da rotavirus in Emilia-Romagna (area di Piacenza).

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    I rotavirus sono la causa principale di diarrea acuta infantile nel mondo, associati a una mortalità molto elevata, superiore a 450.000 casi l’anno, per la maggior parte nei Paesi in via di sviluppo. In Italia, un network di laboratori opera dal 2007 in 13 Regioni, per la raccolta di ceppi di rotavirus dalle feci di pazienti pediatrici, ospedalizzati per diarrea acuta. Il network RotaNet-Italia è collegato a simili reti in altri 16 Paesi europei, che condividono metodologie epidemiologiche e diagnostiche molecolari, e contribuiscono al database generale del network europeo EuroRotaNet. La principale finalità è fornire informazioni dettagliate sui genotipi di rotavirus co-circolanti in Italia, valutando le variazioni dei ceppi predominanti negli anni e nelle diverse aree geografiche, e identificando prontamente l’eventuale comparsa di ceppi emergenti e “non comuni”, prima di una loro possibile diffusione su ampia scala

    Sorveglianza ambientale di poliovirus e altri enterovirus in Emilia Romagna.

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    In questo volume vengono illustrate due attività di sorveglianza, coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Ministero della Salute: la sorveglianza delle Paralisi Flaccide Acute (PFA) e la sorveglianza ambientale di poliovirus e altri enterovirus. Vengono riportati i risultati raggiunti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’eradicazione della poliomielite a livello mondiale, e le strategie innovative adottate per il conseguimento di questo obiettivo. Sono presentati e discussi i risultati del progetto di sorveglianza delle PFA, a livello nazionale e per ciascuna Regione, e riportati gli indicatori di performance richiesti dall’OMS e raggiunti nel 2011. La sorveglianza delle PFA è ritenuta essere la migliore strategia, golden standard, per la verifica dello status polio-free di ciascun Paese ma, se gli indicatori richiesti dall’OMS non vengono raggiunti, come valida attività di supporto l’OMS propone la sorveglianza ambientale di polio e altri enterovirus, effettuata sui liquami all’ingresso dei depuratori. Questa attività è stata avviata in Italia nel 2005, in otto grandi città a maggior rischio di importazione di virus selvaggi da Paesi endemici o di virus vaccinali retromutati dai Paesi che ancora usano il vaccino orale attenuato di Sabin. I risultati della sorveglianza ambientale ottenuti nel 2011 vengono riportati e discussi

    Comunicazione e tecniche di counseling nella formazione del medico: esperienza nel corso di laurea in medicina e chirurgia dell'Università di Parma

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    INTRODUZIONE: La comunicazione riveste oggi un ruolo fondamentale nell’attività degli operatori sanitari, nella prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione. Ancora scarsa è l’attenzione prestata nei corsi di studio alle potenzialità che le competenze relative alle tecniche di comunicazione, e in particolare a specifiche tecniche di counseling, svolgono nella pratica medica; la carenza di tali competenze viene da molti operatori sanitari riconosciuta come uno dei punti deboli del percorso formativo universitario. Nell’ambito del Corso di Igiene, Sanità Pubblica e Politiche della Salute, del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Parma, a partire dall’anno accademico 2012/2013 è stata inserita una Attività Didattica Elettiva (ADE) sulla comunicazione, con l’obiettivo di fornire elementi conoscitivi di base da appplicare nella pratica professionale e valutarne bisogni e gradimento. METODI: L’ADE è stata offerta a studenti del 3°, 4°, 5°e 6° e ha previsto lezioni partecipate, role playing, esercitazioni pratiche e di tecnica corporea. L’analisi dell’attività formativa è stata effettuata attraverso il rapporto tra abbandoni e richiesta di frequenza; la valutazione anonima dell’esperienza da parte degli studenti. RISULTATI: Hanno partecipato all’ADE 40 studenti all’anno. Nessuno studente ha abbandonato la frequenza. La maggior parte degli studenti ha dichiarato di aver scelto l’ADE per curiosità e aver scoperto l’importanza della comunicazione nella professione medica, e ha espresso il bisogno di una specifica formazione sul tema. CONCLUSIONI: L’esperienza riportata evidenzia l’esigenza di inserire nella formazione di base del medico la comunicazione, con particolare riferimento ai modelli di counseling, strumento fondamentale nello sviluppo di empowerement. Le competenze comunicative rappresentano una componente essenziale della qualità dell’attività sanitaria ed è fondamentale che vengano acquisite a cominciare dai corsi di laurea
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