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Wolfgang Amadeus Mozart, «Die Zauberflöte», «La Fenice prima dell’opera», 2005-2006/4
Nel saggio che apre questo volume, Gianmario Borio passa in rassegna le principali interpretazioni critiche del capolavoro mozartiano, nell’ottica che il titolo del suo saggio, «Die Zauberflöte» e la dialettica dell’Illuminismo, mette nel giusto rilievo: «l’opera ha destato l’interesse non solo degli storici della musica», scrive, «ma anche dei filosofi che hanno percepito in essa una sorta di parabola di ordine metafisico». Lo studioso rivede il piano tonale dell’opera alla luce delle opposizioni drammatiche che la permeano, e offre nuove chiavi di lettura che tengono conto della storia del pensiero in area tedesca, dai primi filosofi fino a Adorno e oltre. Carlida Steffan, nel saggio successivo, si occupa di un problema oggi molto dibattuto: qual è lo statuto reale di un testo del teatro musicale? E che ruolo gioca oggi l’interpretazione registica in rapporto all’esecuzione musicale? In che misura queste prospettive si fondono, sulle scene liriche attuali? E Die Zauberflöte è un caso esemplare, anche e soprattutto in virtù della varietà di prospettive che offre