27 research outputs found

    Servalli, Stefania

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    La rendicontazione e l'informativa di bilancio tra il '500 e il '600: il caso di un'azienda di erogazione bergamasca.

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    La Misericordia Maggiore, congregazione istituita a Bergamo nel 1265 dal domenicano Pinamonte da Brembate, ha nel tempo gestito un’imponente struttura assistenziale, coprendo l’intero ambito della sovvenzione alla povertà grazie alla grande disponibilità di mezzi e ad un’esperienza plurisecolare. Lo scritto analizza gli aspetti fondamentali riferiti all’origine e all’evoluzione della complessa realtà della Misericordia Maggiore con particolare riferimento agli aspetti di organizzazione aziendale e di ridefinizione della rendicontazione che si realizzarono tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600. Nel ‘600 la Misericordia Maggiore era un ente di grandi dimensioni che svolgeva una pluralità di attività attraverso un’articolata struttura organizzativa di tipo decentrato al cui vertice si collocava il Magnifico Consiglio, il quale coordinava le varie sezioni funzionali che, pur operando con un buon grado di autonomia, erano soggette ad un sistematico controllo attraverso l’azione di Deputati incaricati. In relazione alla rendicontazione contabile lo scritto ha analizzato, dopo l’esame del contesto organizzativo esistente, il ruolo svolto dall’introduzione, nel 1601, della rilevazione contabile in partita doppia. L’analisi è stata sviluppata attraverso la combinazione di un approccio diacronico e sincronico. Essa da un lato ha evidenziato le caratteristiche del sistema informativo-contabile in partita doppia (anche in relazione alle teorizzazioni del periodo riferite alle realtà erogative (Pietra, Flori ecc.)) e dall’altro ha mostrato il ruolo svolto dalla contabilità in termini di strumento di supporto nel controllo di un’istituzione che si poneva come una realtà erogativa complessa, che univa all’area di pura erogazione, una gestione patrimoniale e la gestione di vere e proprie realtà produttive, realizzando un’attività che, iniziata con l’assistenza ai bisognosi, era andata nel tempo ampliandosi notevolmente, attraverso l’amministrazione della Basilica di S. Maria Maggiore, l’istituzione di un’Accademia, la gestione di una vasta serie di “Possessioni”(case, fattorie e terreni) distribuite in città e provincia

    Il metodo e l'analisi sistemica nelle ricerche di Storia della Ragioneria

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    Lo studio storico della Ragioneria richiede un’indagine sul passato che comporta l’utilizzo di un complesso di fonti che lo studioso interpreta e compone in relazione all’impostazione metodologica definita. Il lavoro, soffermandosi sul tema del metodo, ne analizza le principali problematiche nell’ambito dello studio storico della Ragioneria, con specifico riferimento alla periodizzazione, all’organizzazione della Storia e alla prospettiva della ricerca storica. In particolare, evidenziando l’utilità di un approccio sistemico, propone un suo coordinamento con le prospettive d’indagine sincronica-diacronica

    I valori immateriali nell'economia dell'impresa. Profili strategici, strutturali ed analitici

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    In un contesto caratterizzato da un’intensa concorrenza internazionale, da profondi mutamenti nei mercati e nelle strutture produttive aziendali, i beni immateriali configurano una componente di grande rilievo nel contribuire al successo delle imprese, assumendo una valenza strategica come fattori chiave nella determinazione dei vantaggi competitivi. L’approccio utilizzato nel lavoro, ai fini di una trattazione dell’immaterialità nell’impresa, ha inteso superare il mero riconoscimento degli “intangibili” nel loro aspetto amministrativo e contabile, per coinvolgere profili più profondi di immaterialità, la cui intelligibilità richiede un’analisi integrata nell’economia dell’azienda. In particolare, il lavoro ha intenso dedicare attenzione agli aspetti di immaterialità attinenti al governo dell’impresa, che, attraverso la sua capacità di essere ricettore delle mutevoli situazioni ambientali e relazionali e di cogliere le opportune consonanze rispetto agli obiettivi di missione perseguiti, qualifica l’identità dell’impresa stessa. Accanto all’immaterialità ontologica del governo aziendale, si sono delineati elementi di immaterialità che si declinano nell’ambito delle componenti strutturali dell’impresa relativamente ai profili industriale, commerciale, amministrativo e logistico, nei quali la capacità di realizzare percorsi innovativi può consentire effetti sinergici di elevata valenza strategica. L’attenzione �? andata, altresì, all’analisi delle determinanti immateriali di valore, sviluppata con riferimento al bilancio, alla comunicazione degli “intangibili” attraverso specifici sistemi di reporting, oltre che al profilo dell’immaterialità nelle componenti di valore dell’impresa. Sulla base di suddette considerazioni, l’impianto teorico sviluppato �? stato integrato attraverso l’analisi empirica di un modello di reporting degli intangible, riferito ad un caso di eccellenza aziendale

    Editoriale [al n. 2/2014]

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    La Storia della Ragioneria nella formazione dei giovani studiosi: analisi empirica sui Dottorati di ricerca dell'area aziendale

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    L’articolo presenta i risultati di un’analisi empirica condotta sui Dottorati di ricerca dell’area aziendale con l’intento di indagare la presenza di Dottorati specifici di Storia della Ragioneria e di raccogliere dati e informazioni relativi a moduli didattici, seminari, pubblicazioni e tesi di tipo storico prodotte dai Dottorandi. I risultati dell’indagine permettono da un lato di evidenziare un interesse diffuso all’interno dei Dottorati dell’area aziendale per le tematiche di tipo storico, il quale viene declinato attraverso livelli diversi di intervento nella formazione dei giovani studiosi, e dall’altro consentono di formulare alcune ipotesi tese a favorire forme di coordinamento e collaborazione relativamente alla formazione storica dei Dottorandi

    Rappresentazione e valutazione delle immobilizzazioni immateriali secondo lo IAS 38

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    Il contributo analizza la rappresentazione e la valutaione delle immobilizzazioni immateriali alla luce dello IAS 38. Secondo il principio internazionale gli intangible sono rilevati in termini di attività solo nel rispetto delle caratteristiche di identificabilità, di controllo della risorsa da parte dell’azienda, di capacità del bene di generare benefici economici futuri e di misurabilità del costo di acquisizione, comportando una nozione di attività immateriale che esclude alcuni dei valori intangibili oggetto di capitalizzazione nella disciplina nazionale. Anche la vita utile delle attività immateriali è un elemento d’interesse della disciplina dello IAS 38, il quale prevede l’ammortamento sulla base della miglior stima della vita utile del bene, introducendo una presunzione relativa di vita utile non superiore a vent’anni e richiedendo l’applicazione di un metodo di ammortamento che rifletta la modalità di utilizzo dei benefici economici dell’attività. Nel lavoro si mette altresì in evidenza che il progetto di revisione intrapreso dallo IASB e confluito nei documenti provvisori emessi nel dicembre del 2002 comporta modifiche significative non solo alla contabilizzazione delle operazioni di aggregazione aziendale, ma anche in riferimento alla valutazione e alla rilevazione delle attività immateriali

    An intense year and a future to be discovered

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    La Rivista e gli spazi internazionali di dibattito

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