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    L’Adult Attachment Interview nella pratica clinica

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    Obiettivo: Fare una breve rassegna delle molteplici utilizzazioni dell’Adult Attachment Interview (AAI) in campo clinico e riferire le esperienze personali nell’uso di questa intervista. Il primo paziente descritto era un adolescente di 15 anni con sintomi dissociativi. Sia il paziente che la madre avevano uno stato della mente disorganizzato, un dato che ha consentito di fare delle considerazioni sulla trasmissione intergenerazionale del lutto non risolto. Sui trascritti delle sedute di questa psicoterapia breve sono state evidenziate le modificazioni della coerenza man mano che procedeva il trattamento. Al secondo paziente, un caso di disturbo post-traumatico da stress, l’AAI è somministrata quattro volte nel corso del trattamento quadrisettimanale durato otto anni e si è passati da una condizione di non risoluzione alla sicurezza. È stata messa sotto controllo anche una sintomatologia alessitimica. Il graduale miglioramento della coerenza nelle sedute e la modificazione del modello di attaccamento sono stati riscontrati anche in psicoterapie non intensive. Metodologia:Viene illustrata la metodologia della somministrazione dell’intervista e le motivazioni che hanno spinto l’Autore a usarla. Conclusioni: L’AAI è sempre più utilizzata in una grande varietà di contesti clinici. Nei trattamenti psicoanalitici e nelle psicoterapie a orientamento psicodinamico è documentata la possibilità di modificare il modello di attaccamento del paziente

    L’uso dell’Adult Attachment Interview nello studio di un caso di disturbo post-traumatico da stress

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    Premesse teoriche: Il punto di raccordo più importante tra psicoanalisi contemporanea e teoria dell’attaccamento è indubbiamente il tema dei Modelli Operativi Interni (MOI), un tema fondamentale sia a livello teorico sia a livello delle strategie terapeutiche. Una relazione terapeutica, vista sempre più nei suoi aspetti interattivi, consente una esperienza emozionale correttiva nel corso del trattamento. Obiettivo: Obiettivo di questo lavoro è quello di documentare la trasformazione dei Modelli Operativi Interni di un paziente con l’uso dell’Adult Attachment Interview (AAI) somministrata tre volte nel corso del trattamento. Metodologia: Alla fine della prima consultazione viene proposta al paziente la somministrazione dell’AAI che avverrà in seconda seduta mentre nella terza viene valutato inizialmente l’impatto che ha avuto sul paziente questa esperienza soprattutto per registrare un eventuale arricchimento dell’insight. L’AAI è stata somministrata nuovamente dopo 2 anni di trattamento e anche in seguito mostrando significativi cambiamenti nella classificazione. Discussione critica e conclusioni: Dopo una discussione sui ricordi traumatici, sui sistemi di memoria oggi identificati, sulle radici infantili dell’ipervigilanza mostrata dal paziente in seduta e sull’alessitimia, viene sottolineato che un’area importante che il paziente non riesce ancora a risolvere è quella delle relazioni sentimentali. Alcune considerazioni sul quadro neurobiologico del DPTS concludono il lavoro

    Adolescenza e attaccamento: fattori di vulnerabilitĂ  e di protezione

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    Premesse teoriche: Gli studi sull’attaccamento in adolescenza hanno evidenziato un’elevata corrispondenza tra le classificazioni riscontrate nell’infanzia e quelle evidenziate in adolescenza o in età di giovane adulto. Sulla base dei risultati di numerose ricerche che hanno utilizzato l’Adult Attachment Interview (AAI), si può constatare che, in popolazioni non cliniche, le modalità sicure di attaccamento prevalgono sulle modalità insicure. Viene confermata una prospettiva di continuità nell’organizzazione del Sé rispetto all’attaccamento, nonostante la riorganizzazione delle rappresentazioni di sé e dell’altro, che ha luogo in questa fase della vita. Obiettivo: Il presente lavoro si propone di considerare come, nel corso dello sviluppo, e in particolare durante l’adolescenza, la modalità di attaccamento sicuro sembri costituire un fattore fondamentale di protezione, soprattutto in rapporto alla maggiore capacità di autoregolazione emotiva e alle maggiori capacità autoriflessive. Metodologia: Vengono presentati dati provenienti da ricerche, anche longitudinali, che utilizzando l’AAI hanno mostrato connessioni tra modalità sicure e insicure di attaccamento e condizioni di resilienza e di vulnerabilità in diversi ambiti di funzionamento. Discussione critica e conclusioni: Viene discusso uno schema di sviluppo a due vie, che comporta risposte differenti alla crisi adolescenziale: una verso la progressione, l’altra verso l’arresto evolutivo o la regressione
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