14 research outputs found

    Humus forestali e attivit\ue0\ua0 biologica di sostanze umiche provenienti da suoli sotto faggete e abieti-faggete del Trentino

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    Nel 1994 il Centro di Ecologia Alpina ha iniziato uno studio riguardante gli humus forestali del Trentino. Nel 1995 sono state campionate le faggete e le abieti-faggete pi\uf9 rappresentative. Trentasei siti che comprendono faggete e abieti-faggete sub-montane termofile, mesofile e acidofile, sono stati oggetto di studio. La ricerca \ue8 stata effettuata sui gruppi derivanti dall\u2019analisi statistica dei rilievi floristici permettendo, in tal modo, di ottenere delle relazioni tra vegetazione, suolo e forme di humus. Dallo studio \ue8 risultato che la natura del substrato \ue8 importante sia nella pedogenesi che nel processo di umificazione. All\u2019interno dei 36, 9 siti sono stati scelti per approfondire lo studio relativo al turnover della sostanza organica ed umica. Dagli orizzonti A sono state estratte le sostanze umiche di cui ne \ue8 stata valutata l\u2019attivit\ue0 biologica. Tenendo in considerazione le differenze tra i parametri organici considerati, la novit\ue0 di questo studio riguarda la diversa attivit\ue0 ormono-simile della matrice umica che \ue8 risultata essere di tipo gibberellinico (AG) nelle faggete e auxinico (AIA) nelle abieti-faggete. La diversa attivit\ue0 biologica delle sostanze umiche \ue8 stata successivamente saggiata in plantule di abete rosso (Picea abies) valutando l\u2019attivit\ue0 di enzimi come l\u2019invertasi e la perossidasi, enzimi specifici per le gibberelline e per le auxine rispettivamente

    Disentangling the effects of conservation agriculture practices on the vertical distribution of soil organic carbon. Evidence of poor carbon sequestration in North- Eastern Italy

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    Conservation agriculture is one of the agro-environment measures promoted by the Veneto Region (North-eastern Italy) to regulate and support many ecosystem services. This study compared conventional and conservation agriculture management systems in order to evaluate their effects on both SOC stocks and quality i.e. humic C and its molecular weight fractions, microbial C and N. The experiment was set up in 2010 on three farms in Veneto Region. In order to improve the monitoring procedures, a massive soil sampling programme was conducted in 2011 and 2014 in ca. 150 positions, considering the SOC stratification within a 0-50 cm profile. Results suggested that conservation agriculture practices affected SOC distribution rather than its total amount. The retention of crop residues on the soil surface and the absence of tillage operations drove SOC dynamics in the top layer (0-5 cm) of the conservation system, while residues incorporation with ploughing was responsible for SOC accumulation at the 30-50 cm depth in the conventional one. SOC stock variation in the conservation treatment was also influenced by root C input, which was identified as a major factor able to promote SOC accumulation in the 0-30 cm profile. The role of clay on SOC dynamics was not uniform in the three farms since it depended both on the clay amount and its mineral composition. The strong interactions existing between management systems and local soil conditions were also confirmed by the C quality analyses. This research did not demonstrate the benefits of conservation practices on SOC sequestration during the transition period. However, SOC sequestration is only one of the numerous ecosystem services provided by conservation practices. Some of these depend on the C content and quality in the top layers that, as demonstrated in our work, were strongly affected by the C stratification processes triggered by conservation agriculture. (C) 2016 Elsevier B.V. All rights reserved

    Humus forestali. Manuale di ecologia per il riconoscimento e l'interpretazione

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    Il manuale si indirizza a tutti coloro che amano la Natura e che desiderano approfondire le proprie conoscenze sugli humus forestali e sul loro modo di interagire con le altre componenti dell’ecosistema. L’argomento humus viene infatti presentato in un’ottica ecologica e interdisciplinare. Scritto per riconoscere agevolmente le forme di humus in ambiente di faggeta, il manuale permette una diagnosi sicura in quasi tutte le formazioni forestali alpine ed appenniniche, ad esclusione degli ambienti umidi. Il lavoro è strutturato in modo da soddisfare un pubblico vario: il lettore meno esigente potrà scorrere il libro tralasciando gli incisi di approfondimento e senza perdere, nell’atto, le informazioni essenziali alla classificazione delle forme di humus; gli utilizzatori più curiosi troveranno dei capitoli di approfondimento e numerose note e riquadri contenenti i dettagli concettuali e le linee filosofiche di supporto a un ragionamento più fine, richiamante allo spirito i ricordi di “antichi” (perché dimenticati…) corsi universitari di biochimica, di pedologia, di geologia, di ecologia, di fisica, di climatologia, di fitosociologia… Il bisogno di sintesi dell’elaborato ha generato tante discussioni intorno a questioni “di vocabolario”. Per questa ragione, alcuni capitoli contengono delle precisazioni in proposito, proponendo termini e definizioni semplici, sovente in forma di tabelle, ma rigorosamente in accordo con le più recenti pubblicazioni in materia. Nato per essere uno strumento pratico, il manuale illustra approcci generali e applicazioni puntuali, soprattutto nel campo della pedologia, ma anche, marginalmente, della geologia, della fitosociologia e dell’ecologia forestale, utilizzando numerose fotografie, tabelle e grafici riassuntivi (in alcuni casi raccolti in appendice per facilitarne la consultazione) e una scheda plastificata da portare in bosco e disporre a fianco del profilo campionato. - - - - - (ABSTRACT: Field manual for the classification of humus forms in European temperate forest areas. Ecological approach. Applied to Alpine beech forests

    Agricoltura conservativa - 8 anni di esperienze in Veneto

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    La pubblicazione raccoglie i risultati di una serie di Progetti svolti nell\u2019arco temporale 2011-2018 e in parte ancora in corso, condotti da Regione del Veneto, da Veneto Agricoltura e dall\u2019Universit\ue0 di Padova

    The OSMR Gene Is Involved in Hirschsprung Associated Enterocolitis Susceptibility through an Altered Downstream Signaling

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    Hirschsprung (HSCR) Associated Enterocolitis (HAEC) is a common life-threatening complication in HSCR. HAEC is suggested to be due to a loss of gut homeostasis caused by impairment of immune system, barrier defense, and microbiome, likely related to genetic causes. No gene has been claimed to contribute to HAEC occurrence, yet. Genetic investigation of HAEC by Whole-Exome Sequencing (WES) on 24 HSCR patients affected (HAEC) or not affected (HSCR-only) by enterocolitis and replication of results on a larger panel of patients allowed the identification of the HAEC susceptibility variant p.H187Q in the Oncostatin-M receptor (OSMR) gene (14.6% in HAEC and 5.1% in HSCR-only, p = 0.0024). Proteomic analysis on the lymphoblastoid cell lines from one HAEC patient homozygote for this variant and one HAEC patient not carrying the variant revealed two well distinct clusters of proteins significantly up or downregulated upon OSM stimulation. A marked enrichment in immune response pathways (q < 0.0001) was shown in the HAEC H187 cell line, while proteins upregulated in the HAEC Q187 lymphoblasts sustained pathways likely involved in pathogen infection and inflammation. In conclusion, OSMR p.H187Q is an HAEC susceptibility variant and perturbates the downstream signaling cascade necessary for the gut immune response and homeostasis maintenance
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