33 research outputs found

    E Pluribus Unum? Varieties and Commonalities of Capitalism

    Full text link

    Making Capitalism Work: Social Capital and Economic Growth in Italy, 1970-1995

    Full text link

    Competitivit\ue0 e partecipazione. Un istituto per il lavoro per promuovere un modello di relazioni industriali basato sulla cooperazione

    No full text
    I complessi legami tra partecipazione, produttivit\ue0 e competitivit\ue0 possono essere avviati a soluzione non, come spesso si tenta di fare, con un appello alle \u201cbuone intenzioni\u201d ma, piuttosto, con la realizzazione di un disegno istituzionale. A partire dall'esame delle esperienze maturate in Francia, in Germania e in Svezia, si individua una istituzione specifica - l'Istituto per il lavoro - che pu\uf2 contribuire ad orientare le relazioni tra le parti sociali verso un modello di tipo cooperativo anche in Italia. La soluzione di un intervento istituzionale viene contrapposta a tutti quegli schemi analitici in cui i comportamenti, individuali e collettivi, nei luoghi di lavoro vengono interamente ricondotti ad un problema di incentivi. Il volume si rivolge ai responsabili delle politiche del lavoro, alle parti sociali, agli studiosi che da prospettive disciplinari diverse si occupano di politiche del lavoro, e agli studenti universitari che seguono corsi avanzati di Economia e Sociologia del lavoro e di Diritto del lavoro e relazioni industriali

    Partecipazione necessaria e partecipazione possibile. Commento a Guido Baglioni

    No full text
    Nel saggio si dialoga con Guido Baglioni sui modelli di partecipazione possibili in Italia, date le caratteristiche della struttura industriale e le peculiarità del regime di relazioni industriali. In questo contributo si ribadisce il senso della proposta di “intervento istituzionale leggero” che sta al centro del nostro precedente volume (Competitività e partecipazione, Il Mulino, 1997)

    GLI ANNI DELLA DEMOCRAZIA: VICENDE E PROTAGONISTI DELL'ECONOMIA. PARTE I e II

    No full text
    Il lavoro ricostruisce la storia dell'economia modenese dal 1945 al 199

    Un automa celllare per lo studio del distretto industriale

    No full text
    Gli automi cellulari sono modelli computazionali che consentono di rappresentare sistemi dinamici complessi costituiti da un elevato numero di unità mutuamente interagenti. L’automa permette di descrivere le interazioni locali tra le unità elementari che lo compongono discretizzando lo spazio evolutivo e di far derivare le proprietà globali del sistema e la sua evoluzione unicamente dalle leggi di interazione locale. Per queste sue caratteristiche, in queste pagine, si utilizza l’automa cellulare quale strumento per rappresentare un distretto industriale “idealtipico” e per studiarne alcune proprietà. Il distretto industriale, infatti, può essere considerato come un sistema costituito da un grande numero di imprese variamente e fittamente interconnesse che agiscono in virtù di interazioni locali e in assenza di strategie globali del sistema. La rete di rapporti e di relazioni tra le imprese all’interno del distretto è assai più ricca che in altri sistemi a produttivi a base territoriale meno sviluppati (forme proto-distrettuali, sistemi territoriali di piccola e media impresa presenti in aree arretrate, ecc.) o in sistemi produttivi a carattere gerarchico, dominati dalle scelte di poche grandi imprese. L’interazione tra le imprese produce e le regole che normano i comportamenti degli agenti concorrono a diffonde nel tessuto sociale (e in primo luogo tra gli tra gli imprenditori) informazione sulle tecnologie, sui materiali, sui prodotti: produce e diffonde, in altre parole, informazione economicamente rilevante su possibili opportunità di profitto. In particolare, per ragioni in parte connesse all’organizzazione produttiva e in parte connesse al organizzazione sociale, l’informazione che deriva dall’esperienza diretta di altri imprenditori si diffonde più rapidamente nel distretto industriale che in altri modelli sociali e organizzativi, inducendo effetti di vero e proprio contagio informativo. Nel lavoro si simula la dinamica del distretto industriale in relazione a questa capacità di produrre e diffondere informazione. I risultati sono importanti: mettono in evidenza come questa proprietà determini un aumento della la redditività media delle imprese, una distribuzione dei profitti più equa e una concentrazione aggregata e di mercato inferiore rispetto ad altri sistemi produttivi

    Un automa cellulare per lo studio del distretto industriale

    No full text
    Gli automi cellulari sono modelli computazionali che consentono di rappresentare sistemi dinamici complessi costituiti da un elevato numero di unità mutuamente interagenti. L’automa permette di descrivere le interazioni locali tra le unità elementari che lo compongono discretizzando lo spazio evolutivo e di far derivare le proprietà globali del sistema e la sua evoluzione unicamente dalle leggi di interazione locale. Per queste sue caratteristiche, in queste pagine, si utilizza l’automa cellulare quale strumento per rappresentare un distretto industriale “idealtipico” e per studiarne alcune proprietà. Il distretto industriale, infatti, può essere considerato come un sistema costituito da un grande numero di imprese variamente e fittamente interconnesse che agiscono in virtù di interazioni locali e in assenza di strategie globali. La rete di rapporti e di relazioni tra le imprese all’interno del distretto è assai più ricca che in altri sistemi a produttivi a base territoriale meno sviluppati (forme proto-distrettuali, sistemi territoriali di piccola e media impresa presenti in aree arretrate, ecc.) o che in sistemi produttivi a carattere gerarchico, dominati dalle scelte di poche grandi imprese. L’interazione tra le imprese concorre a diffondere nel tessuto sociale (e in primo luogo tra gli imprenditori) informazione sulle tecnologie, sui materiali, sui prodotti: produce, in altre parole, informazione economicamente rilevante su possibili opportunità di profitto. In particolare, per ragioni in parte connesse all’organizzazione delle imprese e in parte connesse all’ organizzazione sociale, l’informazione che deriva dall’esperienza diretta di altri imprenditori si trasmette più rapidamente nel distretto industriale che in altri modelli di manifattura, inducendo effetti di vero e proprio contagio informativo. Nel lavoro si simula la dinamica del distretto industriale in relazione a questa capacità di produrre e diffondere informazione. I risultati sono importanti: mettono in evidenza come questa proprietà determini un aumento della redditività media delle imprese rispetto ad altri sistemi produttivi e, in rapporto ad essi, una distribuzione dei profitti più equa e una concentrazione aggregata e di mercato inferiore

    I giovani, il lavoro, la politica. Primi risultati di una ricerca nel comune di Reggio Emilia

    No full text
    La ricerca viene condotta nel 1981 nel comune di Reggio Emilia su un campione di circa 900 giovani in et\ue0 compresa tra i 15 ed i 29 anni. Si suggerisce un'ipotesi interpretativa diversa da quella proposta dai tradizionali modelli di job-shopping e basata sulle teorie della segmentazione del mercato del lavoro
    corecore