97 research outputs found

    Postfazione. Uno sguardo dalle città africane

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    Negli ultimi decenni il pentecostalismo ha conosciuto una forte diffusione a livello mondiale, ed è attualmente il movimento cristiano con il più alto tasso di crescita. La sua diffusione si concentra principalmente nelle aree urbane, anche se la sua presenza è forte anche nelle aree rurali. Uno dei principali fattori della sua crescita è, tra gli altri, è la flessibilità del suo idioma che permette di adeguarsi alle diversità dei contesti locali. Negli anni recenti, molti studiosi hanno sottolineato il nesso tra la dottrina pentecostale e la prospettiva neoliberista. Partendo dagli articoli pubblicati nella sezione tematica, il presente saggio vuole ragionare su quanto qui delineato focalizzandosi sulle aree rurali.In the last few decades, Pentecostalism has dramatically grown and spread worldwide. Currently it is the fastest-growing Christian movement. It is spreading mainly in the urban areas, even though one can find it also in the rural ones. One of the leading factors, among others, which are pivotal for its development and spread is the flexibility of the idiom, which allow it to be consistent with the local contexts. Many scholars in the recent years have highlighted the nexus between neo-liberal perspective and Pentecostal doctrine, preaching and practices. Starting from the articles published in this section, the paper wants to resonate on the topics outlined above, focusing mainly on the urban areas

    L’efficacia tra simbolo e condizioni materiali di esistenza

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    Il testo discute di alcuni contributi di Tullio Seppilli attraverso cui è possibile inquadrare la sua specifica ricerca sulla efficacia delle terapie. Ne emerge una idea complessa in cui convergono interessi verso specifici meccanismi fisiologici, attivati da peculiari meccanismi culturali, che portano lo studioso a un confronto con le scienze “psi”, così come con quelle neurofisiologiche e con quanti, tra gli antropologi, hanno lavorato su questo tema. La questione in Seppilli è resa più complessa dal rapporto stretto che egli rimarca tra specifiche configurazioni culturali, viste nella loro storicità, e le condizioni materiali di esistenza del gruppo in cui esse si ritrovano. L’insistenza verso le condizioni materiali va vista come connessa all’impianto teorico gramsciano e marxista su cui egli fonda la sua ricerca in antropologia medica. Ciò è reso evidente dai contributi teorici, presi in esame in questo testo, in cui egli delinea chiaramente la sua concezione dinamica dell’insieme delle concezioni e delle pratiche terapeutiche che si è soliti definire come popolari che, gramscianamente, non sono viste come uno spazio conchiuso ma in costante relazione dinamica, benché dotato di una sua autonomia, con le pratiche egemoniche, così come con altre di diversa origine. Non quindi un generico riferimento alle classi popolari, o comunque subalterne, dotate di loro propri specifici dispositivi terapeutici come riflesso di una più vasta cultura popolare, vista come spazio autonomo; quanto piuttosto specifiche forme storiche di concezioni e pratiche terapeutiche che vanno collocate entro il quadro di peculiari processi di circolazione culturale e di specifici rapporti di classe, di egemonie, di potere

    Ciudadanìa plural y igualdad de derechos. las seguridad social y las necesidades de la poblacion extracomunitaria

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    Il saggio tratta del problema dell'accesso ai servizi sanitari da parte della popolazione migrante nel nostro paese. Vengono presi in considerazione alcuni casi di studio per mostrare come il problema si ponga su più piani differenti di complessità. Assieme ad un problema di comunicazione docuta alla distanza culturale tra pazienti e personale sanitario, emergono più complessive criticità connesse a problemi di carattere sociale e politico.La giusta rivendicazione di un servizio che sia aperto alla diversità culturale non può, e non deve, oscurare i tanti fattori patogeni legati alle condizioni materiali dell’esistenza. Ciò ci costringe a raccogliere una sfida ancora più ampia ma, forse proprio per questo, ineludibile

    Di Ahone. Pratiche della possessione tra gli nzema del Ghana sud-occidentale

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    antropologia, religione, politica, parentel

    Il corpo altare. Alcune riflessioni sulle antropologie della possessione

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    Il contributo discute, attraverso alcuni esempi etnografici, della possessione spiritica, focalizzandosi sul corpo del posseduto. Il corpo è infatti l'aspetto materiale di una relazione immateriale: quella tra il posseduto e il suo dio, che attraverso il corpo diventa tangibile e visibile a tutta la comunità. L'autore sottolinea come il corpo sia il focus e il locus attraverso cui diventa possibile analizzare come la possessione spiritica produca e riproduca relazioni sociali, memorie, poteri e discorsi controegemonic

    Il Corno d’Africa negli studi di Calchi Novati. Appunti e spunti di riflessione a partire dal lavoro di uno Storico

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    Il testo propone una serie di riflessioni sulla costruzione dello Stato etiopico ad opera di Menelik, prima, e Haile Selassie, dopo, nonché sui rapporti che si sono strutturati tra le varie società che compongono il complesso mosaico della nazione. Lo scopo e dare una profondità cronologica ai recenti eventi che hanno interessato i paesi del Corno d'Africa. Il saggio si costruisce a partire da un serrato confronto con gli scritti dell'autorevole storico Calchi Novati, recentemente scompars

    Chiese, società civile e sviluppo in Africa subsahariana

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    Negli ultimi tre decenni le organizzazioni religiose hanno guadagnato nuovi spazi di intervento e attività nelle società africane. Nel paper si esplorerà questa situazione a partire dal caso delle denominazioni cristiane. I piani di aggiustamento strutturale hanno comportato in Africa il progressivo ritrarsi dello stato da settori chiave dell'economia, quali i trasporti, l'istruzione e l'assistenza sanitaria. Spazi che sono stati occupati da privati, ONG o, in molti casi, organizzazioni caritatevoli. Queste ultime legate alle denominazioni cristiane in maniera indiretta o diretta, come è il caso delle ONG direttamente create dalle chiese. Nel contempo è cresciuto, a livello sovranazionale, il ruolo delle FBO, organismi cristiani interconfessionali, impegnati nel campo del caritatevole e dell'aiuto. Tale organismi intervengono in molti paesi africani, investendo proventi delle loro campagne di crowfunding o anche finanziamenti pubblici. Questo contesto sta cambiando il modo in cui l'intervento di cooperazione e di aiuto si era strutturato nel continente. Allo stesso tempo, il tipo di azione delle chiese si inserisce in una più ampia attività da loro promossa, volta a modificare e modellare le soggettività per renderle più coerenti con i capisaldi della ideologia neoliberale ormai dominante nel continente. Tali processi di soggettivazione possono essere visti come vere attività di pedagogia. Il paper vuole appunto riflettere su questo, utilizzando tanto la letteratura, ormai significativa, sull'argomento che esempi tratti dall'esperienza sul campo dell'autore.Over the past three decades, religious organizations have gained new room for activities and presence in African societies. The paper will explore this situation from the case of Christian denominations. Structural adjustment plans have led to the progressive withdrawal of states from key sectors of the economy such as transport, education and health care in Africa. Spaces that have been occupied by private individuals, NGOs or, in many cases, charitable organizations. These latter relate to Christian denominations indirectly or directly, as is the case with NGOs directly created by churches. At the same time, on the supranational level, the role of FBOs, inter-Christian Christian organisms, engaged in charity and aid, has grown. Such organizations are involved in many African countries, investing in revenue from their crowfunding campaigns or even public funding. This context is changing the way in which co-operation and aid intervention has been structured on the continent. At the same time, the type of action of churches fits into a wider activity they promote, aimed at modifying and modeling subjectivity to make them more coherent with the foundations of the currenlty dominant neoliberal ideology on the continent. Such subjectivation processes can be seen as true pedagogical activities. The paper wants to reflect on this, using the anthropological literature on the topic as well as examples from the author's field experience
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