53 research outputs found
Costi della guerra e forze in campo nel secolo XV, tra verit\ue0 storiografiche e manipolazione dell\u2019informazione
How can we nowadays quantify the costs of a medieval war? There is no clear answer, because there are too many factors to count on and not all of them can be expressed in figures: the acquisition of men and animals, weapons and supplies; and, together with them, the costs of maintaining a whole host of commissioners, ambassadors, informers, spies... The credibility of the available numbers also plays against us: data on money handled, men, weapons or the fleet were often consciously manipulated by those who used them, according to their own interests. Thus, when it was intended to dissuade the enemy, the potential of the forces themselves tended to increase; while, in order to get aid from the Allies, the tendency was to reduce the value of the own army. In the wars of the first Renaissance, the powers in conflict used to fight with propaganda and information, so it was in the diplomatic arena that conflicts were often resolved. Until Charles VIII of France declared on Italy a real war: cruel, quick and without intermediaries
La congiura dei baroni del 1485-87 e la sorte dei ribelli
Nel 1485-86 i baroni del regno aragonese di Napoli ordirono una congiura nei confronti di re Ferrante I d'Aragona. I dispacci degli oratori residenti a Napoli hanno permesso di ricostruire la vicenda e correggere una storiografia condizionata dai lavori di Porzio. Ferrante, abile dissimulatore, gioc\uf2 coi suoi baroni ribelli: mentre loro tramavano un colpo di stato, egli tesseva una fitta tela in cui farli cadere. Ma non furono tutti uccisi e massacrati. Alcuni morirono in carcere (probabilmente di vecchiaia); altri subirono una sorta di esilio dorato e altri ancora, la maggior parte, furono rimessi in libert\ue0 poco per volta. Nel saggio si spiegano i particolari della vicenda, i legami di parentela dei baroni tra loro e con la corte e i motivi del differente atteggiamento di Ferrante nei loro confronti
Ritorno al passato. I Manin: dal contado fiorentino alle glorie della Serenissima
Emigration can offer great opportunities to those aspiring to raise their social status, and not only in economic terms. This was the experience of Manino di Buccio and his descendants. Leaving behind the Florentine countryside, in the first half of the fourteenth century, the Manins set down roots in the Patriarchate of Aquileia. Here they laid the foundations for a position of power that some centuries later would permit their descendant Lodovico Manin to become the last Doge of the Republic of Venice.
Active in three different territories, and relying on the fact that it was impossible for information to circulate, the family constructed its own mythological past. Seventeenth- and eighteenth-century members of the family hid or denied certain details concerning the origins of the family, and encouraged writers to invent a glorious past for it. So it was that the Manins reached the summit of power, convincing everyone of their noble Roman, Fiesolean and Florentine origins. The impossibility of verifying certain fictional constructions often resulted in their being uncritically accepted until very recently
Parlamenti generali a Napoli in et\ue0 aragonese
Il volume, grazie all\u2019edizione critica di tutte le fonti disponibili, di cui
molte inedite, studia sistematicamente i 17 parlamenti generali celebrati
a Napoli in et\ue0 aragonese. L\u2019istituto, reintrodotto nel regno da
Alfonso il Magnanimo, fu un una sede importante della negoziazione
tra la monarchia, i baroni e le citt\ue0 demaniali, seppur non l\u2019unica.
Attraverso i parlamenti e altre riunioni simili (parlamenti regionali,
consigli regi allargati) si ripercorre tutta la storia del regno dal 1441
al 1500. Dei parlamenti si analizzano le procedure, le scritture, le motivazioni
e le conclusioni. Essi, nella pur evidente \u2013 ma irregolare \u2013
continuit\ue0, assolsero a funzioni differenti, in relazione alle contingenze
politiche, alle diverse posizioni del re, da un lato, e dei convocati
dall\u2019altro. Fisco e giustizia sostanziarono le discussioni e in generale il
confronto politico e simbolico tra il re e i suoi sudditi
La falce senza il grano. Produzione e commercio a Udine tra XIV e XV secolo
Nel bassomedioevo Udine \ue8 principalmente un centro di scambio e redistribuzione nel territorio circostante. La produzione di manufatti e derrate alimenatari \ue8 sufficiente alla cittadina e al suo contado: non paiono esservi grosse importazioni di grano (si vieta l\u2019esportazione di quello locale). La vera eccellenza sono le falci, forgiate nella zona pedemontana e distribuite in buona parte dell\u2019Italia
Parlamenti generali a Napoli in età aragonese
Il volume, grazie all’edizione critica di tutte le fonti disponibili, di cui molte inedite, studia sistematicamente i 17 parlamenti generali celebrati a Napoli in età aragonese. L’istituto, reintrodotto nel regno da Alfonso il Magnanimo, fu un una sede importante della negoziazione tra la monarchia, i baroni e le città demaniali, seppur non l’unica.
Attraverso i parlamenti e altre riunioni simili (parlamenti regionali, consigli regi allargati) si ripercorre tutta la storia del regno dal 1441 al 1500. Dei parlamenti si analizzano le procedure, le scritture, le motivazionie le conclusioni. Essi, nella pur evidente – ma irregolare – continuità , assolsero a funzioni differenti, in relazione alle contingenze politiche, alle diverse posizioni del re, da un lato, e dei convocati dall’altro. Fisco e giustizia sostanziarono le discussioni, e in generale il confronto politico e simbolico tra il re e i suoi sudditi
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