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    L\u2019utilizzo dei farmaci analgesici oppiacei per il trattamento del dolore in Italia: un\u2019analisi empirica

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    The International association for the study of pain and the World medical association stated that receiving a fair treatment of pain is a right of each individual. Moderate or high intensity cases of pain are treated with opiates. In Italy, in 2010, a new legislation has been issued, one of the most advanced on the topic of the treatment of pain and the usage of opiates. Although the legislative progresses, the consumption of opiates is not so common and ranks far behind the other European countries. The analysis of the spread of opiates in the treatment of pain pointed out relevant differences in terms of gender, age, region, cancer, type of opioid prescribed. It should then take action to make consistent use of opiates in pain therapy, focusing in particular on cancer patients and territorial differences. The analysis of religiosity as a potential barrier to pain management and opiates usage allowed us to conclude, however, that it is a factor that influences the number of prescriptions of opiates, even if the moderate effect. Public policies should respect personal choices (also religious ones), but it is important broadcasting some appropriate information campaigns which allow to make independent and informed choices. Key words. Opioids, pain, religiosity. JEL classification. I18

    Il pubblico di Palazzo Davanzati nei libri dei visitatori. 1910-1924

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    A pochi mesi dall\u2019apertura di Palazzo Davanzati, Elia Volpi ebbe l\u2019idea di mettere a disposizione dei visitatori del suo museo privato un libro, dalle pagine bianche, sul quale ognuno avrebbe potuto lasciare la propria firma e un commento, seguendo forse l\u2019esempio di altri musei privati come quello di Frederick Stibbert o il milanese Bagatti Valsecchi. I due libri con le firme dei visitatori dal 1910 al 1924 furono poi donati, per volont\ue0 della moglie Marina Volpi, da Mario Vannini Parenti, genero dell\u2019antiquario e sono oggi conservati nel museo. Lo spoglio sistematico dei dati contenuti in questi straordinari documenti ha fatto emergere aspetti molto significativi riguardanti il numero e la provenienza dei visitatori di Palazzo Davanzati, cos\uec come i riflessi della societ\ue0 del tempo e del contesto storico, rappresentando un interessante caso di studio sul pubblico dei musei in un\u2019epoca precedente all\u2019affermazione del turismo di massa. \uc8 il museo visto dalla parte dei suoi visitatori, studenti, educande, persone comuni o aristocratici d\u2019alto lignaggio, turisti stranieri e non con la passione per Firenze e la sua storia, molti dei quali lasciano un commento, una battuta, anche una poesia, o semplicemente la traccia della loro visita. Davvero numerosi, poi, sono i nomi dei personaggi celebri: storici dell\u2019arte (Adolfo e Lionello Venturi, Roberto Longhi), artisti, letterati e intellettuali (Giovanni Boldini, Sibilla Aleramo, Benedetto Croce), mercanti e collezionisti (Salvatore Romano, Georges Wildenstein, Peggy Guggenheim) o personaggi dello spettacolo (Ettore Petrolini, Rodolfo Valentino). La loro presenza, cos\uec come quella di moltissimi architetti e decoratori stranieri e dei tanti visitatori meno noti, restituiscono un feedback importante a tutte quelle iniziative di promozione del museo che Elia Volpi aveva intrapreso sin dal giorno della sua inaugurazione, attraverso campagne fotografiche, pubblicazioni, cartoline illustrate ed eventi a tema
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