380 research outputs found
Padiglione Genova a Poggioreale. Il segno di un cambiamento
Un momento di incontro tra coloro che studiano lo spazio della detenzione e l'architettura del carcere, in occasione dell'inaugurazione della Casetta rossa realizzata nel giardino destinato ai colloqui del Carcere di Bollate da studenti del Politecnico di Milano e persone detenute, si ragiona del progetto e della sua capacitĂ di incidere sulla realtĂ detentiva
La didattica del progetto nel e per il carcere
Un inchiesta del Giornale dell'Architettura sugli spazi del carcere, un mondo dimenticato non solo dall'architettura. Il breve contributo testimonia di una ricerca in corso da parte dell'autrice e delle esperienze del Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II di progettazione condivisa con studenti e detenuti, per migliorare la vivibilità degli spazi, per cambiarne il senso, per avviare un percorso nuovo che riporti la questione all'attenzione generale e dell'architettura. Il lavoro del DIARC è ormai divenuto esemplare in Italia e il Dipartimento stesso è un punto di riferimento per lo studio e la sperimentazione progettuale sugli istituti di pena
El Pedregal de San Angel
I messicani hanno da sempre chiamato le impervie terre vulcaniche in tono dispregiativo il “malpaĂs”, eppure il fascino e l’idea tutta umana di dar forma anche alla materia piĂą ribelle e dura, ha spinto Luis Barragán ad immaginare di poter “umanizzare”, con il suo tratto delicato e rispettoso, un’altra parte del vasto Pedregal per la realizzazione di un nuovo e moderno quartiere residenziale. CittĂ del Messico cercava nuovi spazi di espansione, luoghi in cui attraverso l’architettura, sia pubblica che privata, potesse dare un nuovo volto alla cittĂ confermando caratteri specifici e tradizioni del Messico; al contempo gli architetti si contendevano incarichi prestigiosi per affermare un’identitĂ culturale e ideologica.L’impianto disegnato da Barragán, assume una forma topografica, strade, piazze, muri, giardini si conformano al terreno, specchi d’acqua ai quali dĂ nomi e gerarchie, dettando anche regole normative. Ma l’idea principale sottesa all’intero progetto è quella del giardino, artificiale e naturale si fondono in un immenso “eden”. Questa idea domina l’intera opera del maestro messicano, il giardino è il luogo dell’intimitĂ come lo è l’interno della casa, e nel complesso le strade sono tracciate rispettando le preesistenze naturali, i muri disegnano prospettive, mediano il rapporto tra pubblico e privato, l’acqua è materiale del progetto, è suono di sottofondo
La cittĂ caleidoscopica
.Una città straordinaria non può essere raccontata attraverso la descrizione di una megalopoli uguale a tante altre. Da questa parte dell’oceano in pochi sanno qualcosa di Città del Messico, oltre i numeri esorbitanti che la riguardano: 18 milioni di abitanti, 4.2 milioni di residenze, 529 milioni di edifici commerciali e di servizio, 53 mila stabilimenti industriali, che con viabilità , servizi e infrastrutture costituisce 1.926 chilometri quadrati di are urbana con una densità media di 9.300 abitanti per chilometro quadro.Come tutte le città veramente grandi, anche Città del Messico non può essere analizzata, né raccontata in dettaglio attraverso la sua struttura fondativa, ma forse proprio la geografia e la sua condizione orografica e naturale possono aiutare oggi a cercare una “figura urbana” diversa, non filtrata da dati e statistiche, una idea di città legata a tutti gli elementi che contribuiscono alla sua essenza. Città del Messico, come tutte le città , è fatta di architetture mediocri, ma anche di buone architetture, è una realtà nella quale, proprio per le questioni dimensionali si inizia a ripensare alla residenza non solo in termini quantitativi, ma anche in termini di qualità del progetto; alle infrastrutture come servizi e come vero e proprio sistema di innervatura, sul quale provare a ri-strutturare la città restituendo un disegno urbano; agli spazi pubblici, che prescindendo dalla loro natura, in taluni casi anche residuale, come altro elemento strutturante e di riequilibrio delle “forze” urbane
Spazio e libertĂ negata
L’iniziativa intende sviluppare il tema dello spazio concepito anche e soprattutto come insieme di relazioni non solo nell’ambito della detenzione penale ma anche rispetto alle altre aree di privazione della libertà , dalla custodia da parte delle forze dell’ordine, alla detenzione amministrativa dei migranti fino alle forme privative che si realizzano a determinate condizioni nelle istituzioni psichiatriche e nelle residenze per anziani e disabili, in corrispondenza con l’estensione del mandato di questa istituzione
Le monde nouveau de Charlotte Perriand. The exhibition
Talking about Charlotte Perriand and her work means to talk about 20th-century architecture: a difficult task, you could say an impossible one, yet the curators of the exhibition Arthur Rüegg, Jaques Barsac, Sébastien Cherruet, Gladys Fabre, Sébastien Gokalp and Charlotte’s daughter, Pernette Perriand-Barsac, did
it. A work of extreme interest, a “classic” exhibition
held in the Louis Vuitton Foundation, in a time when one wonders if large exhibitions made of objects, drawings, models, reconstructions are still needed: this experience shows that not only they are useful, but they are still extremely interesting. Charlotte Perriand had a long life – she was born in 1903 and died in 1999 – spanning the century and following a path of freedom and independence, «creation has no formulas» she affirms, so tracing her creative parable, which is a parable of life, without schemes and compromises
Curcumin: could this compound be useful in pregnancy and pregnancy-related complications?
Curcumin, the main polyphenol contained in turmeric root (Curcuma longa), has played a significant role in medicine for centuries. The growing interest in plant-derived substances has led to increased consumption of them also in pregnancy. The pleiotropic and multi-targeting actions of curcumin have made it very attractive as a health-promoting compound. In spite of the beneficial effects observed in various chronic diseases in humans, limited and fragmentary information is currently available about curcumin's effects on pregnancy and pregnancy-related complications. It is known that immune-metabolic alterations occurring during pregnancy have consequences on both maternal and fetal tissues, leading to short- and long-term complications. The reported anti-inflammatory, antioxidant, antitoxicant, neuroprotective, immunomodulatory, antiapoptotic, antiangiogenic, anti-hypertensive, and antidiabetic properties of curcumin appear to be encouraging, not only for the management of pregnancy-related disorders, including gestational diabetes mellitus (GDM), preeclampsia (PE), depression, preterm birth, and fetal growth disorders but also to contrast damage induced by natural and chemical toxic agents. The current review summarizes the latest data, mostly obtained from animal models and in vitro studies, on the impact of curcumin on the molecular mechanisms involved in pregnancy pathophysiology, with the aim to shed light on the possible beneficial and/or adverse effects of curcumin on pregnancy outcomes
Idee per la cittĂ nell'Italia che cambia
La rigenerazione urbana a Napoli può diventare una politica integrata di ricomposizione dei divari, di riequilibrio delle diseguaglianze, spazializzate nei grandi quartieri della residenza pubblica, nelle periferie che attraversano il corpo della città . L’università come volano di sviluppo urbano e come produttore di “terza missione” svolge il ruolo privilegiato di public engagement, di attivazione dei processi di interazione sociale, di ascolto delle comunità , di accompagnamento delle strategie solidali a sostegno dei soggetti socialmente più vulnerabili. Il caso dell’insegnamento universitario nel carcere è un paradigma in tale direzione
Patrimonios urbanos: informalidad como resiliencia
El Seminario Iberoamericano “Cooperar desde Patrimonio”, auspiciado anualmente por la Red Internacional PHI (Patrimonio HistĂłrico+Cultural Iberoamericano), celebrará su cuarta ediciĂłn en la Facultad de Arquitectura de la UNAM con el tema “El patrimonio cultural en situaciones de emergencia: experiencias en IberoamĂ©rica”, en busca de una reflexiĂłn profunda en torno a las las amenazas y riesgos que penden sobre el patrimonio cultural iberoamericano, sus razones y significaciones, asĂ como desde la Ăłptica de la prevenciĂłn y el cálculo de riesgos. El patrimonio cultural es herencia –legado- producto directo de una sociedad, de su forma de vida, ideologĂa, economĂa, tecnologĂa, productividad y por su puesto de un momento histĂłrico determinado, en esa misma relaciĂłn se encuentra la conservaciĂłn del mismo, los agentes que originaron lo que hoy consideramos patrimonio, son propios de su conservaciĂłn. La sociedad es la principal transformadora de la cultura y por tanto del patrimonio, esta puede ser un aporte por la superposiciĂłn social o un detractor, cuando las emergencias humanitarias ocurren, suelen ser el resultado de una combinaciĂłn de factores que van desde la inestabilidad polĂtica, la fragmentaciĂłn del Estado, conflictos y violencia, fracaso de polĂticas, desmoronamiento de la economĂa formal, desigualdades sociales y pobreza subyacente; esto genera grandes impactos sobre la estabilidad cultural, civil, polĂtica y econĂłmica de las sociedades, como es el caso de saqueos, migraciones, conflictos armados y protestas sociales, entre otras, desde esta perspectiva Âżcuál es la incidencia en el patrimonio?, Âżson sus efectos positivos o negativos? y ÂżcĂłmo es que desde la conservaciĂłn hacemos frente
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