11 research outputs found

    Ceramica africana dalla «Villa di Tiberio» a Sperlonga

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    Lucia Sagui,Ceramica africana dalla «villa di Tiberio» a Sperlonga, p.471-544. Sono analizzati, con particolare riguardo agli aspetti tipologici, oltre mille frammenti di ceramica africana (sigillata africana A, A/D, C, D, C/E, E, ceramica da cucina) provenienti dalla «villa di Tiberio» a Sperlonga. Il materiale, pur se avulso da contesti stratigrafici, conferma la continuità della vita nei sito dalla fine del I secolo d.C. al VI. La documentazione sembra ridursi drasticamente tra la seconda metà del VI e la prima metà del VII secolo, nei periodo che segna la fine delle esportazioni della sigillata africana in tutto il bacino del Mediterraneo.Lucia Saguì. Ceramica africana dalla «Villa di Tiberio» a Sperlonga. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 92, n°1. 1980. pp. 471-544

    ResidualitĂ , non residualitĂ , continuitĂ  di circolazione. Alcuni esempi dalla Crypta Balbi

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    La connessione tra residualità ceramica e numismatica evidenziata nei contesti della Crypta Balbi databili tra XI e XV secolo viene verificata alla luce dei nuovi rinvenimenti archeologici. Si tratta di due depositi, databili al VII e all'VIII secolo d.C, che dal punto di vista della ceramica sono caratterizzati il primo da una quasi totale assenza di residualità, il secondo da una consistente presenza di materiali più antichi. Se il differente andamento della residualità è giustificato dall'analisi dei due contesti, quale interpretazione dare del materiale numismatico che, in particolare per quanto riguarda il VII secolo, mostra una consistente presenza di numerario tardoantico, divergendo dal dato ceramologico ? L'apparente anomalia si spiega con un uso del numerario tardoromano prolungato, poiché compatibile con il sistema monetario bizantino. Le anomalie possono dunque suonare come un campanello d'allarme, indizio di fenomeni storico-economici intervenuti a modificare comportamenti in genere paralleli tra le due classi, evidenziabili solo attraverso l'incontro e la sintonia tra i diversi specialismi.Saguì Lucia, Rovelli Alessia. Residualità, non residualità, continuità di circolazione. Alcuni esempi dalla Crypta Balbi. In: I materiali residui nello scavo archeologico. Testi preliminari e Atti della tavola rotonda organizzata dall'École française de Rome e dalla Sezione romana «Nino Lamboglia» dell'Istituto internazionale di studi liguri, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma e la Escuela espanola de historia y arqueologia (Roma, 16 marzo 1996) Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 173-195. (Publications de l'École française de Rome, 249

    Vetri e indicatori di produzione vetraria a Ostia e a Porto

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    Oltre agli esemplari più significativi, un tempo esposti nel Museo ostiense, lo studio presenta una prima ricognizione degli indicatori di produzione vetraria messi in luce principalmente negli scavi dei progetti DAI-AAR, Università di Augsburg, BSR-Università di Southampton condotti a Ostia e a Portus. Materiali e strutture produttive consentono di individuare un’attività vetraria sia a Ostia che a Portus nella prima metà del III secolo. A Ostia la produzione è testimoniata ancora tra la fine del IV e la prima metà del V secolo.Glass and production evidence from Ostia and Portus. The study focuses on glass production indicators found at Ostia and Portus by the research projects carried out by DAI-AAR, Augsburg University, BSR-Southampton University; furthermore, the most significant pieces once housed in the Museo ostiense are discussed. Materials and structures are the evidence for 3rd c. AD glass workshops at Ostia and Portus. Between the late 4th and the 5th c. AD other finds show that glass artisans are still active at Ostia

    ResidualitĂ , non residualitĂ , continuitĂ  di circolazione. Alcuni esempi dalla Crypta Balbi

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    La connessione tra residualità ceramica e numismatica evidenziata nei contesti della Crypta Balbi databili tra XI e XV secolo viene verificata alla luce dei nuovi rinvenimenti archeologici. Si tratta di due depositi, databili al VII e all'VIII secolo d.C, che dal punto di vista della ceramica sono caratterizzati il primo da una quasi totale assenza di residualità, il secondo da una consistente presenza di materiali più antichi. Se il differente andamento della residualità è giustificato dall'analisi dei due contesti, quale interpretazione dare del materiale numismatico che, in particolare per quanto riguarda il VII secolo, mostra una consistente presenza di numerario tardoantico, divergendo dal dato ceramologico ? L'apparente anomalia si spiega con un uso del numerario tardoromano prolungato, poiché compatibile con il sistema monetario bizantino. Le anomalie possono dunque suonare come un campanello d'allarme, indizio di fenomeni storico-economici intervenuti a modificare comportamenti in genere paralleli tra le due classi, evidenziabili solo attraverso l'incontro e la sintonia tra i diversi specialismi.Saguì Lucia, Rovelli Alessia. Residualità, non residualità, continuità di circolazione. Alcuni esempi dalla Crypta Balbi. In: I materiali residui nello scavo archeologico. Testi preliminari e Atti della tavola rotonda organizzata dall'École française de Rome e dalla Sezione romana «Nino Lamboglia» dell'Istituto internazionale di studi liguri, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma e la Escuela espanola de historia y arqueologia (Roma, 16 marzo 1996) Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 173-195. (Publications de l'École française de Rome, 249

    Colourless glass from the Palatine and Esquiline hills in Rome (Italy). New data on antimony- and manganese-decoloured glass in the Roman period

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    A collection of 21 glass samples (18 colourless and 3 light aqua blue) found in recent excavations performed at the Palatine and Esquiline hills in Rome has been investigated by means of SEM-EDS, EMPA and LA-ICP-MS. The glass was recovered in the "Baths of Helagabalus" and the Horti Lamiani. The collection included cups and bowls widely attested in Rome and Ostia from the late second to the first half of the third century AD. The analyses assigned this collection to the RC/LAC-MnSb groups (Roman and Late Antique colourless glass with both antimony and manganese) which seemed closely related to the Levantine area

    Glass ingots, raw glass chunks, glass wastes and vessels from fifth century AD Palatine Hill (Rome, Italy)

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    The research focused on a collection of 20 glass fragments, including raw glass chunks and ingots, wastes and vessels found at the Palatine Hill in Rome and dated to the first half of the fifth century AD. The analyses performed by scanning electron microscopy (SEM)-energy-dispersive spectrometry (EDS), electron microprobe (EMPA), inductively coupled plasma mass spectrometry (ICP-MS), laser ablation-ICP-MS (LA-ICP-MS) and X-ray diffraction (XRD) showed that all samples are constituted by natron-based soda-lime-silica glass. De/colouring agents were lead stannates (yellow brownish), copper and lead antimonates (green), different Fe2+/Fe3+ ratios (green, light green and yellow-green), Fe2+ (prevailing over Fe3+; aqua blue), cobalt (blue), metallic copper (reddish) and manganese (colourless). As for provenance, two samples were of Levantine provenance, nine samples were likely of Egyptian origin (HIMT glass) and, similarly, seven samples (or maybe nine, adding ingots nos. 1-2) were likely of North African provenance (HIMT/RNCBGY 1 glass)

    Dibattito

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    Pensabene Patrizio, Alivernini Stefano, Martorelli Rossana, Terrenato Nicola, Guidobaldi Federico, Saguì Lucia, Pavolini Carlo, Panella Clementina, Santangeli Valenzani Riccardo, Volpe Rita, Carandini Andrea. Dibattito. In: I materiali residui nello scavo archeologico. Testi preliminari e Atti della tavola rotonda organizzata dall'École française de Rome e dalla Sezione romana «Nino Lamboglia» dell'Istituto internazionale di studi liguri, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma e la Escuela espanola de historia y arqueologia (Roma, 16 marzo 1996) Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 260-273. (Publications de l'École française de Rome, 249

    Dibattito

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    Pensabene Patrizio, Alivernini Stefano, Martorelli Rossana, Terrenato Nicola, Guidobaldi Federico, Saguì Lucia, Pavolini Carlo, Panella Clementina, Santangeli Valenzani Riccardo, Volpe Rita, Carandini Andrea. Dibattito. In: I materiali residui nello scavo archeologico. Testi preliminari e Atti della tavola rotonda organizzata dall'École française de Rome e dalla Sezione romana «Nino Lamboglia» dell'Istituto internazionale di studi liguri, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma e la Escuela espanola de historia y arqueologia (Roma, 16 marzo 1996) Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 260-273. (Publications de l'École française de Rome, 249
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