1,228 research outputs found

    Evidences Behind Skype Outage

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    Skype is one of the most successful VoIP application in the current Internet spectrum. One of the most peculiar characteristics of Skype is that it relies on a P2P infrastructure for the exchange of signaling information amongst active peers. During August 2007, an unexpected outage hit the Skype overlay, yielding to a service blackout that lasted for more than two days: this paper aims at throwing light to this event. Leveraging on the use of an accurate Skype classification engine, we carry on an experimental study of Skype signaling during the outage. In particular, we focus on the signaling traffic before, during and after the outage, in the attempt to quantify interesting properties of the event. While it is very difficult to gather clear insights concerning the root causes of the breakdown itself, the collected measurement allow nevertheless to quantify several interesting aspects of the outage: for instance, measurements show that the outage caused, on average, a 3-fold increase of signaling traffic and a 10-fold increase of number of contacted peers, topping to more than 11 million connections for the most active node in our network - which immediately gives the feeling of the extent of the phenomeno

    Il simbolo e la ragione. Forma, numero e misura nel cimitero della Villetta a Parma,

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    L’imposizione illuminista del sistema metrico decimale in sostituzione delle precedenti unità antropometriche viene interpretato come un’affermazione della ragione e della scienza, che riusciva a superare il disordine metrico esistente con l’adozione di un unico riferimento assoluto e universale, derivato da una misura cosmica. Al di là del vantaggio che questo avrebbe comportato per le attività commerciali di un mondo che cominciava a diventare più piccolo grazie al miglioramento delle comunicazioni e dei trasporti, il cambio di misura ebbe un effetto rilevabile sulla geometria dell’architettura, perché il sistema di riferimento è uno strumento concettuale che condiziona l’impostazione e l’articolazione del disegno progettuale. Ad esempio, è stato sottolineato che i sistemi di multipli e sottomultipli in base 12 tipici della metrologia storica erano congegnali alla tripartizione e alle altre scansioni proporzionali dell’architettura, facilitando divisioni con valori interi che sono “impossibili” nei sistemi decimali, che a loro volta sviluppano partizioni diverse. Diventa quindi interessante studiare il ruolo attribuito al numero e alla misura nel momento del passaggio al sistema universale individuato dall’età della ragione e come il cambio ha inciso sull’articolazione del progetto architettonico. Un esempio significativo è costituito dal Cimitero della Villetta a Parma, che presenta alcuni elementi di interesse in un particolare rapporto tra la forma, il numero e la misura. Il confronto del rilievo con i documenti d’archivio testimonia l’elaborazione laboriosa di un disegno complesso che sviluppa un modello capace di conciliare la razionalità illuminista, espressa dall’unità di misura a riferimento cosmico, con riferimenti simbolici molto articolati. L’articolo rielabora i risultati delle ricerche condotte nell’ambito di una ricerca trasversale finalizzata alla messa a punto di strumenti di pianificazione adeguati alla gestione “industriale” di un cimitero monumentale che non ha mai perso la sua valenza originaria di infrastruttura di servizio, basati sulla conoscenza approfondita dell’architettura e dei suoi molteplici valori culturali, tra cui i riferimenti che hanno portato alla elaborazione di un disegno peculiare. Il rilievo evidenzia l’integrazione dei valori materiali e immateriali in un monumento che assume un significato emblematico; l’architettura svela il riferimento simbolico a valori esistenziali espressi dalla forma insediativa, dai numeri dell’articolazione, dalla misura degli elementi architettonici e nella stessa scelta del sistema metrico di riferimento. Il particolare impianto del cimitero, voluto dalla consorte di Napoleone dopo la sua caduta, sottolinea un riferimento importante ai cicli del tempo lunare e solare, rilevando riferimenti molteplici alla morte e alla rinascita. Il disegno diventa l’elemento di equilibrio tra l’eredità laica della stagione napoleonica e la sensibilità religiosa della Restaurazione, che reintrodusse nel ducato le antiche misure locali. Il cimitero, che e fu la prima opera importante promossa dalla nuova duchessa, cela nelle misure l’adozione convinta e ragionata del sistema metrico decimale. La misura diventa la chiave di lettura del concetto che guida il progetto, in contrasto solo apparente con la matrice razionale della cultura illuminista che lo ha generato

    Synaesthesia of colour, taste and mood: the Futuristic cuisine as a global art

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    Among all the avant-garde movements Futurism was that which pursued the more radical convergence of the arts in a synthesis of the five senses. No longer conceived as a pure response to the need for nourishment, cooking has evolved as a true "art of the palate" with an inevitable relationship with the visual aspect. The renewal followed the publication of the "Manifesto of Futurist cuisine" as well as a related research that recognized food as a matter of formal expression, which could stimulate the enjoyment of all the senses. Marinetti’s and Fillia’s cookbooks of Futurist cuisine highlighted the role of the artist in the elaboration of a new conception of food, in which plastic and chromatic aspects were privileged because of their interaction with sight and touch. The research illustrates the role of colour in the gustatory synaesthesia which involved food as well as the room in which it was consumed. A didactic experience verified the mood described in some special futuristic menus of Marinetti’s with photo collages. Students’ interpretation evidences a relationship between the mood and the colours in the choice of similar palettes

    "Studio sulla variabilita fenotipica intrafamiliare,interfamiliare e sporadica, legata a mutazioni del gene SOD1 in una casisitica ambulatoriale di pazienti affetti da SLA"

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    La SLA, descritta per la prima volta da Jean-Martin Charcot nel 1869, è la più grave delle Malattie del Motoneurone. E’ un disordine neurodegenerativo caratterizzato da un significativo impoverimento dei motoneuroni corticali ( I motoneurone) e midollari ( II motoneurone), che determina una progressiva paralisi muscolare e porta a morte il paziente in 1-5 anni. Nel 90-95% dei casi, la malattia si presenta in forma sporadica, mentre in un 5-10% dei casi si può riconoscere una familiarità. Si deve a Rosen, nel 1993, la descrizione del primo gene causativo di SLA, il gene SOD1; da allora numerosi geni sono stati identificati, associati a forme cliniche fenotipicamente anche molto differenti. Tuttavia l’ampia ricerca che attualmente si sta svolgendo sulle basi genetiche della malattia ha osservato quanto la genetica Mendeliana possa essere non sempre applicabile, potendosi riconoscere casi di penetranza incompleta e ampia variabilità fenotipica inter-familiare ma anche intra-familiare. Nel presente studio di tesi è stato analizzato un campione di pazienti SLA afferenti presso l’Ambulatorio per le Malattie Neuromuscolari della Clinica Neurologica dell’Università di Pisa. Obiettivo del presente studio di tesi è stata, dapprima un’analisi di prevalenza delle forme SLA con una mutazione patogenetica del gene SOD1; successivamente l’analisi fenotipica dei pazienti con specifiche mutazioni in relazione ai dati di letteratura; è stata poi effettuata una analisi dei casi familiari identificati con particolare riguardo alle modalità di trasmissione e alla variabilità fenotipica. Il presente studio ha rilevato 18 pz affetti nel campione di 607 pazienti SLA che dal 1194 ad oggi avevano eseguito l’analisi molecolare volta ad individuare mutazioni SOD1. I casi sporadici risultano associati a quattro mutazioni del gene stesso: p121E, G93D, D90A, G41S. Abbiamo inoltre identificato 3 famiglie, i cui membri erano tutti portatori della mutazione G41S. Il presente studio ha individuato un solo paziente positivo per la mutazione p121E, che fino ad oggi era stata descritta solamente in altri due casi di pazienti affetti da SLA, confermando i dati di letteratura al riguardo. La mutazione G93D è stata descritta come causativa di quadri clinici variabili, riconoscendo fenotipi estremamente differenti sia in termini di età di esordio, di forma clinica e di aggressività, sia tra i casi sporadici che familiari. Solo una paziente tra quelli studiati risulta positiva per la mutazione, e il suo quadro clinico è definibile atipico. All’età di 18 anni la paziente riferiva comparsa di mialgie all’arto inferiore, poi evolute verso ipotrofia muscolare e infine paresi. Inoltre mostra come comorbilità una importante Osteoporosi, non secondaria a immobilità né a disordini del metabolismo calcio- fosforo, né a disturbi endocrinologici; tale comorbilità non è ad oggi mai stata descritta in letteratura né associata a mutazioni SOD1 né alla SLA. La mutazione D90A è la più frequente in Europa tra le mutazioni SOD1, in particolare in Scandinavia, dove si comporta sia da mutazione autosomica recessiva, molto più frequente e associata ad un fenotipo mild, sia da dominante, con un fenotipo più aggressivo e variabile, estremamente più rara anche nel resto delle popolazioni Europee. In Italia i casi familiari descritti fino ad oggi mostravano caratteristiche di recessività. Il presente studio ha rilevato elementi compatibili con quanto descritto in letteratura, tranne per una più alta prevalenza dei casi eterozigoti: i pazienti in omozigosi sono 2, 4 quelli in eterozigosi. Tra questi ultimi una paziente affetta, presenta una sorella attualmente vivente, di 83 anni ad oggi asintomatica, ma positiva per la stessa mutazione in eterozigosi. Un caso simile è già stato descritto in letteratura e due sono le ipotesi che possono spiegare questo comportamento: una prima possibilità è che in questa famiglia l’allele si sia comportato contemporaneamente sia come dominante che recessivo, ma fino ad ora non esistono evidenze che possano comprovare tale ipotesi. L’altra è che nella nostra famiglia la mutazione si comporti comunque in modo recessivo, come ci si aspetta in Italia, e che sia presente un’altra mutazione causativa di SLA, non indagata, presente solo nel familiare affetto. Infine, sempre ipotizzando che la mutazione sia recessiva, è possibile che la presenza di un differente background genetico possa comportarsi come permissivo o protettivo nei confronti dell’espressione della malattia stessa. I restanti 8 pazienti sono risultati positivi per la mutazione G41S, descritta in letteratura come autosomica dominante e associata ad un decorso aggressivo, rapidamente progressivo, ad esordio periferico, con coinvolgimento bulbare tardivo e caratterizzato da variabilità fenotipica sia nei casi sporadici che familiari. Quest’ultimo dato è stato confermato dall’analisi delle caratteristiche dei pazienti dell’ambulatorio. Tra questi sono stati individuati 3 famiglie. In una famiglia in particolare è stata evidenziata una anomalia nella modalità di trasmissione, in particolare un salto di generazione. Tale salto generazionale attribuirebbe una penetranza incompleta ad una mutazione che finora in letteratura è stata descritta con autosomica dominante. Per meglio chiarire questo dato è stata eseguita in alcuni pazienti della famiglia stessa, un’ analisi molecolare per la ricerca dell’espansione esanucleotidica del gene c9orf72, recentemente identificato come il gene che più frequentemente risulta associato alla SLA, ma anche a quadri più complessi in altre malattie neurodegenerative (quali demenza fronto-temporale, Malattia di Parkinson e Corea di Hungtinton)

    KISS: Stochastic Packet Inspection Classifier for UDP Traffic

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    This paper proposes KISS, a novel Internet classifica- tion engine. Motivated by the expected raise of UDP traffic, which stems from the momentum of Peer-to-Peer (P2P) streaming appli- cations, we propose a novel classification framework that leverages on statistical characterization of payload. Statistical signatures are derived by the means of a Chi-Square-like test, which extracts the protocol "format," but ignores the protocol "semantic" and "synchronization" rules. The signatures feed a decision process based either on the geometric distance among samples, or on Sup- port Vector Machines. KISS is very accurate, and its signatures are intrinsically robust to packet sampling, reordering, and flow asym- metry, so that it can be used on almost any network. KISS is tested in different scenarios, considering traditional client-server proto- cols, VoIP, and both traditional and new P2P Internet applications. Results are astonishing. The average True Positive percentage is 99.6%, with the worst case equal to 98.1,% while results are al- most perfect when dealing with new P2P streaming applications

    Cellular and molecular mediators of bone metastatic lesions

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    Bone is the preferential site of metastasis for breast and prostate tumor. Cancer cells establish a tight relationship with the host tissue, secreting factors that stimulate or inhibit bone cells, receiving signals generated from the bone remodeling activity, and displaying some features of bone cells. This interplay between tumor and bone cells alters the physiological bone remodeling, leading to the generation of a vicious cycle that promotes bone metastasis growth. To prevent the skeletal-related events (SRE) associated with bone metastasis, approaches to inhibit osteoclast bone resorption are reported. The bisphosphonates and Denosumab are currently used in the treatment of patients affected by bone lesions. They act to prevent or counteract the SRE, including pathologic fractures, spinal cord compression, and pain associated with bone metastasis. However, their primary effects on tumor cells still remain controversial. In this review, a description of the mechanisms leading to the onset of bone metastasis and clinical approaches to treat them are described

    The role of extracellular vesicles in bone metastasis

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    Multiple types of cancer have the specific ability to home to the bone microenvironment and cause metastatic lesions. Despite being the focus of intense investigation, the molecular and cellular mechanisms that regulate the metastasis of disseminated tumor cells still remain largely unknown. Bone metastases severely impact quality of life since they are associated with pain, fractures, and bone marrow aplasia. In this review, we will summarize the recent discoveries on the role of extracellular vesicles (EV) in the regulation of bone remodeling activity and bone metastasis occurrence. Indeed, it was shown that extracellular vesicles, including exosomes and microvesicles, released from tumor cells can modify the bone microenvironment, allowing the formation of osteolytic, osteosclerotic, and mixed mestastases. In turn, bone-derived EV can stimulate the proliferation of tumor cells. The inhibition of EV-mediated crosstalk between cancer and bone cells could represent a new therapeutic target for bone metastasis

    Visual Comfort with LED Lighting

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    A widely accepted definition of human comfort does not exist, but several metrics have been developed to quantify how much users appreciate environments, objects or interfaces. For visual comfort one of the most widely accepted approach is “that comfort is not discomfort”, because it is easier to provide quantitative and qualitative evaluation of visual discomfort parameters rather than comfort parameters that we don’t have a definition of. This paper presents the available suggestions and the results of a European research project about the visual comfort with LED lighting
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