16 research outputs found

    La sindrome da anticorpi antifosfolipidi e la gravidanza

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    Gli anticorpi antifosfolipidi sono anticorpi (Ab) circolanti diretti contro i fosfolipidi e associati a trombosi arteriose e venose, trombocitopenia e/o aborti ricorrenti. Gli anticorpi anticardiolipina sono stati riconosciuti come marker di un aumentato rischio di trombosi. L’associazione tra Ab antifosfolipidi e aumentato rischio di trombosi nei pazienti con sindrome da Ab antifosfolipidi è probabilmente causata da molti meccanismi, tra cui l’effetto che gli Ab esplicano sulle proteine leganti i fosfolipidi, come la B2-glicoproteina I e la protrombina. Esami di laboratorio: 1) “test della miscela”; 2) test specifici per i fattori della via intrinseca della coagulazione; 3) misura dell’attività di uno o più di questi fattori; 4) test al veleno di vipera di Russell; 5) test aggiuntivi. Trattamento: è preferibile non utilizzare cumarinici in gravidanza per il rischio di embriopatie e di perdite fetali, ma queste possono essere evitate se si sostituiscono con l’eparina alla 6ª settimana di gestazione. Le eparine a basso peso molecolare sono più sicure e più convenienti di quelle non frazionate, e oggi sono i farmaci di scelta da utilizzare in gravidanza

    Nuove frontiere nella terapia dell’osteoporosi: il Ranelato di Stronzio

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    L’osteoporosi è un’alterazione scheletrica caratterizzata dalla compromissione della resistenza ossea. L’osteoporosi è diventata un problema di salute pubblica e ciò è dovuto all’invecchiamento della popolazione su scala mondiale. Negli ultimi anni abbiamo potuto dimostrare un miglioramento nel trattamento dell’osteoporosi in postmenopausa. I farmaci più comunemente prescritti sono quelli che inibiscono il riassorbimento osseo. Recentemente è stato proposto un nuovo farmaco, il Ranelato di Stronzio, che ha la doppia azione di inibire il riassorbimento osseo e di aumentarne la neoformazione. Due trial clinici su più di 7.000 pazienti ne hanno provato l’efficacia antifrattura. Questo farmaco possiede un nuovo meccanismo d’azione sull’osso e ciò gli ha conferito un ruolo chiavetra i farmaci per il trattamento dell’osteoporosi in postmenopausa. Ci sono evidenze che supportano l’efficacia del Ranelato di Stronzio nella riduzione delle fratture vertebrali e non vertebrali (incluso le fratture di femore) nelle donne con osteoporosi in postmenopausa. Gli studi dimostrano anche un aumento del BMD nelle donne in postmenopausa con o senza osteoporosi. La diarrea è l’effetto indesiderato più comune. Gli studi non hanno dimostrato un aumento degli eventi avversi con la somministrazione della dose standard di 2 grammi di Ranelato di Stronzio al giorno

    Correlazione tra mutazione del fattore V di Leiden e aborti spontanei ricorrenti

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    Le mutazioni del gene che codifica per il fattore V (fattore V di Leiden) e del gene per la protrombina in sostituzione di una G (guanina) con una A (adenina) in posizione 20210 sono le cause più comuni di trombofilia ereditaria. Il rischio relativo di trombosi venose profonde ricorrenti è aumentato nei pazienti eterozigoti sia per la mutazione del fattore V di Leiden che per la mutazione G20210A della protrombina. Le donne portatrici di queste mutazioni sono anche ad aumentato rischio di aborti. La causa degli aborti ripetuti è spesso sconosciuta, anche se l'ipercoagulabilità e gli infarti placentari sono stati proposti come possibili fattori etiologici. È stato recentemente descritto un difetto della fibrinolisi, conosciuto come resistenza alla proteina C attivata. In molti casi questa resistenza è dovuta alla mutazione puntiforme nel gene che codifica per il fattore V di Leiden. Questa mutazione gioca un ruolo importante in alcuni casi di aborti spontanei ricorrenti inspiegati

    Cistite interstiziale: un nuovo approccio diagnostico e terapeutico

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    La cistite interstiziale è una malattia cronica caratterizzata da dolore vescicale, frequenza e urgenza urinaria. Dato che una definizione univoca non esiste ancora, così come non esistono criteri diagnostici specifici, oggi si parla di sindrome vescicale dolorosa, riservando la diagnosi di cistite interstiziale a una malattia con caratteristiche cistoscopiche e istologiche tipiche. I pazienti con questo complesso sintomatologico potrebbero avere altre patologie che bisogna escludere attraverso l’esame delle urine, l’endoscopia o altri esami specifici. Le misure generali e di supporto si sono rivelate di grande importanza, così come l’educazione e l’informazione. La terapia orale con amitriptilina, pentosano polisolfato sodico, antistaminici e analgesici, inclusi i FANS, possono risultare utili. È stata anche provata l’efficacia della somministrazione intravescicale di dimetilsulfossido (DMSO) e/o dell’eparina.La modulazione neurosacrale rappresenta un’eccitante prospettiva per coloro che non rispondono alla terapia tradizionale; le tecniche chirurgiche continuano ad evolversi e si attendono valutazioni a lungo termine. Le valutazioni sull’efficacia dei trattamenti risultano comunque difficili

    Postpartum period: three distinct but continuous phases

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    Postpartum period is distinct in three phases. The third phase is the delayed postpartum period, which can last up to 6 months. Some changes to the genitourinary system are much longer in resolving, and some may never fully revert to the prepregnant state. A burgeoning volume of literature on pelvic floor support implicates childbirth as the initiation of a whole host of conditions including stress urinary incontinence, incontinence of flatus or feces, uterine prolapse, cystocele, and rectocele. The duration and severity of these conditions affect many variables, including the patientʼs intrinsic collagen support, the size of the infant, the route of delivery, and the degree of perineal trauma occurring either naturally (lacerations) or iatrogenically (episiotomy)

    Postpartum period: three distinct but continuous phases

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    Postpartum period is distinct in three phases. The third phase is the delayed postpartum period, which can last up to 6 months. Some changes to the genitourinary system are much longer in resolving, and some may never fully revert to the prepregnant state. A burgeoning volume of literature on pelvic floor support implicates childbirth as the initiation of a whole host of conditions including stress urinary incontinence, incontinence of flatus or feces, uterine prolapse, cystocele, and rectocele. The duration and severity of these conditions affect many variables, including the patientʼs intrinsic collagen support, the size of the infant, the route of delivery, and the degree of perineal trauma occurring either naturally (lacerations) or iatrogenically (episiotomy)

    Antepartum Haemorrhage

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    Objective: Antepartum haemorrhage (APH) defined as bleeding from the genital tract in the second half of pregnancy, remains a major cause of perinatal mortality and maternal morbidity in the developed world

    Putative protective effects of cesarean section onpelvic floor disorders

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    Pregnancy can affect the lower genitourinary tract through physiologic changes, or traumatic injury tissue stretching and tearing, besides neurologic and vascular compression and compromise, and muscle strain are inevitable during childbirth. The levator ani complex of the pubococcygeus, puborectalis, and iliococcygeus muscles must allow passage of the fetus. The perineal body and external anal sphincter may become injured, with or without episiotomy, but sometimes as a necessary maneuver to allow passage of the fetal head or shoulders. The traumatic insults may lead to permanent damage on pelvic floor and subsequent urinary or anal incontinence. In this article we aim to review the literature regarding the impact of pregnancy or childbirth on pelvic floor changes

    Post partum pelvic floor changes

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    Pelvic-perineal dysfunctions, are the most common diseases in women after pregnancy. Urinary incontinence and genital prolapsy, often associated, are the most important consequences of childbirth and are determined by specific alterations in the structure of neurological and musculo-fascial pelvic support

    Uterine artery Doppler flow studies in obstetric practice

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    In women who develop preeclampsia there is a pathological increase in placental vascular resistance should be detectable by abnormal Dopplerf low studies of the maternal uterine vessels
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