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    Architetture "espressioniste" in Italia. Identificazione e tutela

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    Nella prima metà degli anni Sessanta del Novecento, in Italia, si demolivano importanti testimonianze della recente storia dell'architettura contemporanea. Con il pretesto della ricostruzione postbellica si compivano operazioni edilizie che hanno comportato, tra il resto, la distruzione di alcuni esempi di architettura di ispirazione espressionista. Nello stesso periodo, alcuni storici dell'architettura contemporanea manifestavano un nuovo interesse per l'espressionismo tedesco, che si rifletteva nella scoperta dell'influenza espressionista in alcune architetture allora in costruzione. Il presente lavoro di ricerca parte da queste constatazioni e tenta di spiegare una simile coincidenza. Secondo l'analisi dei principali testi della storiografia consolidata, la fortuna critica dell'avanguardia espressionista tedesca ha subito fasi alterne, a partire dal difficile riconoscimento della sua autonomia in campo architettonico, fino alla rivalutazione dei suoi contenuti e alla proposta di inserirla tra le istanze che contribuirono alla modernità. Tuttavia la stessa analisi constata che la definizione di espressionismo architettonico necessita di approfondimenti, anche alla luce di un confronto con la critica delle arti plastiche e visive. La ricerca giunge, quindi, a una proposta di attualizzazione dell'aggettivo espressionista riferito all'architettura, distinguendo l'espressionismo storico, come movimento artistico di avanguardia tedesco, dalla tendenza espressionista che si manifesta in forme più o meno esplicite dal secondo dopoguerra a oggi. "Espressionista" è allora il metodo progettuale che vede prevalere gli aspetti intuitivi su quelli razionali e che si concretizza in opere formalmente innovative. Da questo punto di vista, l'espressionismo ricompare lungo tutto l'arco cronologico che interessa la storia dell'architettura contemporanea, soprattutto in quei momenti storici in cui l'incertezza e la destabilizzazione aprono nuove prospettive per il futuro. Un approccio di tipo espressionista si ripresenta, dunque, in architettura sia durante il dibattito per la ricostruzione postbellica sia negli anni della contestazione studentesca e anche, più di recente, in periodi di perdita dei valori della società contemporanea, come possibile proiezione verso il futuro. Anche se l'architettura dell'espressionismo storico non ha contribuito alla trasformazione fisica dell'ambiente urbano negli anni Venti, si deve riconoscere che essa riveste un ruolo determinante nella storia dell'architettura contemporanea Dopo avere realizzato alcune opere chiave dell'espressionismo tedesco, Erich Mendelsohn e Bruno Taut orientano le proprie ricerche su altri temi ma conservano un metodo e una sensibilità espressionista. Taut, leader del gruppo della Catena di Vetro, non costruirà nulla in forme espressioniste anche quando gli sarà data la possibilità di progettare intere porzioni di città, ma cercherà di comporre le sue Siedlungen attorno a un elemento centrale, a ricordo della Stadtkrone. Mendelsohn, dopo l'incontro con Wright, continuerà a proporre l'espediente della testata curva dell'edificio come cifra del suo personale linguaggio e tenterà di conciliare l'approccio funzionalista con la tendenza organica. L'architettura dell'espressionismo storico, si sviluppa dunque, come "manifesto" teorico e si compone di capolavori isolati dal contesto urbano ma i suoi contenuti e le sue forme vengono ripresi da parte delle correnti più recenti. A partire da questo tipo di interpretazione, la cappella di Ronchamp, l'Opera House di Sidney e la filarmonica di Berlino si propongono come icone dell'architettura contemporanea sul percorso di ideale prosecuzione dell'espressionismo della Torre Einstein e della Glas Haus. Nell'espressionismo si può, inoltre, individuare un approccio che intende l'architettura come linguaggio retorico per comunicare significati simbolici attraverso le opere costruite. E' questa la componente che ha avuto una maggiore affermazione in termini di reale consistenza fisica, arrivando, negli anni tra le due guerre, alla trasformazione parziale di alcuni contesti urbani. Il mito del progresso è proposto attraverso la diffusione dei simboli della nave e dell'aereo, cui si aggiunge la torre, simbolo del potere. A scala internazionale si diffondono edifici a forma di nave per assolvere alle più svariate funzioni: fabbriche, stazioni marittime e teatri. Anche l'aereo raccoglie numerose adesioni, così ospedali, colonie elioterapiche e scuole vengono muniti di ali aperte, come a voler dimostrare di essere moderni. Questi elementi linguistici si diffondono probabilmente più di quanto non sia stato evidenziato dalla critica. Delle numerose architetture realizzate in questo periodo alcune sono state demolite, altre versano in stato di degrado e altre ancora sono state oggetto di discutibili interventi di recupero. Obiettivi della ricerca Tale stato di abbandono, soprattutto in Italia, dipende in primo luogo dalla mancanza di riconoscibilità di quelle architetture. Questa è la motivazione per cui si è scelto di provare a dimostrare che esiste un patrimonio architettonico di influenza espressionista nel nostro Paese, che ha urgente necessità di essere conosciuto e sul quale dovrebbe essere rafforzato il sistema dei vincoli di tutela. L'obiettivo di questa ricerca pertanto è duplice. Il primo è di sottolineare la presenza e la vitalità delle ricerche espressive e formali nella storia dell'architettura contemporanea dell'Italia, in quanto si ritiene che la storiografia consolidata ne abbia trascurato il valore dedicando maggiore attenzione all'architettura di matrice funzionalista. Il secondo obiettivo è quello di sollevare il problema della conservazione fisica di queste importanti testimonianz

    The Impact of the COVID-19 Emergency on the Quality of Life of the General Population

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    COVID-19 is a pandemic that has forced many states to declare restrictive measures in order to prevent its wider spread. These measures are necessary to protect the health of adults, children, and people with disabilities. Long quarantine periods could cause an increase in anxiety crises, fear of contagion, and post-traumatic stress disorder (frustration, boredom, isolation, fear, insomnia, difficulty concentrating). Post-traumatic stress disorder (PTSD) is a condition that can develop in subjects who have been or have witnessed a traumatic, catastrophic, or violent event, or who have become aware of a traumatic experience that happened to a loved one. In fact, from current cases, it emerges that the prevalence of PTSD varies from 1% to 9% in the general population and can reach 50%–60% in subgroups of subjects exposed to traumas considered particularly serious. PTSD develops as a consequence of one or more physical or psychological traumatic events, such as exposure to natural disasters such as earthquakes, fires, floods, hurricanes, tsunamis; wars, torture, death threats; road accidents, robbery, air accidents; diseases with unfavorable prognoses; complicated or traumatic mourning; physical and sexual abuse and abuse during childhood; victimization and discrimination based on gender, sexual orientation, gender identity. It can also develop following changes in lifestyle habits caused by the COVID-19 epidemic

    Children and Coronavirus Infection (Covid-19): What to Tell Children to Avoid Post-traumatic Stress Disorder (PTSD)

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    Post-traumatic Stress Disorder (PTSD) is a condition that can develop in subjects who have been or have witnessed a traumatic, catastrophic or violent event, or who have become aware of a traumatic experience that happened to a loved one. Acute Stress Disorder (ASD) usually begins immediately after the traumatic event and lasts from three days to a month, while Post-traumatic Stress Disorder (PTSD) may be the continuation of an acute stress disorder and it may happen that it does not develop until 6 months after the event itself. Generally most people overcome the shock that a blatant event can cause without the need for additional support. In a percentage of cases, the victim's suffering can be prolonged for more than a month after exposure to trauma and significantly interfere with the individual's working, social or school life; in this case the diagnosis of PTSD must be made

    Humanity, hybridism and liminality in Tommaso Landolfi (1939-1950)

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    This thesis analyzes the three texts forming the so-called „Fantastic trilogy‟ by Tommaso Landolfi: La pietra lunare (1939), Racconto d’autunno (1947) and Cancroregina (1950), in the light of the cultural and historical environment in which they were produced. I argue that these novellas incorporate and obliquely problematize specific tensions of the period running from Racial Laws (1938) and the Pact of Steel (1939) to post-war reconstruction. Building on recent scholarship on the subversive role of the Fantastic, the study provides a more comprehensive view of Landolfi‟s early production and challenges accepted views on his Fantastic as exclusively ironical, intellectual and free-play. This thesis also investigates the sources through which Landolfi delineates this oblique form of socio-political critique. Whereas scholarship in the past has widely recognized that Landolfi draws inspiration from nineteenth-century French, Russian and German classics in the genre of Gothic and Fantastic fiction, this contribution draws attention to the way Landolfi negotiates this traditional repertoire through input from both Italy‟s „high‟ literary tradition (Dante, Leopardi, Manzoni, D‟Annunzio), Italian folklore and other non-literary sources (i.e. occultism and psychiatry). This thesis considers Landolfi‟s work from fresh angles, applying recent Anglophone theoretical frameworks (including theories on post-humanism, on the subversive role of the Fantastic and political readings of Gothic fiction) to his writing and probing his portrayals of dynamics and tensions that continue to challenge us today. Additionally, it makes use of the anthropological notion of „liminality‟ to underline the intrinsic thematic, textual and narrative ambiguity of the three novellas. I claim that the texts‟ liminality – involving slippery entities, settings, situations and narrative modalities that do not fit any precise category – voices the cultural and political instability of the decade under analysis. The study makes a deeper, and more nuanced, contribution to the literature on Landolfi, reflecting upon the author‟s strategies for problematizing contemporary historical and cultural issues by means of a fiction only apparently detached from reality

    Adventures of clinical psychology

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    Clinical psychology strives to fully grasp the person in his totality and in his individuality, helping him adequately address his own deep internal suffering and discomfort, social uneasiness, and harmonize his own needs, desires and, attachments [...]

    Embracing the complexity of neurodevelopmental disorders

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    Neurodevelopmental disorders are a group of neuropsychiatric diseases that affect the developing brain due to a complex interaction between genetic and environmental factors [...]

    New Advances in Neuropsychiatric Disorders of Childhood and Adolescence

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    Neurological and psychiatric disorders during developmental ages affect an increasing share of the pediatric population, both due to the increased understanding and attention paid to these issues and due to increased risk factors [...]
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