4 research outputs found

    GIS Applications for a New Approach to the Analysis of Panel Paintings

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    A work of art, considered in its complexity and in its evolution over time, requires knowledge and thorough study in order to arrive at its correct interpretation, a prerequisite for any conservation and maintenance interventions. The evaluation of the preliminary information on the work of art and its analytical reading are closely interrelated to a careful and critical use of the technical and operational instruments defined in a comprehensive and focused methodological programme. Information technology and the integration of multidisciplinary knowledge lead to making even more powerful forms of support available for a phase of documentation, as a means of investigation and organisation of the information, followed by analysis and processing that implement the knowledge of the work of art. Instruments for the 3D surveys of the panels and software for processing and post-processing allow us to obtain digital models of the surveyed surfaces, which are implemented in the GIS environment. We take advantage of the advanced analytical and management capacities, normally applied to the territory, with a simple change of scale, allowing us to carry out detailed investigations on the painting, on the paint film and on the supporting panel. Quantitative evaluations of the metric/statistical type on the spatial distribution of the elements are flanked both by colourimetric analysis, vectorising the RGB components and extrapolating the useful information, and by graphic analysis of the iconographic composition and on the conservation status. We then process the three-dimensional data relative to the morphology of the panel, allowing the identification of any critical aspects or elements of deterioration, until reaching a geometrical comparison among subsequent acquisitions that allows us to identify any displacement due to modifications of the support. The application of the method also allows us to define a comparison between diverse sensing systems to verify their accuracy and effectiveness, in a perspective of programmed management of interventions that will optimise costs and benefits and predispose the elevation profiles to study the morphological evolution along particular lines of interest. The GIS application in a field which is so different from the usual context of usage provides innovative scenarios and various potentials of data analysis and processing

    SISTEMI GIS APPLICATI AL RESTAURO: INDAGINI SUI DIPINTI SU TAVOLA

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    La Scuola di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Urbino, sta sviluppando da alcuni anni sui dipinti su supporto ligneo ricerche nell’ambito del rilievo 3D e della gestione dei dati relativi alla documentazione tramite i sistemi GIS. In particolare i rilievi 3D del supporto ottenuti con tecnologie laser scanner e/o con sistemi di ricostruzione 3D basati sull’acquisizione di immagini auto calibrate per ottenere un modello digitale della superficie rilevata. I rilievi sono utilizzati per un confronto geometrico tra acquisizioni successive che permette di valutare eventuali spostamenti dovuti a modificazioni del supporto. Naturalmente la grande accuratezza e la ripetibilità delle misure approntate in campagne di monitoraggio temporale, lì dove il solo controllo visivo o fotografico non fornisce sufficienti garanzie, permetterà di valutare analiticamente le possibili deformazioni del supporto fornendo dati di tipo quantitativo. Sono messi a confronto diversi sistemi di rilevamento tridimensionale per verificarne l’accuratezza e l’efficacia ed i risultati così ottenuti sono gestiti successivamente nella loro complessità con sistemi informativi di tipo GIS utilizzando dei tools normalmente applicati in altri ambiti a carattere territoriale o più propriamente nell’ambito dei beni culturali legati a complessi a architettonici e ai siti archeologici

    MONITORAGGIO DELLE DEFORMAZIONI DEL SUPPORTO CON TECNOLOGIE LASER E ANALISI DELLA SUPERFICIE PITTORICA CON SISTEMI GIS

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    Presupposto della conservazione è il rispetto non solo dell’opera d’arte, ma anche del dato storico ad essa strettamente legato, considerando perciò l’opera nella sua evoluzione diacronica e nella sua complessità. La conoscenza preliminare di un’opera è strettamente correlata ad un uso altamente critico anche degli strumenti tecnici e operativi che non possono essere separati dalla lettura analitica, devono essere concepiti all’interno dello stesso programma metodologico. Il problema del rilievo e della sua rappresentazione nel restauro e nella conservazione assume via via maggiore peso se visto innanzitutto come mezzo di indagine e come organizzazione di informazioni, e più in generale della conoscenza. Il primo livello di conoscenza è senza dubbio di tipo metrico e quindi lo scopo consiste nel quantificare i dati dell’opera in un determinato spazio. Una volta acquisiti i dati questi possono essere convenientemente usati da altre discipline come supporto ad altre informazioni ad esempio di tipo qualitativo, storico-tipologiche, ecc. Nel caso dei due trittici di Heronymus Bosch, il trittico di Santa Liberata ed il trittico degli Eremiti, il rilievo della superficie del dipinto attraverso tecnologie laser scanner ed il confronto geometrico tra acquisizioni successive permette di valutare eventuali spostamenti dovuti a modificazioni del supporto. Il lavoro rientra in una collaborazione tra la Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino, la Fondazione Bosch Research and Conservation Project e la Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Venezia dei Comuni della Gronda Lagunare. L’accuratezza e la ripetibilità della misura permetterà di approntare campagne di monitoraggio temporale lì dove il solo controllo visivo o fotografico non fornisce sufficienti garanzie. La proposta si articolerà in più fasi di acquisizione di informazioni di tipo quantitativo attraverso rilievi geometrico-formali basati su diverse tecnologie laser scanner e fotogrammetriche classiche, per confrontarne l’accuratezza e verificarne l’efficacia. I risultati delle diverse metodiche applicate porteranno a fornire una “carta digitale dell’opera”, infatti la gestione dei diversi set di dati sarà a sua volta inserita in sistemi informativi di tipo GIS 3D che riporti, punto per punto, tutte le informazioni peculiari raccolte e ne permetta una produzione di disegni e stampati, in scala o al naturale, di qualsivoglia vista e tipo di proiezione e di comparazione. Un’ulteriore sperimentazione riguarda l’utilizzo di strumenti di Spatial Analyst per l’analisi della pellicola pittorica associati al rilievo tridimensionale

    X-ray Tomography Unveils the Construction Technique of Un-Montu’s Egyptian Coffin (Early 26th Dynasty)

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    The Bologna Archaeological Museum, in cooperation with prestigious Italian universities, institutions, and independent scholars, recently began a vast investigation programme on a group of Egyptian coffins of Theban provenance dating to the first millennium BC, primarily the 25th–26th Dynasty (c. 746–525 BC). Herein, we present the results of the multidisciplinary investigation carried out on one of these coffins before its restoration intervention: the anthropoid wooden coffin of Un-Montu (Inv. MCABo EG1960). The integration of radiocarbon dating, wood species identification, and CT imaging enabled a deep understanding of the coffin’s wooden structure. In particular, we discuss the results of the tomographic investigation performed in situ. The use of a transportable X-ray facility largely reduced the risks associated with the transfer of the large object (1.80 cm tall) out of the museum without compromising image quality. Thanks to the 3D tomographic imaging, the coffin revealed the secrets of its construction technique, from the rational use of wood to the employment of canvas (incamottatura), from the use of dowels to the assembly procedure
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