17 research outputs found
Multivariate data analysis to assess dry powder inhalers performance from powder properties
The study aimed at investigating the correlations among the physical and bulk properties of carrier based dry powder inhaler formulations and the performance of the powder inhaler device estimated by in-vitro tests for a specific active pharmaceutical ingredient (API), and at obtaining predictive models for the in-vitro performance.
Samples from scale-up process batches having different formulations, process settings and bulk size, were characterized by rheological, density and particle size tests. In vitro performance was evaluated by several parameters obtained by a dosage unit sampling apparatus (DUSA) and a next generation impactor (NGI). Correlations between powder properties and performance propertieswere established using partial least square (PLS)
regression analysis. Variable importance in projection (VIP)was used in order to assess the most influential powder characterization variables to estimate the analytical ones. Particle size, density and rate of flowability are significant for modeling the Delivered Dose of the API and the total quantity of powder related to each dose. Powder characterization variables, describing the degree of cohesiveness and the flow properties of powder, are related
to the total amount of the active ingredient for different formulations. DUSA test variables were satisfactory predicted on the basis of powder characterization variables, while NGI performance variables were predicted with higher error
First report of Stephanostomum cesticillus (Molin, 1858) Looss, 1899 in Merluccius merluccius (Linnaeus, 1758) from the Tyrrhenian Sea (Southern Italy)
The genus Stephanostomum consists of digenean trematodes found in many marine teleosts. In this study, Stephanostomum cesticillus (Molin, 1858) Looss, 1899 metacercariae were identified in European hake (Merluccius merluccius, Linnaeus, 1758) caught in the Tyrrhenian Sea. The metacercariae were found encapsulated in the muscle, close to the spine and gills. Out of 131 specimens, 111 (P = 84.7%, mI = 25.1 mA = 21.3) were infected by digenean trematode metacercariae. Morphological and histological evaluations were carried out. The members of this genus are characterised by a double crown of spines close to the oral sucker. For identification of the parasite, molecular analysis was performed via 28S and 18S ribosomal DNA (rDNA) genes. Partial rDNA sequences of Stephanostomum highly matched to S. cesticillus for the percentage of similar identity from the nucleotide database of BLAST. The present survey reports the presence of S. cesticillus metacercariae in M. merluccius for the first time. Our results improve current knowledge on hake parasites to better understand the distribution of S. cesticillus in M. merluccius caught in the Mediterranean Sea and shed light on the life cycle of the parasite adding other possible hosts
Mà fia,polìtica e direito de crìtica: um caso emblemà tico
L''autore analizza - in qualità di "osservatore partecipante" in quanto protagonista della vicenda - un "case study" emblematico di violazione del diritto di critica politica in Italia. Attraverso la ricostruzione di un procedimento civile per diffamazione a mezzo stampa - che, dopo un lungo iter giudiziario durato dodici anni, si conclude in Italia con una sentenza definitiva di condanna in Cassazione, e successivamente a Strasburgo con un''opposta sentenza della Corte Europea dei Diritti dell''Uomo che condanna l''Italia per violazione dell''art.10 (libertà d''espressione)della Convenzione - si mettono in luce i limiti culturali e normativi che consentono un uso spregiudicato del procedimento giudiziario come strumento di censura del diritto di critica. Nello specifico si analizzano le conseguenze di tale fenomeno sul terreno della lotta contro la mafia, valutandone le implicazioni particolarmente perniciose, nella misura in cui la piena libertà di informazione, di critica e di ricerca è indispensabile per individuare e stigmatizzare tutti quei comportamenti che configurino delle responsabilità politiche e morali, indipendentemente dall’accertamento di eventuali responsabilità penali che spetta esclusivamente alla magistratura.
Più in generale si analizza la contraddizione tra la garanzia formale, assicurata dalla Costituzione italiana, ai diritti che riguardano complessivamente la sfera della libertà d’espressione (informazione, critica e ricerca) e, conseguentemente, della stessa partecipazione democratica, e invece una prassi legislativa, per un verso, e giurisprudenziale, per un altro, che spesso contraddicono gli stessi principi costituzionali.
Analizzando, poi, i riflessi della sentenza europea sul diritto interno, si mette in luce il permanere in Italia di un vuoto legislativo, che riguarda la mancata previsione, sia nel processo penale che in quello civile, di una revisione delle sentenze definitive in conseguenza delle pronunce della Corte di Strasburgo
Diritto di cronaca, diritto di critica e libertĂ di ricerca tra interesse pubblico e tutela della persona
Da circa un decennio, nell’ormai lunga e difficile fase di transizione del sistema politico italiano, accade sempre più spesso che uomini politici, sentendosi diffamati da critiche rivolte al loro operato, cerchino di rivalersi in sede giudiziaria contro chi esercita per professione o per impegno civile e politico i diritti di cronaca, di critica e di ricerca garantiti dalla Costituzione. La tendenza a trasferire la dialettica democratica e il conflitto politico in sede giudiziaria, con la pretesa, per di più, di “monetizzare” un danno immateriale come quello morale, mal si concilia con l’esigenza fondamentale, in un sistema democratico, di garantire l’esercizio della critica politica. Ed ancora, il difetto di bilanciamento tra interessi inevitabilmente in conflitto, dovuto a una concezione formalistica della tutela della reputazione individuale, rischia di inibire il diritto/dovere di sottoporre l’operato di chi ricopre cariche pubbliche o ruoli rappresentativi al vaglio dell’opinione pubblica, indebolendo i meccanismi di responsabilità politica posti a salvaguardia della credibilità delle istituzioni.
Anche i pressanti appelli indirizzati agli studiosi dal mondo politico-istituzionale per la costruzione di una memoria condivisa nascondono malamente il fastidio per la pluralità degli approcci interpretativi possibili, e talvolta per la stessa idea di una ricostruzione realistica (non ideologica, né edificante) dei conflitti del passato. E’ paradossale, infine, che in alcuni casi a decidere dei risultati della ricerca storica o socio-politologica siano stati chiamati proprio i tribunali della Repubblica, con un ennesimo e potenzialmente più grave cortocircuito tra campi della vita collettiva che dovrebbero essere tenuti ben distinti