8 research outputs found
L'economia politica e l'evoluzione del capitalismo negli ultimi quarant'anni
Convegno in onore di Giorgio Lunghin
L'economia politica e l'evoluzione del capitalismo negli ultimi quarant'anni
Convegno in onore di Giorgio Lunghini
Daily risk of adverse outcomes in patients undergoing complex lesions revascularization: a subgroup analysis from the RAIN-CARDIOGROUP VII study (veRy thin stents for patients with left mAIn or bifurcatioN in real life)
Introduction: Percutaneous coronary intervention (PCI) for complex lesions, including unprotected left main (ULM) and bifurcations, is gaining a relevant role in treating coronary artery disease with good outcomes, also thanks to new generation stents. The daily risk of adverse cardiovascular events and their temporal distribution after these procedures is not known.Methods: All consecutive patients presenting with a critical lesion of ULM or bifurcation treated with very thin struts stents, enrolled in the RAIN-Cardiogroup VII study, were analyzed. The daily risk of major acute cardiovascular events (MACE), target lesion revascularization (TLR) and stent thrombosis (ST) and their temporal distribution in the first year of follow-up was the primary endpoint. Differences among subgroups (ULM, patient presentation, kind of stent polymer) were the secondary endpoint.Results: 2745 patients were included, mean age 68 ± 11 years, 33.3% diabetics, 54.5% had an acute coronary syndrome (ACS); 88.5% of treated lesions were bifurcations, 27.2% ULM. Average daily risk was 0.022% for MACE, 0.005% for TLR and 0.004% for ST, in the first year. Bimodal distribution of adverse events, especially TLR, with an early peak in the first 50 days and a late one after 150 days, was observed. Patients with ULM presented a significantly higher daily risk of events, and ACS patients presented higher MACE risk. No difference emerged according to the type of stent polymer.Conclusions: The daily risk of adverse events in the first year after complex PCI in our study is acceptably low. PCI on ULM carries a higher risk of complications
IL RUOLO STRATEGICO DEL SISTEMA METALMECCANICO ITALIANO. DAI METALLI ALLA MECCATRONICA
Il ruolo strategico del sistema metalmeccanico italiano, sotto una prospettiva ampia che va dai metalli alla meccatronica, \ue8 un aspetto fondamentale nella qualificazione produttiva dell\u2019industria italiana. La Fondazione Edison e l\u2019Accademia Nazionale dei Lincei hanno promosso un Convegno (a Roma il 23 ottobre 2014) su tale tema allo scopo di favorire uno scambio di opinioni tra imprenditori, categorie imprenditoriali e studiosi. Si \ue8 analizzato come il settore metalmeccanico abbia contribuito al cambiamento della specializzazione produttiva dell\u2019Italia, orientandola sui comparti pi\uf9 innovativi e a pi\uf9 alto valore aggiunto e dando un rilevante apporto al saldo attivo della bilancia commerciale con l\u2019estero. L\u2019Italia \ue8 oggi il terzo Paese al mondo per avanzo commerciale nella meccanica non elettronica e dimostra quindi una capacit\ue0 innovativa che spesso non viene apprezzata in quanto non conosciuta. Il successo sin qui ottenuto non d\ue0 garanzie che sar\ue0 cos\uec anche in futuro, ma richiede una riflessione su come il settore e le politiche industriali possano determinare un\u2019ulteriore evoluzione. Tra le molte filiere di rafforzamento si pongono anche le collaborazioni tra pubblico e privato per le iniziative di ricerca e di brevettazione all\u2019insegna di quella tecno-scienza che la collaborazione tra Fondazione Edison e Lincei da anni propugnano.Italy\u2019s metal-working and mechanical engineering industry, ranging from metals production to mechatronics, plays a fundamental role in the country\u2019s manufacturing profile. On October 23, 2014 Fondazione Edison and the Accademia Nazionale dei Lincei (Lincean Academy) sponsored a conference in Rome to provide a forum for entrepreneurs, trade associations and scholars to discuss this topic. The conference focused on how the metal-working and mechanical engineering industry has contributed to the evolution of Italy\u2019s manufacturing specialization, orienting it toward more innovative and higher value-added branches and making a significant positive contribution to the country\u2019s foreign trade balance. Italy currently has the third largest trade surplus in the world for non-electronic mechanical engineering products, demonstrating a relatively unknown and unappreciated capacity to innovate. The industry\u2019s success to date is no guarantee that it will continue in the future. Forward-thinking is required in terms of how the industry and industrial policy can continue to evolve. The proposed measures to strengthen the industry include public-private partnerships in research and the patent process, an aspect of technical-scientific cooperation that Fondazione Edison and the Lincean Academy have been jointly promoting for years
L'economia politica e l'evoluzione del capitalismo negli ultimi quarant'anni
Convegno in onore di Giorgio Lunghini
La competitività dell'Italia. Scienza, ricerca e innovazione
La situazione italiana per la ricerca scientifica e tecnologica nei riflessi sulla nostra competitività internazionale vine qui esaminata sotto tre profili: il primo riguarda il benchmarking di ricerca e innovazione italiana nel contesto mondiale; il secondo le politiche e le attività di ricerca e innovazionae del nostro Paese; il terzo i modelli nazionali di successo internazionale in settori ad avanzata componente di scienza-tecnologia. Ne emergonio linee strategiche per promuovere il "terzo miracolo economico italiano": quello basato sulla qualificazione del sistema universitario e del sistema della ricerca anche per promuovere la collaborazione con i "distretti industriali", fatti di piccole e medie imprese, e con i "pilastri industriali", fatti da grandi imprese. Dagli inizi degli anni '70 ad oggi l'Italia ha avuto un "secondo miracolo economico" sostenuto dalle Pmi competitive. La sfida è adesso, nell'era dell'euro che anche l'Italia ha meritoriamente raggiunto, quella di una crescita dimensionale delle imprese e di una collaborazione tra piccole e medie imprese, pilastri industriali e università. Cruciali a tal fine saranno ricerca, innovaziona scientifica e tecnologica, flessibilità dei fattori di produzione e dei mercat