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    Incidenza della sclerosi multipla in Toscana: uno studio basato su dati amministrativi

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    INTRODUZIONE L’Italia è un’area ad elevato rischio di sclerosi multipla (SM) con una prevalenza stimata di 75.000 casi e un’incidenza di 2.000 casi annui. Gli ultimi dati pubblicati sull’incidenza sono 5,5 casi/105 a Padova (2000-09), 6,6 a Genova (1998-2007) e 9,7 in Sardegna (2003-07). In Toscana è presente un registro regionale della SM ma, ad oggi, non è rappresentativo dell’intera popolazione. Una possibile alternativa per studiare l’epidemiologia è attraverso i dati amministrativi. Questi, infatti, coprono l’intera popolazione residente e vengono raccolti di routine in un modo standardizzato ai fini della gestione del servizio sanitario. Il nostro scopo è calcolare l’incidenza della SM in Toscana utilizzando dati amministrativi. METODI Per il calcolo dell’incidenza abbiamo creato il seguente algoritmo: ospedalizzazione in reparto per acuti e con diagnosi primaria di SM, esenzione attiva per SM, e prescrizione di farmaci specifici. I casi incidenti sono stati identificati come quei casi catturati dall’algoritmo non tracciati in precedenza nei flussi amministrativi, e la data della prima traccia è stata considerata quale data di diagnosi della SM. Da questa coorte di soggetti abbiamo selezionato i pazienti con un’età ≤ 55 anni, residenti in Toscana al momento della diagnosi e presenti in anagrafe da almeno 10 anni (o nati in Toscana se età <10). Abbiamo calcolato i tassi grezzi e standardizzati e gli intervalli di confidenza (IC) al 95% per gli anni 2011-2015. RISULTATI Abbiamo identificato, negli anni analizzati, 1.056 nuovi casi con un’incidenza che varia da 5,04/105 nel 2011 a 6,02 casi/105nel 2015 (Tab 1). Nelle donne l’incidenza è circa due volte più alta rispetto agli uomini con un range che va da 6,48 a 7,96/105 nelle donne, e da 3,49 a 3,93/105 negli uomini. CONCLUSIONI L’incidenza calcolata risulta elevata, soprattutto nelle donne, ma comunque in linea ai dati pubblicati in altre Regioni, al di là dei bias metodologici legati all’uso di dati amministrativi

    Comparación de dos técnicas de estimación del consumo y digestibilidad en pastoreo de Panicum coloratum L. diferido

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    Voluntary intake (OMI) and digestibility (OMD) of organic matter were estimated on a deferred pasture of Panicum coloratum L., using grazing rams, by two different methods. Four treatments, corresponding to tour forage allowances (in g. DM. Kg-1 ot liveweight.day-1) were established: T1: 15; T2: 30; T3: 45; T4: 60. Six Pampinta rams by treatment grazed during 22 days, being the last 6 days the measurement period The first method estimated OMI as the difference between initial and final biomass (OMldir), and digestibility (OMDdir) from OMldir, and fecal organic matter production (F). The second method of estimation used Iignin as internal marker. The organic matter digestibility (OMO~ was estimated through the concentrations of Iignin in diet and faeces, and the voluntary intake (OMILDA), from (OMDLDA) and F. No differences (p&gt;0.05) between treatments could be detected in any of the measured variables. The OMI, as estimated through both methods, were highly correlated (r = 0.97; p&lt;0.01). II seems Iikely that Iignin ls a suitable internal marker in Panicum coloratum L. Both, digestibility and voluntary in lake of grazing animals can be estimated through this technique, with good precision.Sobre una pastura de Panicum coloratum L. diferida, se estimó el consumo voluntario (CMO) y la digestibilidad (DMO) de la materia orgánica, por dos métodos distintos, utilizando ovinos en pastoreo. Se establecieron cuatro tratamientos, correspondientes a cuatro asignaciones forrajeras (en g MS.Kg-1 de peso vívo.dia-1): T1: 15; T2: 30; T3: 45; T4: 60. En cada tratamiento pastorearon 6 carneros Pampinta durante 22 días, con cambio diario de parcela, correspondiendo los 6 últimos al período de medición. En el primer método, el CMO se estimó por diferencia entre la biomasa inicial y final (CMOdir), y la digestibilidad (DMOdir a partir de CMOdir, y la producción de materia orgánica en heces (H). El segundo método de estimación fue a través de la utilización de Iignina como marcador interno. Se estableció la digestibilidad de la materia orgánica (DMOLDA) a través de la concentración de Iignina en dieta y heces, y el consumo voluntario (CMOLDA) a partir de DMOLDA y H. En ninguna de las variables estimadas se encontraron diferencias (p&gt;0,05) entre tratamientos. El CMO, estimado a través de ambos métodos, tuvo alta correlación (r = 0,97; p&lt;0,01). También el grado de asociación de la DMO fue alto, aunque algo menor entre los métodos (r = 0,84; p&lt;0,01). La Iignina tiene buen comportamiento como marcador interno en Panicum coloratum L. Mediante esta técnica, puede estimarse la digestibilidad y el consumo voluntario de animales en pastoreo con buena precisión
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