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    Contralateral risk reducing mastectomy in Non-BRCA-Mutated patients

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    The use of contralateral risk reducing mastectomy (CRRM) is indicated in women affected by breast cancer, who are at high risk of developing a contralateral breast cancer, particularly women with genetic mutation of BRCA1, BRCA2 and P53. However we should consider that the genes described above account for only 20-30% of the excess familiar risk. What is contralaterally indicated when genetic assessment results negative for mutation in a young patient with unilateral breast cancer? Is it ethically correct to remove a contralateral " healthy" breast? CRRM rates continue to rise all over the world although CRRM seems not to improve overall survival in women with unilateral sporadic breast cancer. The decision to pursue CRRM as part of treatment in women who have a low-to-moderate risk of developing a secondary cancer in the contralateral breast should consider both breast cancer individual-features and patients preferences, but should be not supported by the surgeon and avoided as first approach with the exception of women highly worried about cancer. Prospective studies are needed to identify cohorts of patients most likely to benefit from CRRM

    Gli aspetti medico-legali nella chirurgia demolitiva e ricostruttiva della mammella

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    Gli AA., sulla base di una esperienza maturata dalla propria casistica medico-legale sviluppata nell’ambito della chirurgia demolitiva e ricostruttiva della mammella per tumori maligni, svolgono considerazioni di carattere etico e deontologico inerenti limiti della informazione e taluni aspetti di responsabilità professionale (trattamento eccessivamente demolitivo rispetto ad altro con uguale attesa di sopravvivenza e inadeguato risultato ricostruttivo-protesico). La riflessione circa casi di malattia a prognosi grave assumendo come finalità la tutela della salute del paziente (intesa anche sotto il profilo psicologico), fa cenno a posizioni culturali (minimalismo informativo e privilegio terapeutico) e al codice deontologico francese che autorizzano a porre “limiti” alla informazione da fornire, legittima sul piano etico il diritto a non sapere, valorizza l’importanza di una informazione prudente e commisurata alla complessiva personalità del paziente stesso. Legano l’eccesso demolitivo a un errato staging diagnostico (pre e/o intraoperatorio) e/o al mancato approccio multidisciplinare del chirurgo oncologo, del radioterapista e dell’oncologo medico al quale affidano il ruolo di coordinatore della terapia integrata. Sottolineando il miglioramento della qualità della vita ottenibile dalla chirurgia plastica ricostruttiva mammaria, giungono ad affermare che la mancata protesizzazione (o la fornitura di una protesi non idonea a conseguire il migliore risultato possibile sotto il profilo estetico-funzionale) post-mastectomia individua un errato comportamento tecnico-professionale; superando i limiti dell’art. 5 c.c. circa gli atti di disponibilità del proprio corpo, giustificano sul piano etico-deontologico la richiesta della paziente, in sofferenza per il timore del verificarsi di una recidiva o di una neoformazione tumorale controlaterale, di una mastectomia bilaterale da ritenere misura preventiva a tutela della salute intesa come benessere sì fisico, ma anche psichico e relazionale

    Linee guida: riflessioni medico-legali.

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    Gli Autori richiamate le principali norme nazionali di riferimento su linee guida e protocolli, sintetizzano gli obiettivi sostanziali di tali strumenti definitori, accertativi e prescrittivi sottolineandone gli aspetti positivi e quelli negativi di impiego

    Linee guida: riflessioni medico-legali

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    Gli Autori richiamate le principali norme nazionali di riferimento su linee guida e protocolli, sintetizzano gli obiettivi sostanziali di tali strumenti definitori, accertativi e prescrittivi sottolineandone gli aspetti positivi e quelli negativi di impiego

    La sperimentazione sugli embrioni umani: linee di tendenza etico-giuridiche in Europa

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    In Europa sono presenti diversi orientamenti riguardo alla disciplina della sperimentazione su embrioni umani. Gli Autori analizzano le normative in vigore in alcuni paesi europei (Spagna, Svezia, Austria, Germania, Finlandia, Francia, Danimarca, Italia, Belgio, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito), e gli orientamenti dei principali organismi etici presenti in questi paesi. In particolare, gli Autori richiamano l’attenzione sui diversi atteggiamenti presenti in Europa riguardo ad alcune problematiche medico-legali ed etiche connesse alla ricerca su embrioni umani, ed in particolare in relazione ad alcune pratiche: crioconservazione degli embrioni; utilizzo di cellule staminali embrionali; clonazione; uso di embrioni sovrannumerari; ecc
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