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    Endoparassitosi in un allevamento bovino biologico: individuazione del rischio zootecnico e relazione con alcuni indici relativi al benessere animale

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    Le malattie parassitarie rappresentano uno dei principali motivi di rischio zootecnico e sanitario per l’allevamento bovino, determinando ripercussioni negative sulla salute e sul benessere degli animali allevati. La rilevanza di tali problematiche può aumentare notevolmente negli allevamenti biologici in quanto la gestione semi-brada dei bovini da carne unita ad una minore possibilità di controllo farmacologico può esporre gli animali ad un maggior rischio parassitario. Per questi motivi assume notevole importanza il monitoraggio parassitologico di una azienda e la valutazione del rischio zootecnico e sanitario a cui essa risulta esposta. Con queste finalità, è stato preso in esame l’allevamento bovino biologico “La Sterpaia” inserito all’interno del Parco-Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli (Pisa), sul quale è stata eseguita una indagine parassitologica dall’inverno 2004 all’inverno 2006 finalizzata alla valutazione della prevalenza e della intensità delle endoparassitosi presenti. I valori ottenuti sono stati poi messi in correlazione con la stagione, la razza (Chianina, Limousine e Pisana) e le diverse categorie di animali presenti in allevamento (vacche, vitelli, vitelloni e tori). Sono stati inoltre analizzati alcuni valori emato-chimici impiegati come indicatori del benessere animale. I risultati ottenuti hanno dimostrato l’influenza significativa della razza sulle UPG (Uova Per Grammo di feci) degli strongili gastrointestinali e sulle OPG (Oocisti Per Grammo di feci) coccidiche, sottolineando la maggior resistenza della razza Pisana soprattutto alla strongilosi gastrointestinale e la prevalente sensibilità dei giovani ai coccidi. La categoria animale è risultata influenzare le OPG (p=0.006), mentre l’intensità della strongilosi gastrointestinale sembra essere soggetta all’effetto stagionale (p=0.046). La prevalenza dei trematodi è risultata superiore nella Pisana e nei vitelloni di tutte le razze; quella dei coccidi è stata maggiore nella razza Limousine ed in particolar modo nei vitelli, confermando i risultati quantitativi. La prevalenza degli strongili gastro-intestinali è risultata maggiore nei vitelloni di tutte e tre le razze. I parametri ematici hanno evidenziato influenze significative tra razza e lattato deidrogenasi, cortisolo, globuli rossi, neutrofili, MCV (volume medio dei globuli rossi), MCH (quantità di emoglobina presente in ciascun globulo rosso) e tra la fase fisiologica e globuli rossi, MCV e MCH

    Isolamento di Eimeria bakuensis e di Eimeria parva in un allevamento di pecora Zerasca

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    RIASSUNTO Nel presente studio sono stati esaminati campioni fecali di pecora di razza Zerasca provenienti da un allevamento della provincia di Massa (Zeri), al fine di isolare ed identificare, mediante valutazione morfometrica delle oocisti sporulate, le specie appartenenti al genere Eimeria presenti nell’allevamento. Campioni fecali individuali, raccolti sia da agnelli che da animali adulti, sono stati analizzati quali-quantitativamente mediante flottazione e con una tecnica di McMaster modificata utilizzando la soluzione satura di cloruro di sodio. Per ottenere la sporulazione delle oocisti, i campioni positivi sono stati stemperati in bicromato di potassio (K2Cr2O7) al 2%, posti in piastre Petri ed incubati per 3-5 giorni, al buio ed alla temperatura di 22±1° C. Le oocisti sporulate sono state quindi osservate al microscopio ottico per l’identificazione a livello di specie. Dal punto di vista quantitativo, gli agnelli hanno presentato valori di OPG più elevati rispetto agli adulti ed indicativi di rischio sanitario e zootecnico. Sono state identificate due specie, già riportate in precedenza sul territorio italiano: Eimeria bakuensis (E. ovina) ed E. parva. E. bakuensis è ritenuta una delle specie coccidiche più patogene per gli ovini; pertanto è plausibile che nell’allevamento considerato questa specie possa essere responsabile di forme cliniche e diminuzione dei tassi di accrescimento negli agnelli. L’identificazione delle specie coccidiche presenti in un allevamento, o in un’area geografica, oltre a fornire informazioni circa la patogenicità delle specie isolate, rappresenta anche un importante dato epidemiologico utile per il monitoraggio e la mappatura delle diverse specie presenti sul territorio toscano e italiano. SUMMARY The identification of the coccidian species isolated from a sheep flock of Zerasca breed located in the province of Massa (Zeri-Tuscany-Italy) represented the aim of the present study. Individual faecal samples were collected from both young and adult animals and analysed qualiquantitatively by flotation test and with a modified McMaster method, by using a low specific gravity solution (s.g.: 1200), and microscopically examined for the search of coccidian oocysts. Faecal samples resulted positive were dissolved in a 2% K2Cr2O7 solution and maintained in the dark and at the temperature of 22±1° C to allow sporulation of the oocysts. Oocysts were daily checked for sporulation for 3-5 days. Quantitatively, young animals showed a larger number of OPG than adults. Two different species were found in the flock: Eimeria bakuensis (E.ovina) and E. parva. Both species were previously reported on the Italian territory. Among sheep coccidian species, E. bakuensis is considered one of the more pathogenic; for this reason it is possible that, in the flock examined in this study, it is responsible for symptomatic infections and reduction of growth-rate in lambs. In addition to supply useful information on the pathogenicity of isolated species, the identification of coccidian species present in a flock or in a specific geographic area could represent an important epidemiological tool for monitoring and mapping the species present in Tuscany and in the Italian territory

    Parasitic infections in an organic grazing cattle herd in Tuscany using geographic information systems to determine risk factors

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    An organic grazing cattle herd in Tuscany (Italy) was monitored for parasites between 2002 and 2006. Every two to three months, faecal samples from cattle of different breeds and age were collected and examined for endoparasites, using both qualitative and quantitative parasitological techniques. Several environmental parameters were monitored and data on biodiversity and field margin biodiversity of grazing areas were also collected. All data were geo-referenced and plotted on a vectorial map using geographic information systems (GIS) software. Soil was classified as silt and clay/sand. The hydraulic drainage was poor and water pooling was observed frequently. The biodiversity of field margins was relatively high. Cattle were infected by coccidia, gastrointestinal nematodes, cestodes and trematodes. Prevalence and intensity of infestations were highly variable. In most cases, this variability was related to cattle breed, age, season and meteorological data. The Pisana breed was most commonly infected by Fasciola hepatica and Paramphistomidae. These infestations were associated with more frequent flooding and water pooling in the areas grazed by this breed
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