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    La normativa penale 2012-2015. La disciplina della corruzione e le principali innovazioni alla parte generale del codice penale

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    Negli anni 2014 e 2015 il legislatore penale ha introdotto o riformato importanti fattispecie del Diritto penale, in riferimento sia alla Parte generale, sia alla Parte speciale di tale disciplina. Nel primo settore la legge n. 67 del 2014 ha introdotto l\u2019istituto della messa in prova per i soggetti adulti (di cui gli articoli 168-bis, 168-ter e 168-quater del codice penale), mentre il D.Lgs. n. 28 del 2015 ha introdotto l\u2019art. 131-bis del codice penale, recante il proscioglimento per la particolare tenuit\ue0 del fatto. A sua volta la Corte costituzionale, con la sentenza n. 185 del 2015, ha dichiarato l\u2019illegittimit\ue0 costituzionale del comma 5 dell\u2019art. 99 del codice penale, relativo alla obbligatoriet\ue0 dei previsti casi di recidiva reiterata. Nell\u2019altro settore, per rimanere solo nell\u2019ambito dei Delitti contro la Pubblica amministrazione, la legge n. 69 del 2015 ha riformato le norme c.d. anticorruzione, appena introdotte ovvero modificate dalla legge n. 190 del 2012 (a suo tempo esposte in Le disposizioni penali della legge anticorruzione numero 190 del 2012, a cura di P. Pittaro, EUT Edizioni Universit\ue0 di Trieste, Trieste, 2013) ed ha introdotto le novelle relative alla premialit\ue0 a seguito della collaborazione processuale (art. 323-bis, comma 2 c.p) ed alla riparazione pecuniaria (artt. 163, comma 4 e 322-quater c.p.; art. 444, comma 1-ter c.p.p.). Nell\u2019attesa di un pi\uf9 ampio approfondimento da parte di dottrina e giurisprudenza, viene offerta una prima analisi di tali disposizioni
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