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    Risultati chirurgici, neurologici ed oncologici della timectomia estesa nei pazienti con Timoma e Miastenia Gravis.

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    Il timoma è una neoplasia ad origine dalle cellule epiteliali del timo e rappresenta il 20% dei tumori localizzati a livello del mediastino ed oltre il 50% di quelli del solo compartimento anteriore. Il timoma, tuttavia, è da considerarsi una neoplasia rara, con un’incidenza annuale di 1 caso ogni 800.000 persone che determina, di conseguenza, una casistica di meno di 100 casi diagnosticati ogni anno in Italia. La maggior parte dei timomi presenta un comportamento indolente con solamente il 30% dei soggetti malati che manifesta sintomi loco-regionali, correlati alla presenza di una massa intratoracica. D’altro canto, una caratteristica peculiare dei timomi, che si riscontra in circa il 40% dei pazienti, è la frequente associazione ad una o più sindromi paraneoplastiche. Caratteristicamente, infatti, nel 35% dei casi il timoma è associato alla Miastenia Gravis, una patologia neurologica caratterizzata da facile esauribilità muscolare, dovuta all’attacco autoimmunitario anticorpo-mediato diretto verso i recettori post-sinaptici acetilcolinici della placca neuromuscolare. L’approccio chirurgico gioca un ruolo cruciale ed indiscutibile nel trattamento del timoma, non solo negli stadi iniziali, ma anche negli stadi avanzati spesso come parte di un trattamento multimodale. La presenza di un timoma impone una resezione del timo estesa al tessuto adiposo mediastinico al fine di ridurre il rischio di recidiva o di insorgenza di un secondo timoma, descritta nel 7% dei pazienti sottoposti ad un trattamento “semplice”. Il ruolo terapeutico della timectomia nella Miastenia Gravis è stato, invece, a lungo oggetto di dibattito a livello internazionale. L’utilità della timectomia nel paziente miastenico fu notata prima da Sauerbruch e poi da Blalock nei primi del ‘900, i quali, dopo la rimozione del timo patologico (rispettivamente in un caso di iperplasia timica e di timoma), notarono un evidente beneficio sul controllo clinico della malattia neurologica. Nel corso degli anni, la timectomia estesa si è largamente affermata come scelta terapeutica in casi selezionati di Miastenia Gravis e, ad ulteriore riprova, nel 2016 sono stati pubblicati i dati dell’unico trial randomizzato controllato, che ha definitivamente confermato il ruolo terapeutico della chirurgica per questa patologia neurologica. L’obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare i risultati in termini di sicurezza chirurgica ed efficacia oncologica e neurologica di tutti i pazienti affetti da timoma in associazione alla Miastenia Gravis, trattati in oltre 20 anni, dal 1993 al 2016, presso l’Unità Operativa di Chirurgia Toracica di Pisa. Sono stati valutati, quindi, gli outcomes chirurgici espressi come morbidità e mortalità peri-operatoria, l’efficacia terapeutica nel trattamento della miastenia utilizzando la classificazione PIS (Post-Intervention Status) della MGFA (Myasthenia Gravis Foundation of America) ed i risultati oncologici espressi in termini di sopravvivenza globale, intervallo libero da malattia e tasso di recidiva, di tutti i pazienti sottoposti a timectomia estesa per il trattamento sia della patologia neoplastica che di quella neurologica

    Thymectomy in myasthenic patients with thymoma: killing two birds with one stone

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    BACKGROUND: Thymoma and Myasthenia Gravis share several pathogenetic aspects including the role of surgery as therapeutic option. Extended thymectomy is associated with excellent survival and good local control, especially in early stages, while its role for the neurological disease has been recently validated. The aim of this study is evaluating oncological and neurological outcomes of myasthenic patients with thymoma underwent extended thymectomy.METHODS: We retrospectively collected surgical, oncological and neurological data of all myasthenic patients with thymoma underwent extended thymectomy at our department from January 1994 to December 2016. Clinical and pathological data, neurological remission rate as well as overall survival and disease-free interval were analyzed.RESULTS: Two hundred-nineteen patients underwent extended thymectomy. The B2 histotype was the most represented thymoma (24.2%), while the most prevalent pathological Masaoka stage was IIB (37.9%). The Overall Survival and Disease-Free Survival were statistically different between early- and advanced-stage. During the surveillance, 33 patients (15.1%) developed recurrences, treated in 21 cases with iterative surgery. Regarding neurological outcomes, 75 patients (34.2%) reached a complete stable remission, 84 (38.4%) a pharmacologic remission, 51 (23.3%) had an improvement of their symptoms while in 9 (4.1%) patients Myasthenia was unchanged or worsened.CONCLUSIONS: Surgery is a cornerstone in the treatment of patients with both thymoma and Myasthenia Gravis. Extended thymectomy, as proposed by Masaoka, offers considerable oncological outcomes with an excellent survival and a low recurrence-rate of thymoma; moreover, surgery leads to remarkable neurological results
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