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    The Waste Land. Il Politecnico alla Bovisa nel parco industriale dei Gasometri.

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    A partire dalla consapevolezza della storia del Politecnico, che dal 1974 vede l’area di Bovisa come luogo deputato alla ricerca e alla formazione, il progetto affronta la complessità dell’intervento riorganizzandolo secondo alcuni temi, fortemente integrati attraverso il disegno di un’architettura (alla scala urbana). Due sono gli aspetti principali: a) la necessità del consolidamento e ampliamento del Politecnico nell’area dei gasometri, con l’integrazione dello Science Park; b) l’opportunità di realizzare un grande parco urbano, attrezzato e connesso al campus recuperato nella “waste land” dell’area dei gasometri. Strettamente connessi a questi due temi, conseguono gli altri nodi funzionali: c) il recupero, restauro e riutilizzo del patrimonio dismesso del complesso industriale delle officine del gas, persistente oggi come frammento ancora ben strutturato di una città-fabbrica; d) l’integrazione tra l’ampliamento futuro e il già attuato Politecnico Lambruschini-La Masa, che necessita di un consolidamento, con interventi sugli spazi pubblici urbani per una maggiore abitabilità pedonale e facilitazione alla vita del campus esistente; e) l’organizzazione di un parco lineare residenziale di completamento al campus, con servizi integrati, facilitazioni all’accessibilità con un nuovo assetto architettonico della stazione FNM Bovisa e il nuovo complesso commerciale. f) la riorganizzazione della viabilità locale e dei trasporti pubblici per una compatibilità tra scala urbana e nuove funzioni insediate, con conseguente decongestione del traffico di quartiere. Ipotesi fondata con la verifica della sostenibilità alla scala urbana dei traffici generati dall’insieme delle delle nuove funzioni insediate, svolta mediante simulazioni modellistiche capaci di restituire le criticità locali e quelle riverberate nell’intorno territoriale circostante il quartiere Bovisa
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