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    La costa dalmata e i rapporti tra le due sponde dell’Adriatico attraverso le fonti del monastero benedettino delle isole Tremiti (sec. XI)

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    Obiettivo del presente contributo è illustrare il valore di alcuni documenti afferenti all'archivio del monastero benedettino delle isole Tremiti in riferimento alla struttura politica e sociale di città ed insediamenti della costa dalmata ed ai rapporti tra le due sponde dell'Adriatico nel corso dell’XI secolo. Per tentare di raggiungere il primo scopo, l'articolo si concentra in prima istanza sull'analisi di due documenti: il primo, risalente al 1023, riguarda la fondazione del cenobio di S. Benedetto sull'isola di Lacroma (Lokrum), affidato, per volontà degli abitanti di Ragusa (Dubrovnik) e del suo arcivescovo, alla guida di un religioso di origine ragusea formatosi presso la comunità tremitese; il secondo invece rammenta la sosta presso l'abbazia pugliese che alcuni viaggiatori che si definiscono Mariani, forse provenienti dai territori balcanici prospicienti l'arcipelago, compirono nell'estate del 1050, quando essi decisero di affidare alla congregazione isolana la chiesa-monastero di S. Silvestro, sull'isola di Busi (Biševo), nei pressi di Spalato. Partendo dal contenuto di questi atti si sono tentate delle considerazioni sulla struttura politica e sociale del panorama dalmata, sia per quanto riguarda le città ancora legate alla tradizione romana, quale Ragusa, sia per quelle aree oramai definitivamente assorbite nel mondo culturale slavo. La seconda parte del contributo invece, è dedicata all'esame di alcuni documenti riguardanti due villaggi collocati sul promontorio del Gargano (Puglia), Devia e Peschici, dove, nella prima metà dell'XI secolo, vivevano popolazioni di chiara etnia slava. La citazione dello župan, una carica civile tipica del mondo slavo, induce a credere che tali comunità avessero preservato le strutture organizzative delle terre da cui provenivano fino alla conquista normanna, nel 1054. L'articolo si conclude con alcune riflessioni sul ruolo di intermediario culturale nonché di polo religioso ricoperto dal monastero delle Tremiti all'interno del bacino adriatico durante il medioevo e non solo e sulla possibilità di motivare la nascita di un luogo sacro sul piccolo arcipelago con la sua funzione di facile tappa lungo la navigazione.The aim of this paper is to explain the importance of some documents in the archive of the Benedictine abbey on the Tremiti Islands relative to the political and social organisation of some Dalmatian coastal cities and settlements and about the relationships between the Croatian and the Italian shores in the 11th century. To achieve the first aim, the paper dwells upon the analysis of two documents: the first, dated 1023, concerns the foundation of the Benedictine coenobium on the island of Lokrum, entrusted by the inhabitants of Ragusa (Dubrovnik) and its Archbishop to a monk of Ragusan origin, and a member of the Tremiti monastic community. The second document refers to a stop in the Tremiti Abbey made in the summer 1050 by some travellers, called Mariani, probably coming from the opposite coast, who donated to the monastic congregation of the Island the Church and the monastery of St. Sylvester on the Biševo island, near Split. Through the analysis of these documents, the paper attempts to make some considerations about political and social settings of Dalmatia, both about a city like Ragusa, still close to the Roman legacy, and the lands completely involved in the Slavic cultural environment. The second part of the paper is dedicated to the study of some documents concerning two villages - Devia and Peschici, on the Gargano promontory in Apulia, where some Slavic populations lived in the first half of the 11th century. Reference to župan, a public office typical of the Slavic heritage, proves that these communities had preserved the organisation of their homeland until the Norman conquest in 1054. The paper ends with considerations about the role of the cultural mediator and religious centre in the Adriatic area played by the Tremiti Abbey during the Middle Ages and later periods, and about the possibility to explain the foundation of a sacred place on this small archipelago with its function of an easy stop during the navigation

    Istituzioni, società ed economia in un'area "di confine" della Longobardia meridionale: il territorio fra il Trigno e l'Ofanto nell'altomedioevo

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    Lo studio ha per oggetto un'area dell'Italia centro-meridionale, attualmente compresa tra Molise e Puglia, che nell'altomedioevo fu contesa tra Longobardi e Bizantini e sottoposta a scorrerie musulmane e a stanziamenti di popolazioni di etnia slava. L'analisi di questo ambiente variegato è stata suddivisa in cinque macro-argomenti: l'indagine dell'assetto abitativo con le sue trasformazioni, l'evolversi delle istituzioni politiche, l'organizzazione religiosa con particolare riguardo all'affermazione del monachesimo, l'assetto sociale analizzato attraverso le tre categorie dei ceti dominanti, di quelli subalterni e delle donne, ed infine l'economia con le sue alterne fasi di crisi e di ripresa

    Il monastero delle Isole Tremiti e la sua documentazione (secoli XI- XIII)

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    Il presente lavoro di tesi si propone di illustrare l'evoluzione storica della comunità benedettina delle isole Tremiti dal principio dell'XI secolo fino al XIII, partendo dalla disamina dei documenti del suo "Chartularium" edito nel 1960 dall'Istituto Storico Italiano per il Medioevo. Si prevede, altresì, una folta appendice in cui questi atti saranno in parte tradotti letteralmente ed in parte trasposti in italiano corrente per renderne comprensibile il contenuto. All'appendice sarà anteposto uno studio introduttivo che, alla luce anche di una bibliografia più aggiornata, riesca a collocare i documenti nel loro quadro storico e a tracciare compiutamente i secoli di vita del monastero
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