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Legge n. 78/2014 e politiche del lavoro = Law n. 78/2014 and labor policies. WP C.S.D.L.E. “Massimo D’Antona”.IT – 220/2014
The article deals with the provisions of Law Decree 34/2014 (converted into Act 78/2014), with particular regard to the new rules in matter of fixed-term contract and apprenticeship contract.
The A. address the most crucial interpretative questions and they highlight the positive and less positive outcomes of the two new disciplines. The exam of the latter provisions gives the A. the chance to draw an overall evaluation of the most recent labour law policy making in Italy. The first « Jobs Act » intervention, which aims at boosting the positive and immediate results of an uncertain growth of the labour market and which should anticipate a more general reform (Bill proposal 1428/2014), simply consists in a further flexibilization and segmentation of the labour market, that may have the only effect of refraining the employers from permanent hirings and from stable investments on workforce competences.
In conclusion, according to the A., the only path towards employment growth requires, on the one hand, a radical semplification of the several existing hiring forms and, on the other hand, a strong protection of fundamental rights of employees, starting with the idea of contrasting the social exclusion of workers at the moment of termination of the contract of employment
LA LEGGE N. 92/2012 ED IL RIORDINO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: ALLA RICERCA DELLA RIFORMA PERDUTA
Sinteticamente ripercorsi i tratti essenziali del recente intervento normativo occorre chiedersi che fine ha fatto la delega per la riforma degli ammortizzatori sociali, di cui certamente «l'articolato in esame non ne costituisce, almeno sul piano formale, l'attuazione». La legge sembra al riguardo tacere. Tuttavia, appare significativo che, come già in precedenza evidenziato, sia stata espressamente prorogata soltanto la delega per il riordino della normativa in materia di servizi per l'impiego e le politiche attive, incentivi all'occupazione, apprendistato. Dal silenzio, dunque, riservato alla delega per la riforma degli ammortizzatori e dalla definizione di riforma degli ammortizzatori socialii che si rinviene in alcuni passaggi della legge stessa (56), sembra doversi desumere che il legislatore ritiene di aver così realizzato la riforma del sistema. In realtà , l'appeal riformatore del recente intervento normativo è alquanto modesto non solo in materia di ammortizzatori , ma anche sul piano generale complessivo, anche se «sono innegabili sia un disegno significativo di razionalizzazione in un settore la cui disciplina si è consolidata mediante un processo legislativo di carattere alluvionale, sia un tentativo di farsi carico di una fase di transizione tra il vecchio e il nuovo sistema, in un momento molto critico per l'economia e l'occupazione» (57). Nelle intenzioni del legislatore l'intervento dovrebbe «rendere più omogenea l'esistenza delle diverse misure in vigore prima della riforma , riordinandole e migliorandole, posto che esse rispondono a diverse fattispecie di tipologie contrattuali, storia lavorativa ed ampiezza dell'impresa di provenienza» (58).
In altri termini, riteniamo che di riforma non possa proprio parlarsi: si tratta più semplicemente di un riordino , di una sistemazione e, per certi versi, semplificazione della materia degli ammortizzatori sociali (59). E se proprio si vuol parlare di riforma , al più può dirsi che si tratta di una riforma dell'istituto del trattamento di disoccupazione.
Insomma, come è già stato evidenziato in dottrina, «se questa è la riforma attesa da quindici anni, si poteva attendere ancora», anche se è possibile riconoscere che dopo anni ed anni di rinvii, segnati da una stratificazione normativa senza precedenti e caratterizzati dalla diversificazione degli strumenti per categorie di imprese e di lavoratori, per aree geografiche, per tipologie contrattuali eccetera, la strada della riformulazione del sistema e la sua riconduzione sui corretti binari della razionalizzazione delle tutele sembra finalmente avviata. Allo stato, dunque, nessuna riforma , ma semmai l'avvio «di una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive attesa da anni», anche se il progetto normativo è senza dubbio ambizioso, tanto che non si è mancato di definirlo «a vocazione universalisticaa, con l'intento di superare i limiti dell'impianto categoriale che caratterizza attualmente la disciplina italiana in materia» e «nel senso di assicurare il sostegno al reddito nelle ipotesi di disoccupazione sia parziale (sospensione del rapporto) sia totale (cessazione del rapporto), a tutti i lavoratori subordinati [...] azzerando così il dualismo tra area della disoccupazione protetta e non, che caratterizza l'attuale sistema».
Il legislatore sembra voler disegnare un impianto capace di coinvolgere una platea più ampia di potenziali beneficiari e, da questo punto di vista, di certo più equo di quello attuale. Pur dovendosi apprezzare lo sforzo verso la definizione di un insieme omogeneo di regole, il nuovo sistema rimane, però, sotto tale profilo, privo della necessaria uniformità ed organicità e, per altro verso, lontano dall'auspicato obiettivo della universalizzazione delle tutele. Si introduce l'assicurazione sociale per l'impiego, senza però prevedere, «su base mutualistica, un'assistenza sociale su base universale, mentre rimane aperta, se pur affidata ad una transizione destinata a concludersi nel 2016, la partita della integrazione salariale in deroga e dell'indennità di mobilità »
Inhibitory effect of 2,3,5,6-tetrafluoro-4-[4-(Aryl)-1H-1,2,3-triazol-1-yl]benzenesulfonamide derivatives on HIV reverse transcriptase associated rnase H activities
The HIV-1 ribonuclease H (RNase H) function of the reverse transcriptase (RT) enzyme catalyzes the selective hydrolysis of the RNA strand of the RNA:DNA heteroduplex replication intermediate, and represents a suitable target for drug development. A particularly attractive approach is constituted by the interference with the RNase H metal-dependent catalytic activity, which resides in the active site located at the C-terminus p66 subunit of RT. Herein, we report results of an in-house screening campaign that allowed us to identify 4-[4-(aryl)-1H-1,2,3-triazol-1-yl]benzenesulfonamides, prepared by the “click chemistry” approach, as novel potential HIV-1 RNase H inhibitors. Three compounds (9d, 10c, and 10d) demonstrated a selective inhibitory activity against the HIV-1 RNase H enzyme at micromolar concentrations. Drug-likeness, predicted by the calculation of a panel of physicochemical and ADME properties, putative binding modes for the active compounds, assessed by computational molecular docking, as well as a mechanistic hypothesis for this novel chemotype are reported
TCTN2:a novel tumor marker with oncogenic properties
Tectonic family member 2 (TCTN2) encodes a transmembrane protein that belongs to the tectonic family, which is involved in ciliary functions. Previous studies have demonstrated the role of tectonics in regulating a variety of signaling pathways at the transition zone of cilia. However, the role of tectonics in cancer is still unclear. Here we identify that TCTN2 is overexpressed in colorectal, lung and ovary cancers. We show that different cancer cell lines express the protein that localizes at the plasma membrane, facing the intracellular milieu. TCTN2 over-expression in cancer cells resulted in an increased ability to form colonies in an anchorage independent way. On the other hand, downregulation of TCTN2 using targeted epigenetic editing in cancer cells significantly reduced colony formation, cell invasiveness, increased apoptosis and impaired assembly of primary cilia. Taken together, our results indicate that TCTN2 acts as an oncogene, making it an interesting cancer-associated protein and a potential candidate for therapeutic applications.</p
Protein Array Profiling of Tic Patient Sera Reveals a Broad Range and Enhanced Immune Response against Group A Streptococcus Antigens
The human pathogen Group A Streptococcus (Streptococcus pyogenes, GAS) is widely recognized as a major cause of common pharyngitis as well as of severe invasive diseases and non-suppurative sequelae associated with the existence of GAS antigens eliciting host autoantibodies. It has been proposed that a subset of paediatric disorders characterized by tics and obsessive-compulsive symptoms would exacerbate in association with relapses of GAS-associated pharyngitis. This hypothesis is however still controversial. In the attempt to shed light on the contribution of GAS infections to the onset of neuropsychiatric or behavioral disorders affecting as many as 3% of children and adolescents, we tested the antibody response of tic patient sera to a representative panel of GAS antigens. In particular, 102 recombinant proteins were spotted on nitrocellulose-coated glass slides and probed against 61 sera collected from young patients with typical tic neuropsychiatric symptoms but with no overt GAS infection. Sera from 35 children with neither tic disorder nor overt GAS infection were also analyzed. The protein recognition patterns of these two sera groups were compared with those obtained using 239 sera from children with GAS-associated pharyngitis. This comparative analysis identified 25 antigens recognized by sera of the three patient groups and 21 antigens recognized by tic and pharyngitis sera, but poorly or not recognized by sera from children without tic. Interestingly, these antigens appeared to be, in quantitative terms, more immunogenic in tic than in pharyngitis patients. Additionally, a third group of antigens appeared to be preferentially and specifically recognized by tic sera. These findings provide the first evidence that tic patient sera exhibit immunological profiles typical of individuals who elicited a broad, specific and strong immune response against GAS. This may be relevant in the context of one of the hypothesis proposing that GAS antigen-dependent induction of autoantibodies in susceptible individuals may be involved the occurrence of tic disorders
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