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    L’Italia alla periferia del Mediterraneo. Le relazioni italo-spagnole tra XIX e XX secolo : politica, economia e società

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    La nascita del Regno d’Italia contribuì a cambiare notevolmente le relazioni politicoeconomiche all’interno dell’Europa del XIX secolo. Paesi come Gran Bretagna, Francia o Germania dovettero considerare la presenza del modesto stato meridionale, soprattutto nell’ottica di future espansioni nell’arco del Mediterraneo. Da parte sua, la Spagna – coinvolta in una grave e secolare decadenza politica – non poté far a meno che dirigere la sua attenzione verso il vicino e storico “cugino” linguistico. Nonostante un inizio difficoltoso, le relazioni tra i due paesi si trasformarono in un continuo interscambio di accordi, trattati e proposte culturali. L’avvicinamento della Spagna durante la prima metà del XX secolo, fu consolidata anche dall’inarrestabile ascesa del fascismo italiano che contribuirà – durante il conflitto civile spagnolo – alla nascita non solo di un “fascismo spagnolo” ma di un vero e proprio stato dittatoriale governato dall’«amico» Francisco Franco

    La «Frontera Sur». Il confine dimenticato

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    Nel profondo sud della Spagna, ai limiti del continente europeo, esiste un confine che negli ultimi anni ha assunto un’importanza cruciale nelle relazioni tra il nord ed il sud del mondo. Eppure la linea che demarca quest’area si contraddistingue sempre più come una nuova cortina di ferro. Due identità, due culture (quella europea e quella nordafricana) stanno perdendo l’opportunità di dialogare, di stringere rapporti e di convivere in una delle terre più affascinanti ed allo stesso tempo controverse del Mediterraneo occidentale. La domanda sorge quindi spontanea: è forse questo il nuovo Muro di Berlino

    «Reprimere e detenere»: l’altra faccia del conservadurismo español

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    Se la Spagna rappresenta oggi uno dei principali fari europei di irradiazione della democrazia, non si può dire lo stesso rispetto al suo passato. Tra gli anni Venti e gli anni Settanta del XX secolo, quest’area fu sorretta da regimi dittatoriali che mantennero il potere – nella maggior parte dei casi – attraverso l’esercizio della forza. Nemmeno la breve parentesi repubblicana fu in grado di annichilire quell’ondata di odio, che fin dal periodo primorriversita si espanse tra la popolazione. Seguirono una guerra e quarant’anni di dittatura che adottarono la repressione e l’incarceramento, ai fini della propria ed esclusiva giustizi

    La storia e il digitale: il caso dell’internamento italiano e le nuove tecnologie per la conservazione della memoria

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    Digital humanities have enjoyed significant progress over the past years, offering to historians new significant opportunities. Exploiting the tools that the Web puts at the researchers’ disposal, this forum aims at fostering new debates around little-explored themes, such as the memory of Fascist internment camps in its relationships with digital media. Scholars with different scientific and disciplinary back grounds participated in this forum, putting forward new interpretations
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