17 research outputs found
Urban iconography of conflict. An historical legacy in a city in transformation
Ponència presentada a la sessió
Urban iconography of conflict. Tales from a city in transformation
Ponència presentada a: Session 8: Post-ocupación / Post-occupancy: buildings and citie
La scala di villa Cicogna Mozzoni tra modelli barocchi italiani e riverberi del jardin à la française
Villa Cicogna Mozzoni, one of the most important Renaissance villas in Lombardy, is completed by a Mannerist garden to which later Baroque and late-Baroque interventions are added. In these spaces, a staircase enclosing a "water chain" ascends the hill behind the building and shows over time stratifications of different influences and projects from the Tuscan-Roman area first and from the French garden then through both concretely realized models and printed publications.Villa Cicogna Mozzoni, una della più importanti ville rinascimentali in Lombardia, è completata da un giardino manierista a cui si affiancano interventi barocchi e tardobarocchi. In questi spazi una scalinata che include una "catena d'acqua" ascende al colle retrostante l'edificio e mostra nel tempo stratificazioni di diverse influenze e progetti provenienti dall'area tosco-romana prima e dal giardino alla francese poi attraverso sia modelli concretamente realizzati che pubblicazioni a stampa
The urban landscape narration through the colours of reality and of language. A didactic experience.
Il disegno a mano e il progetto zoomorfico. La natura indagata dalla rappresentazione: una storia discontinua
Il rapporto tra disegno a mano e progetto zoomorfico può essere ripercorso attraverso una genealogia frammentaria che mostra le diverse richieste di artisti, artigiani e designer al mondo naturale. È l’idea stessa di natura che guida occhio e mano a cercare soluzioni e risposte a domande progettuali di epoche differenti. Il filo conduttore che lega queste esperienze è però sempre dettato dalle forme organiche di piante e animali che si sottraggono al sapere geometrico della rappresentazione architettonica consolidata dall’Umanesimo albertiano. Il tardo Manierismo fiorentino ha colto l’imprevedibilità delle forme naturali, che venivano nel frattempo collezionate dai naturalisti, e le ha tradotte nelle giocose manifatture granducali. In seguito alcuni tentativi isolati come quelli di Lequeu non hanno saputo purtroppo andare oltre un’evocazione esteriore e scultorea dell’animalità. È con l’Art Nouveau che Gallé e Guimard riescono a leggere le forme della natura come le più adatte ai materiali e alla decorazione di un’epoca che desidera sfuggire a un estenuato storicismo. Più consapevole delle risorse che il corpo animale può offrire nella sua struttura anatomica è Carlo Mollino, che usa il disegno a mano con una sorprendente molteplicità di declinazioni. Tutte queste esperienze possono infine fornire un bagaglio concettuale per le sfide del recycling e dell’upcycling design di fronte alla natura artificiale creata dall’uomo nell’era dell’Antropocene