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    Forecasting water vapour above the sites of ESO's Very Large Telescope (VLT) and the Large Binocular Telescope (LBT)

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    Water vapour in the atmosphere is the main source of the atmospheric opacity in the infrared and sub-millimetric regimes and its value plays a critical role in observations done with instruments working at these wavelengths on ground-based telescopes. The scheduling of scientific observational programs with instruments such as the VLT Imager and Spectrometer for mid Infrared (VISIR) at Cerro Paranal and the Large Binocular Telescope Interferometer (LBTI) at Mount Graham would definitely benefit from the ability to forecast the atmospheric water vapour content. In this contribution we present a study aiming at validating the performance of the non-hydrostatic mesoscale Meso-NH model in reliably predicting precipitable water vapour (PWV) above the two sites. For the VLT case we use, as a reference, measurements done with a Low Humidity and Temperature PROfiling radiometer (LHATPRO) that, since a few years, is operating routinely at the VLT. LHATPRO has been extensively validated on previous studies. We obtain excellent performances on forecasts performed with this model, including for the extremely low values of the PWV (<= 1 mm). For the LBTI case we compare one solar year predictions obtained with the Meso-NH model with satellite estimates again obtaining an excellent agreement. This study represents a further step in validating outputs of atmospheric parameters forecasts from the ALTA Center, an operational and automatic forecast system conceived to support observations at LBT and LBTI.Comment: 15 pages, 8 figures, 11 tables, MNRAS accepted on 28 November 201

    EFFETTO DELLA MICORRIZAZIONE SUL CONTENUTO IN FENOLI E SUL POTERE ANTIOSSIDANTE DI PIANTE DI CARCIOFO (CYNARA SCOLYMUS L.)

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    Carciofo è la denominazione comune di una pianta della famiglia delle composite, Cynara scolymus L., e del suo capolino fiorale che viene comunemente consumato come ortaggio. Questa pianta, originaria del bacino mediterraneo, oltre ad essere importante dal punto di vista economico, dati i 122.000 ha coltivati nel mondo, è anche rinomata per le sue proprietà curative derivate dall’alto contenuto in composti biologicamente attivi, soprattutto fenoli. Il carciofo come numerose altre specie coltivate, è in grado di formare micorrize arbuscolari, particolari associazioni simbiotiche tra funghi presenti nel terreno e le piante. Da molti anni si conoscono i numerosi vantaggi nutrizionali che la micorrizazione porta alla pianta ospite, ma solo recentemente, a partire dagli anni ’90, molti lavori sono stati condotti allo scopo di valutare i possibili cambiamenti metabolici innescati nelle piante in seguito alla simbiosi. In particolare, in questo lavoro, sono stati valutati gli effetti della micorrizazione sulla concentrazione di composti fenolici e sul potere antiradicalico di piante di carciofo. Per lo svolgimento della tesi sono stati utilizzati 80 carducci di carciofo, della varietà “Terom”, prelevati da piante in campo, suddivisi in quattro tesi: la tesi n°1 costituita da 20 piante controllo non micorrizzate, la tesi n°2 costituita da 20 piante micorrizzate con un isolato di Glomus mosseae proveniente dall’Arizona (AZ), la tesi n°3 costituita da 20 piante micorrizzate con un isolato di Glomus intraradices proveniente dalla Francia (DJ), mentre la tesi n°4 comprendeva 20 piante micorrizzate con una miscela dei fughi utilizzati nelle tesi 2 e 3 (AZ+DJ). Durante l’esperimento sono stati poi effettuati tre campionamenti, rispettivamente dopo 30, 60 e 90 giorni dall’invaso, in ognuno dei quali sono state prelevate tre piante per tesi, sulle quali sono state eseguite le analisi dei parametri di crescita e valutate le percentuali di infezione fungina nelle radici. Solo durante il terzo campionamento sono state prelevate ulteriori sei piante per tesi, sulle foglie delle quali, sono state eseguite le analisi per valutare il contenuto di fenoli totali (TPC) ed il potere antiradicale (ARP). Il contenuto di TPC (total phenolic compounds) e l’attività antiossidante degli estratti, espressa come ARP (antiradical power), sono stati misurati, per tutti i campioni analizzati, su estratti metanolici fogliari, rispettivamente secondo il metodo Folin-ciocalteu precedentemente descritto da Shadid and Naczk (1995) ed il metodo del DPPH (Brand-Williams et al., 1995). I risultati delle analisi hanno dimostrato come nelle foglie delle piante micorrizate con Glomus intraradices e con la miscela dei due funghi vi sia un aumento significativo di composti fenolici e del potere antiradicalico, rispetto alle piante non micorrizate. L’aumento dei fenoli nelle piante micorrizate con Glomus intraradices e con la miscela dei due funghi è stato rispettivamente del 52% e del 51,3%, mentre per il potere antiradicalico del 34% e del 33%. L’obiettivo della tesi risulta coerente con le tendenze degli ultimi anni, che hanno visto incrementare notevolmente l’interesse dalla popolazione verso l’alimentazione ed i suoi effetti sulla salute. Oggi gli alimenti non sono giudicati solo per il loro contenuto in macronutrienti (carboidrati, lipidi, proteine), ma anche per il contenuto di sostanze in grado di apportare benefici addizionali all’organismo, in termini soprattutto di prevenzione delle malattie. E’ necessario che la ricerca sui componenti bioattivi delle piante prosegua, per comprenderne meglio i meccanismi d’azione e la biodisponibilità nell’organismo umano in seguito ad assunzione con la dieta. Tuttavia il dimostrato effetto benefico degli estratti di questa pianta, suggerisce, già oggi, un miglioramento qualitativo delle varietà di carciofo volto alla costituzione di cvs che possiedano un contenuto polifenolico e un’attività antiossidante potenziate. In letteratura ci sono già molti lavori in cui questi miglioramenti sono ottenuti tramite l’ingegneria genetica. I risultati di questa tesi, tuttavia, indicano che l’impiego di funghi micorrizici si presenta come una metodologia innovativa e potenzialmente molto valida

    New supersymmetric Wilson loops in ABJ(M) theories

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    We present two new families of Wilson loop operators in N= 6 supersymmetric Chern-Simons theory. The first one is defined for an arbitrary contour on the three dimensional space and it resembles the Zarembo's construction in N=4 SYM. The second one involves arbitrary curves on the two dimensional sphere. In both cases one can add certain scalar and fermionic couplings to the Wilson loop so it preserves at least two supercharges. Some previously known loops, notably the 1/2 BPS circle, belong to this class, but we point out more special cases which were not known before. They could provide further tests of the gauge/gravity correspondence in the ABJ(M) case and interesting observables, exactly computable by localizationComment: 9 pages, no figure. arXiv admin note: text overlap with arXiv:0912.3006 by other author
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