41 research outputs found

    Forme di urbanizzazione e tipologia insediativa

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    La conoscenza delle diverse forme di urbanizzazione e della tipologia insediativa è un elemento fondamentale della sostenibilità e della resilienza urbana. I processi di diffusione, dispersione urbana e di frammentazione continuano a produrre un effetto di “città diffusa” con conseguente perdita di limiti tra territorio urbano e rurale (Indovina, 1990, 2009; Simon, 2008). Il consumo di risorse e la sottrazione di qualità al territorio si presenta attraverso la creazione di centri urbani di dimensione medio-piccola all’esterno dei principali poli metropolitani, la crescita di zone di margine con insediamenti dispersi intorno ai centri, la saldatura di zone di insediamento a bassa densità in un continuum che annulla i limiti tra territorio urbano e rurale, la frammentazione del paesaggio e la mancanza di identità dei nuclei urbanizzati sparsi e senza coesione. Gli effetti ambientali e sociali dei fenomeni di espansione delle città a bassa densità e dello sprawl urbano sono rilevanti in termini di qualità ambientale, di integrità del paesaggio e di consumo di risorse naturali. L’entità di tali effetti dipende fortemente dalla modalità con la quale si realizza la trasformazione. In Europa e in Italia, l’espansione delle superfici impermeabilizzate, si manifesta nella frangia urbana e peri-urbana di molte importanti città come commistione di tipologie di uso del suolo diversificate e come aumento più marcato del consumo di suolo proprio nelle aree di margine e nei paesaggi suburbani (EEA, 2006; ISPRA, 2015). A questi fenomeni di espansione diffusa si associano, inoltre, costi pubblici e privati associati alla mobilità e alla fornitura e alla gestione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. La frammentazione produce, infine, una forte riduzione della qualità della biodiversità complessiva nelle aree interessate, sia in termini di capacità residua di connessione degli ecosistemi sia di disponibilità dei servizi ecosistemici nelle unità territoriali.The knowledge of the different forms of urbanization and type of settlements are key element of sustainability and urban resilience. The processes of diffusion, urban sprawl and fragmentation continue to produce a consequent loss of boundaries between urban and rural land (Guess, 1990, 2009; Simon, 2008). Consumption of natural resources and threatening of land quality take place through the creation of small-medium sized urban centers outside of the major metropolitan, through the growth of dispersed settlements in marginal areas around the centers, through low-density settlement in a continuum that cancels the boundaries between urban and rural land, through landscape fragmentation and the lack of identity of the settlements scattered and without cohesion. The environmental and social effects of those phenomena are relevant in terms of environmental quality, integrity of the landscape and the consumption of natural resources. The magnitude of these effects depends strongly on how transformation is realized. In Europe and in Italy, the majority of expansion of the sealed areas is in urban and peri-urban fringe of many major cities, as a mixture of different types of land use, driving to the greater increase in the land take in this fringe areas and suburban landscapes (EEA, 2006; ISPRA, 2015). Is known that dispersed and fragmented urbanization is associated with widespread expansion of public and private costs associated with mobility and costs of primary and secondary urbanization. Fragmentation produces, finally, a strong reduction in the quality of the overall biodiversity, in terms of residual capacity of connection of ecosystems and the availability of ecosystem services in the territorial units

    Land degradation assessment for sustainable soil management

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    Desertification is a complex phenomenon defined as the extreme degree of land degradation induced by human activities and climatic conditions. Climate change is accelerating and widening these areas. Previews analysis and studies assessed the vulnerability to desertification in Italy at national and regional level through a methodological approach based on integrating climate, soil, vege-tation, and socio-economic data (ESA). The studies carried out by ISPRA aim to provide an update of the of land degradation assessment in Italy, based on Trends.Earth methodology and of the three UN-SDGs sub-indicators on Target 15.3.1 (land use/land cover, land productivity and soil organic carbon above and below ground status and trends), together with additional dimensions of land degradation considered crucial for national land characters. Final assessment of the percentage of degraded land is around 36% of national area. This exercise demonstrates the importance to con-sider a larger number of data and include information on other fac-tors, such as climate, physical, chemical data. This integrated approach to the assessment of land degradation will allow to describe also of the loss of related ecosystem services

    Il consumo di suolo in Italia - Edizione 2015

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    Nel nostro Paese si continua a consumare suolo e la seconda edizione del Rapporto ISPRA fornisce un quadro completo sull’avanzata della copertura artificiale del nostro territorio. Il Rapporto sul consumo di suolo in Italia 2015 integra nuove informazioni, aggiorna le precedenti stime sulla base di dati a maggiore risoluzione e completa il quadro nazionale con specifici indicatori per regioni, province e comuni. Sono, inoltre, approfonditi alcuni aspetti che caratterizzano le dinamiche di espansione urbana e di trasformazione del paesaggio a scala nazionale e locale con riferimento alla fascia costiera, alle aree montane, ai corpi idrici, alle aree protette, alle aree a pericolosità idraulica, all’uso del suolo, alle forme e alle densità di urbanizzazione, ai fenomeni dello sprawl urbano, della frammentazione, della dispersione e della diffusione insediativa

    Forme di urbanizzazione e tipologia insediativa

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    Consumo di suolo e crescita demografica

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    Analisi degli andamenti demografici con quelli dell’urbanizzazione per poter identificare di volta in volta quali siano i driver principali del fenomeno nei diversi contesti ed agire con misure adeguate su questi

    Le dinamiche territoriali delle principali aree urbane italiane ed europee

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    Vengono analizzati i flussi dei cambiamenti di land cover elaborati secondo la metodologia Land and Ecosystem Accounting (LEAC)19 proposta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente relativamente al periodo 2006-2012. I dati utilizzati sono quelli di Urban Atlas relativi alle Functional Urban Areas (FUA) delle capitali europee e delle maggiori città italiane, che fanno riferimento ad aree urbane che superano i limiti amministrativi. Il concetto di FUA nasce infatti dalla necessità a livello non solo europeo ma anche mondiale, di disporre di una definizione comune di area metropolitana al fine di poter armonizzare e comparare le diverse analisi dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Le FUA sono a loro volta classificate nelle tre categorie: regionali/locali; nazionali/transnazionali; MEGA (Metropolitan European Growth Area) e derivano da indicatori di popolazione, trasporti, turismo, industria, conoscenza e decision making. In Italia le FUA coincidono con i Sistemi Locali del Lavoro (SLL). La legenda di Urban Atlas classifica le cinque classi principali: superfici artificiali, superfici agricole, superfici boscate e semi-naturali, zone umide e acque
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