7 research outputs found
Architectural Heritage and Digital Transition: Intangible Components as Regeneration Infrastructure for Inner Rural Areas
Home ETHICS: Endorse Technologies for Heritage Innovation Chapter
Architectural Heritage and Digital Transition: Intangible Components as Regeneration Infrastructure for Inner Rural Areas
Alessandra Battisti, Maria Valese, Angela Calvano & Herbert Natta
Chapter
First Online: 05 January 2024
26 Accesses
Part of the Designing Environments book series (DE)
Abstract
Architectural heritage (AH) located in inner rural areas, hardly accessible and sparsely populated, requires specific preservation actions to enhance its systemic role as a development vector. The digital transition, promoted through global, European, and national strategies, represents, in this sense, an opportunity and a challenge. The fragile equilibrium between AH and its environmental and cultural context requires to deal both with its tangible and intangible components. The chapter tackles this problem, providing a methodological framework and a case study (Calascio, Italy) about the use of digital technologies to enhance accessibility and attractiveness of AH in inner rural areas, through a sustainable, participatory, and low-impact approach. GIS methods and tools permit integrating physical-spatial data with several intangible information levels (social, historical, cultural, etc.), building up a collaborative, multidisciplinary, and transcalar base of knowledge. Thus, intangible heritage recovery, in the form of digital narratives, is systematized with the design of AH access and fruition paths, emphasizing its connections (spatial and temporal) with the context and activating both attractive mechanisms for external temporary communities (tourists, students, researchers) and new awareness of the placeâs cultural value in the local community, with the aim of encouraging participatory processes of preservation and sustainable development
Mappare per perdersi: intelligenza artificiale e immaginazione cartografica
La mappa eÌ il risultato di unâoperazione conoscitiva che traduce la complessitaÌ del reale in un sistema definito di segni, rendendola comprensibile
(dallâocchio) e intellegibile.
La relazione referenziale che collega il linguaggio
cartografico allo spazio fisico eÌ stata oggetto, nel
tempo, sia di un progressivo raffinamento della sua univocitaÌ, funzionale agli usi tecnici delle
mappe, sia di esperimenti artistici, volti invece a
enfatizzarne la natura soggettiva (psicogeografia,
controcartografia, rappresentazione di mondi immaginari, letterari, utopici).
Lâintroduzione delle tecnologie digitali ha segnato un punto di svolta, trasformando la relazione
tra la mappa, la realtaÌ rappresentata e il supporto
della rappresentazione. In particolare, la dematerializzazione della mappa, intesa nel suo originario
significato di oggetto fisico, nella dimensione virtuale, definita dal codice binario, ha avuto come
conseguenza da un lato la rottura della fissitaÌ (e durata nel tempo) della cartografia analogica, in favore
di rappresentazioni fluide e dinamiche, dallâaltro la
trasformazione della forma visuale in interfaccia di
accesso a un complesso sistema informativo.
Recentemente, lâulteriore passaggio da strumenti
digitali interamente controllati dallâuomo allâutilizzo di algoritmi che simulano processi cognitivi
(la cosiddetta intelligenza artificiale) apre nuovi
scenari sia per la tecnica cartografica sia per le sue
sperimentazioni artistiche.
Un primo elemento di novitaÌ eÌ dato dal fatto
che la rappresentazione visuale passa da esito finale del processo cartografico a dato di input:
lâaddestramento di algoritmi di classificazione
automatica, change-detection, content-aware fill,
style transfer si basa sul processamento di grandi
repertori di immagini.
intelligenza artificiale
digitale
generativo
estetica
artificial intelligence
digital
generative
aesthetic
797
In comparison to the previous experiences of
artistic use of cartographic representation, where
the human imagination, perception, experience
were fundamental, the outcomes of this
process are, aesthetically, visual representations
comparable to maps, for their structure and iconic
language, but deprived of their original referential
function and physical consistency.
These digital representations are ephemeral,
generative, random, but they activate, in the
human perception and cognition, the look for a
physical or imaginary represented space. Thus,
the relationship between reality and cartographic
representation is discussed and subverted and the
action of mapping, more than a cognitive process,
to localize and be localized, becomes an exercise
of wandering, loss, in the automatic generation
of worlds that slides one into the other, following
formal analogies identified by the machine.
Analysing examples, techniques, methods and
applications of artificial intelligence to cartography,
this contribution aims at observing the current
radical transformation of the map, as an object,
and the cognitive action of mapping. In particular,
the focus will be on the automatic generation of
maps and the aesthetic and perceptive implications
of their reduction to images.
A differenza delle precedenti esperienze di uso
artistico della rappresentazione cartografica, nei
quali era centrale lâimmaginazione, la percezione,
lâesperienza umana, gli esiti di questo processo
sono, esteticamente, delle rappresentazioni visuali
assimilabili alle mappe, per struttura e linguaggio
iconico, ma private da un lato dellâoriginaria funzione referenziale e dallâaltro di consistenza fisica.
Si tratta infatti di rappresentazioni digitali effimere,
generative, randomiche, che attivano peroÌ, comunque, nellâumana percezione e cognizione, la ricerca
di uno spazio, fisico o immaginario, rappresentato.
Il rapporto tra realtaÌ e rappresentazione cartografica
eÌ cosiÌ discusso e sovvertito e lâoperazione di mappatura, piuÌ che un processo conoscitivo, per localizzare e localizzarsi, diventa un esercizio di erranza,
smarrimento, nella generazione automatica di mondi che scivolano lâuno nellâaltro seguendo le analogie formali identificate dalla macchina.
Analizzando esempi, tecniche, metodi e applicazione di intelligenza artificiale alla cartografia, questo contributo intende osservare la radicale trasformazione che sta interessando lâoggetto mappa e
lâazione conoscitiva del mappare. Ci si concentreraÌ
in particolare sulla generazione automatica delle
mappe e sulle implicazioni estetiche e percettive
della loro riduzione a immagin
Narrative urbane digitali: le immagini della cittĂ nellâera dei big data
The massive presence and use of digital technologies in urban areas generate a growing amount of data. This new knowledge, from one side, assigns to the city the new posthuman image of a smart system; from the other side, the polyphony of data-sources interferes with the narrative structure of the city, increasing its complexity and multiplying both the possibilities of its explorations as the management and design of its futures. In fact, the integration of digital tools for the collection, analysis and visualization of data makes it possible to simulate possible scenarios of transformation. But how this system of fluctuating parameters relates to the physical space of the city? How these multiple virtual possibilities change the urban narrative? The intersection between digital mediation and physical urban space is the object of this paper, that moves from an interdisciplinary perspective, between narratology and urban design. We analyzed three case studies (Saint Petersburg, Bologna, Barcelona), representative of how the use of digital technologies transforms the representation of the city. In Saint Petersburg we have reshaped the (semantic) landscape of the city through Instagram data; in Bologna we have followed the (digital) traces of the temporary community of students, investigating the interaction and interference between the âunivercityâ and the physical urban environment; in Barcelona we have analyzed an urban fragment (the street of La Rambla), considering it as a microcosmos of data.La presenza e utilizzo delle tecnologie digitali nelle aree urbane genera una crescente quantitĂ di dati. Questa nuova conoscenza da un lato assegna alla cittĂ la nuova immagine post-umana di sistema smart; dallâaltro rivela una polifonia di fonti, che interferisce con la struttura narrativa della cittĂ , aumentandone la complessitĂ e moltiplicandone sia le possibilitĂ di esplorazione, sia quelle di gestione e pianificazione. Infatti, lâintegrazione di strumenti digitali per la raccolta, analisi e visualizzazione di dati permette di simulare possibili scenari di trasformazione; ma qual Ăš la relazione tra questo sistema di parametri fluttuanti e lo spazio fisico della cittĂ ? Queste molteplici possibilitĂ virtuali come trasformano la narrativa urbana? Lâintersezione tra mediazione digitale e spazio fisico (urbano) Ăš lâoggetto di questo articolo, che si sviluppa a partire da una prospettiva interdisciplinare, tra narratologia e urbanistica. I tre progetti che proponiamo sono esperimenti sviluppati in contesti urbani diversi (San Pietroburgo, Bologna e Barcellona), ma significativi di come le tecnologie digitali trasformano la rappresentazione della cittĂ . A San Pietroburgo abbiamo lavorato sul paesaggio (semantico) della cittĂ attraverso i dati di Instagram, a Bologna abbiamo seguito le tracce (digitali) della comunitĂ temporanea degli studenti, indagando lâinterazione e interferenza tra la âunivercityâ e lo spazio fisico urbano; a Barcellona abbiamo analizzato un frammento urbano (La Rambla) come un microcosmo di dati
Indicators as Mediators for Environmental Decision Making. The Case Study of Alessandria
The design of urban public open spaces plays a key role in the development of micro-scale reactions to global phenomena (pandemic, climate change, etc.) that are currently reshaping the human habitat. Their transformability and healthy influence on the urban environment make them strategic nodes for acupunctural regeneration with systemic effects. Several methods, models, and indicators have been developed to face the complexity of these spaces, made up of tangible and intangible layers; however, there is a gap between theoretical investigation and the need for public administrations to devise feasible solutions, strategies, and guidelines. The paper focuses on this mediation, presenting, as a case study, an adopted methodology and the first results achieved according to guidelines for the regeneration of the system of squares in the historical center of Alessandria (Piedmont, Italy). In this case, a multidisciplinary approach and a Multi-Criteria Analysis (MCA) method, supported by geospatial analysis and GIS technology, have been employed to work as mediators for a participatory process which will involve public administration, stakeholders, experts, and researchers. The paper presents an overview of the workflow, with a focus on the first set of thematic indicators and an open conclusion. It will explain how they have been defined, integrated, and turned into a dialogic tool, with the aim of laying the foundation for the next stage of involvement by the public administration and stakeholders. Specific attention will be paid to the key role of vegetational and environmental parameters, which represents the requalification strategyâs backbone, for both local and systemic scales
Civic Rural Design
A partire dalle nuove forme ibride nelle quali Ăš sempre piĂč difficile riscontrare una differenza netta tra cittĂ e non-cittĂ , e dai confini sfumati tra cittĂ /campagna, centro/periferia,
urbano/rurale, la ricerca si focalizza sulle aree definite âruraliâ e sullâapporto dellâinnovazione civica e il civic design in questi spazi, analizzando quattro casi studio che si differenziano
per lâapproccio a seconda del contesto di riferimento. Ma cosa significa rurale? [...
Recent advances in the application of capillary electromigration methods for food analysis and Foodomics
This review work presents and discusses the main applications of capillary electromigration methods in food analysis and Foodomics. Papers that were published during the period February 2015âFebruary 2017 are included following the previous review by Acunha et al. (Electrophoresis 2016, 37, 111â141). The paper shows the large variety of food related molecules that have been analyzed by CE including amino acids, biogenic amines, carbohydrates, chiral compounds, contaminants, DNAs, food additives, heterocyclic amines, lipids, peptides, pesticides, phenols, pigments, polyphenols, proteins, residues, toxins, vitamins, small organic and inorganic compounds, as well as other minor compounds. This work describes the last results on food quality and safety, nutritional value, storage, bioactivity, as well as uses of CE for monitoring food interactions and food processing including recent microchips developments and new applications of CE in Foodomics.This work was supported by the project AGL2014-53609-P (Ministerio de EconomĂa y Competitividad, MINECO, Spain). G.A.-R. and M.C.P. would like to acknowledge MINECO for a âJuan de La Cierva-Formacionâ postdoctoral grant (FJCI-2015-25504) and a âRamon y Cajalâ research contract (RYC-2013-12688), respectively. L.L.E thanks Fondo Social Europeo for a
âGarantia Juvenilâ contract.Peer reviewe