108 research outputs found
Casa de Vidro e casa Farnsworth. Due visioni a confronto
L'articolo pone a confronto due modi di sentire e di esprimere nel progetto dello spazio domestico il rapporto tra architettura e ambiente naturale. I progetti trattati sono la Casa de Vidro di Lina Bo Bardi e la casa Farnsworth di Ludwig Mies van der Rohe
Rassegna italiana: sguardi sul futuro
Una selezione di opere di architettura costruite nel nostro paese negli ultimi anni come occasione per aprire il dibattitto su linee di ricerca, temi e linguaggi dell’architettura italiana. I saggi introduttivi di Mario Cucinella, TAMassociati, Cino Zucchi, Luca Zevi, Luca Molinari, forniscono una serie di spunti per una più ampia riflessione sui possibili sviluppi futuri dell’architettura
Architettura come archeologia del territorio
Una selezione di opere di architetti appartenenti a scuole portoghesi, spagnole e messicane, la cui ricerca pone le basi sul processo ideativo inteso come esplorazione dei forti legami dell’architettura con il paesaggio urbano e ambientale. Le architetture prodotte da queste scuole sono concepite come “campi archeologici”, sistemi aperti, suscettibili di nuove interpretazioni, in aggiunta al complesso palinsesto territoriale esistente
Rassegna italiana. Intervenire sull'esistente
In Italia il patrimonio di pregio storico architettonico, quello naturale e paesaggistico, costituisce una risorsa preziosa per la molteplicità di espressioni culturali, sociali e ambientali che rappresenta e la questione della sua manutenzione è al centro di una particolare attenzione, di un acceso dibattito e anche di posizioni a volte fortemente conservatrici. La spiccata inclinazione alla conservazione, segno di una sensibilità quasi connaturata alla nostra cultura, sostenuta dai noti fenomeni legati alla progressiva decrescita della popolazione, ai problemi energetici e ambientali e alla crisi economica, ha prodotto, dalla metà degli anni ’80, un approccio interpretativo della morfologia urbana teso al miglioramento del già costruito anziché improntato all’espansione del territorio e all’ulteriore consumo di suolo. Negli ultimi anni, con l’aggravarsi della crisi economica e di fronte all’ulteriore rallentamento dell’attività di trasformazione della città e del territorio, il lavoro progettuale di interpretazione e riscrittura su manufatti esistenti costituisce per un gruppo abbastanza numeroso di architetti operanti nel panorama dell’architettura italiana l’attività prevalente, un’espressione tipica e un luogo di ricerca forse più impegnativo ma anche molto stimolante
Cemento. Sperimentazione e nuovi linguaggi
Il calcestruzzo è uno dei materiali da costruzione più utilizzati al mondo nell’architettura e nell’edilizia, ad esso sono legate le principali sperimentazioni e conquiste nel settore della tecnica delle costruzioni che, nel corso del Novecento, hanno reso possibile la realizzazione di infrastrutture e opere annoverate tra i principali capisaldi della storia dell’architettura moderna. Al cemento vengono attribuite però nel sentire comune anche le conseguenze negative di quel processo di espansione delle aree urbane e dei territori, a carattere speculativo, che ha causato consumo di suolo, problemi per la salute dell’uomo e danni all’ambiente. In questo numero si vuole render conto di una nuova stagione legata all’impiego del calcestruzzo dovuta da un lato ai recenti sviluppi della ricerca sulle qualità e le prestazioni del materiale, dall’altro alle sperimentazioni di linguaggio ad essi conseguenti
Biblioteche e mediateche. Un'alternativa ai luoghi del consumo nelle cittĂ del XXI secolo
Gli spazi per la cultura possono costituire elementi decisivi di politiche di sviluppo urbano orientate a istituire nuove relazioni tra qualità del progetto e vivibilità degli spazi pubblici. Il volume costituisce un importante contributo in questa direzione, analizzando il ruolo che la biblioteca può assumere, oggi, come luogo dedicato a un offerta multipla di informazioni e servizi e come presenza strategica nei processi di trasformazione della città . Un’ampia selezione di esempi, corredata da commenti critici, sottolinea la necessità di coniugare ricerca e innovazione sul piano formale con l’attenzione per i modi d’uso dello spazio architettonico e urban
Architetture di Aires Mateus. Tra tensione poetica e rigore formale
Se il compito dell’architetto è trasformare
il proprio ambiente calandosi nella complessitĂ
del reale per tessere nuove relazioni e ricercare
nuovi orizzonti di senso servendosi
delle tecniche della narrazione, allora il lavoro
condotto dai fratelli Manuel e Francisco
Aires Mateus si inserisce in quella corrente
di pensiero che va sotto il nome di nuovo
realismo1. Alla formazione nella Scuola di
Architettura di Lisbona e alla collaborazione
con Gonçalo Byrne, insieme all’attivitĂ
come insegnanti, svolta da entrambi presso
l’Accademia di Architettura di Mendrisio al
fianco di personaggi come Peter Zumthor, si
deve infatti il felice connubio tra espressione
poetica e rigore formale, tra senso di realtĂ
e astrazione che connota le loro architetture
The regeneration of public housing neighbourhoods. The example of Tor Bella Monaca in Rome
L'articolo sintetizza una parte dei risultati della ricerca Prin 2010 dal titolo “Rigenerazione dei tessuti urbani marginali. Strategie e metodi per uno sviluppo sostenibile. Applicazione ai tessuti della dispersione e agli interventi di edilizia residenziale pubblica. Casi-studio a Roma. " Coordinatore nazionale prof.G. Neri; responsabile unità di Roma prof. Marta Calzolaretti. In particolare viene illustrato il lavoro che l'autrice sta portando avanti come membro dell'unità di ricerca e come responsabile scientifico di HousingLab, Laboratorio di ricerca del Dipartimento di Architettura e Progetto (DIAP Sapienza Roma) sul tema della rigenerazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica degradati nel territorio metropolitano romano. In seguito alla proposta, avanzata nel 2010 dall’Amministrazione comunale romana, di demolire il quartiere di Tor Bella Monaca, realizzato nella periferia sud-est di Roma nei primi anni Ottanta, il gruppo di ricerca di HousingLab ha elaborato una soluzione alternativa il cui scopo è rafforzare le potenzialità del quartiere e ridurne le criticità con interventi mirati di demolizione parziale, sostituzione e integrazione edilizia, risanamento statico e ambientale, infrastrutturazione, densificazione. Obiettivo più generale del lavoro è partire da casi studio campione come quello di Tor Bella Monaca al fine di individuare linee guide generalizzabili e applicabili ad altri quartieri delle aree periferiche romane in condizioni analoghe.
Nello specifico, la proposta, limitando la demolizione ai casi piĂą gravi di degrado strutturale degli edifici, si basa e su tre azioni principali:
- costruire sul costruito, risanando facciate, impianti e alloggi, ristrutturando i piani terra per accogliere nuove funzioni, realizzando nuove tipologie edilizie e servizi al fine di densificare l’attuale tessuto, troppo rarefatto per avere un carattere urbano, e creare una mix sociale;
- ridisegnare il sistema delle infrastrutture e quello degli spazi aperti, migliorando i collegamenti interni al quartiere e integrando quelli con la cittĂ , creando nuovi spazi pubblici e aree verdi attrezzate;
- individuare funzioni strategiche, prevalentemente terziarie o culturali, non solo a scala locale ma anche metropolitana, in grado di rilanciare Tor Bella Monaca nel piĂą ampio contesto metropolitano romano
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