162 research outputs found

    Progetti per la città compatta. Il caso di San Salvario a Torino

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    La presente ricerca nasce da una duplice esigenza. La prima, che esprime una necessità contingente, è quella legata ad un caso studio specifico, la riqualificazione e trasformazione del quartiere San Salvario a Torino. Un settore di ampliamento urbano costituito da una maglia ortogonale di isolati edificati tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, che presentano una struttura a tratti discontinua a causa di parcelle mai edificate o distrutte durante la seconda guerra mondiale e che per incuria o indecisioni urbanistiche sono rimaste irrisolte. La seconda, che esprime un'idea permanente, è il concetto di continuità della città della storia e costituisce occasione per una riflessione sul tema del quartiere e dell'isolato urbano attraverso il progetto contemporaneo. La ricerca ha come obiettivo generale quello di confermare il ruolo della città compatta come principio insediativo di grande valore culturale e sociale e di dimostrarne la validità anche in termini di sostenibilità ambientale attraverso progetti che si inseriscono nel tessuto costruito a completamento e trasformazione della struttura esistent

    Divine abitazioni

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    Recensione della mostra "Panos Koulermos. 12 case per gli dei del monte Olimpo", Museo di Arte Contemporanea, Lissone, 15 settembre - 21 ottobre 2007. Spesso nella storia gli architetti si sono confrontati nel loro lavoro con temi ideali di progetto, ideali nel senso di essere privi di una committenza e spesso anche di una destinazione d'uso, dettati soltanto dall'esigenza di misurarsi con un problema "alto", assoluto, per spirito di ricerca e conoscenza. Sono progetti di architettura che tuttavia rinunciano al rapporto con la realtà, con la città e il territorio, con la vita dell'uomo, che dell'architettura sono l'elemento fondativo, e si avvicinano invece al mondo delle arti figurative, accentuando l'astrazione della rappresentazione e la sua valenza estetica e formale. Il tema con cui si confronta Koulermos è quello di esplorare l'organizzazione spaziale, la forma e l'espressione di una casa molto speciale, la casa per un dio, e in particolare per i 12 dei del monte Olimpo rappresentati da Fidia sul fronte orientale del Partenone (Atena, Efesto, Poseidone, Apollo, Artemide, Afrodite, Ermes, Dioniso, Demetra, Ares, Era e Zeus

    Gregotti: disegnare è pensare

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    Recensione della mostra "VIttorio Gregotti. Architetture 1970-1990", Galleria Antonia Jannone, Milano, 26 settembre - 27 ottobre 2007. Organizzata in occasione del suo ottantesimo compleanno, la mostra dedicata a Vittorio Gregotti, oltre a offrire un interessante sguardo su vent'anni della sua produzione architettonica, approfondisce con la scelta dell'arco cronologico 1070-1990, un aspetto specifico del lavoro dell'architetto, che è quello del disegn

    Architetture come sguardi

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    Recensione della mostra "Valerio Olgiati", Mendrisio, Accademia di Architettura, 27 febbraio - 13 aprile 2009. Secondo la definizione del curatore della mostra, Laurent Stalder del Politecnico di Zurigo, "questa non è un'esposizione che riunisce in retrospettiva i progetti dell'architetto. È in primo luogo un'opera indipendente che va esplorata e che è illustrativa soprattutto perché indica un metodo per studiare a fondo la costruzione di un oggetto e considerarlo da un nuovo punto di vista". La mostra propone sette progetti, raccontati attraverso una suggestiva raccolta di 27 fotografie di grande formato (appartenenti a una serie intitolata "Ikonografische Autobiografie/Autobiografia Iconografica"), che non rappresentano dei riferimenti iconografici in senso tradizionale, che possono servire da modello per motivi o temi del progetto architettonico, ma piuttosto dei riferimenti mentali, che derivano dal bagaglio di esperienze personali dell'autore e testimoniano un percorso conoscitivo individuale, intrapreso mediante il mezzo visivo. Queste fotografie sono associate a disegni, rendering e modelli, disposti in un rapporto sempre variabile, che costringe l'osservatore a costruire un proprio punto di vista e una specifica ipotesi di lettura dei progetti: "e così non sono le singole riproduzioni, i modelli o le presentazioni digitali ad essere il fulcro dell'esposizione, bensì le possibili relazioni tra di loro

    Città senza architettura

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    Recensione della mostra "Metropolitanscape. Paesaggi urbani nell'arte contemporanea", Torino, Palazzo Cavour 31 marzo - 2 luglio 2006. L'architettura sembra aver definitivamente abbandonato la scena del paesaggio urbano. Se nella veduta della città antica e moderna l'architettura era assoluta protagonista (da Piero della Francesca a Canaletto, fino al vedutismo tardo settecentesco, il paesaggio urbano è il ritratto, reale o ideale, dell'architettura del suo tempo), già nelle vedute urbane del tardo '800 e del '900, l'architettura è una presenza sfuggente, che lascia spazio al movimento, alle tensioni e alle contraddizioni della città industriale, fino a scomparire quasi del tutto nella rappresentazione della città metropoliana contemporanea. Il paesaggio urbano di oggi, nella scelta dei curatori, sembra aver perso ogni interesse per la città come fatto architettonico in sé, capace di suscitare sentimenti estetici ed emozioni, per ritrarre una realtà mutevole, informe e discontinua, come scena in cui si dibattono le inquietudini dell'uomo di oggi. La mostra si costruice sull'assenza dell'architettura e sulle tensioni che da questa assenza sono generat

    La maschera di pietra. Sulla ri-costruzione del Castello di Berlino

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    A partire dal progetto del concorso internazionale a due fasi per la "Ricostruzione del castello di Berlino - Costruzione dell'Humboldt-Forum sull'area del Castello" (terzo classificato), che prevede la ricostruzione del Castello di Berlino in alcune sue parti (in particolare l'involucro barocco esterno e tre lati di uno dei cortili interni) e la costruzione di un polo museale dedicato ai musei etnografici della città, intitolato al naturalista Alexander von Humboldt (Humboldt-Forum), il saggio affronta la questione della ricostruzione come tema di architettur

    1861-1961: realtà e sogno nella costruzione di Torino

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    Recensione del volume di Sergio Pace, Cristiana Chiorino, Michela Rosso, "Italia 61. Identità e miti nelle celebrazioni per il centenario dell'Unità d'Italia", Torino, Allemandi, 2005. Il libro ripercorre attraverso tre saggi la vicenda storica e architettonica delle celebrazioni per il primo centenario dell'Unità d'Italia. S. Pace traccia un quadro preciso ed efficace del clima politico, economico, sociale e culturale all'interno del quale maturano la decisione di queste celebrazioni e la scelta di Torino -prima capitale d'Italia nel 1861- quale sede deputata. Un complesso intreccio di interessi che mescolano, con la sottile e non sempre occulta regia della FIAT, ideologia e cultura, simbologia e costume in una città in trasformazione, spaccata tra volontà di modernizzazione e conflitti sociali, messa in scena del sogno progressista e reale trasformazione urban

    Una vita per il design

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    Recensione della mostra "Scoprire il design. La collezione Alexander von Vegesack", Pinacoteca Agnelli, Torino, 20 marzo - 6 luglio 2008. L'esposizione è prima ancora che una mostra sul design, una mostra sul collezionismo, sulle sue ragioni, sulle scelte e sul senso dell'esporre. La collezione von Vegesack è, infatti, una collezione particolare, che si potrebbe definire "biografica", o "esistenziale", nella misura in cui non è classificabile se non in stretta relazione con il suo proprietario. La sua vita e la sua stori

    Appunti per una teoria dell'architettura

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    In un momento, come quello attuale, di crisi e di incertezza, di affannoso sperimentalismo e affermazione di individualità, lo spazio per un libro di teoria dell'architettura non c'è. L'unico modo per parlare di principi è guardare a quanto è già stato detto e ripercorrerlo, attraversarlo per confermarlo. L'unico modo per andare avanti è procedere per frammenti, per approssimazioni, per tentativi circoscritti e parziali, ma non per questo meno necessari. Come questo piccolo libro di Francesco Collotti che, nella forma dichiaratamente semplice e provvisoria degli "appunti", cerca di prendere in esame e rimettere in discussione per il presente tutte le più importanti questioni di teoria dell'architettura, dal rinascimento alla contemporaneita

    Tre maestri per Torino

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    Recensione della mostra "Guarini, Juvarra, Antonelli. Segni e simboli per Torino Torino", Palazzo Bricherasio via Lagrange 20 28 giugno - 14 settembre 2008. In un momento di grande trasformazione e fervore culturale, la città di Torino sembra non solo voler disegnare il proprio futuro, ma anche rileggere la propria storia in una luce nuova. Lo dimostra questa esposizione dedicata a tre grandi maestri dell'architettura, lontani tra loro nel tempo (G. Guarini 1624- 1683, F. Juvarra, 1678-1736, A. Antonelli, 1798-1888), ma tutti, in modo diverso, determinanti, con la loro opera, nella costruzione della realtà urbana torinese: una realtà, unica e speciale, in cui il disegno del piano predomina sul progetto, ma non per questo il progetto è interamente determinato dal piano; una realtà in cui l'architettura si risolve nella città e da questa trae la sua ragion d'essere e il suo senso, senza però mai rinunciare alla propria autonomia espressiv
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