13 research outputs found

    CLIMATE CHANGE ADAPTATION MEASURES FOR ITALIAN COASTAL CITIES

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    Coastal cities are very vulnerable to climate change and naturalhazards. The risks caused by climate change have quadrupled in the past 30 years, causing both human and economic losses (UNISDR, 2012). These risks are also known as natural hazards and are generally attributable to extreme weather events such as: storm intensity, urban heat island, drought and flooding as well as sea level rise and coastal erosion (IPCC, 2007a). These threats have consequences and impacts on lives and livelihoods of coastal cities communities, on theirinfrastructures, economy and governments. Thus, to avoidemergences and disaster situations it is important to rethink and transform coastal cities in \u201ccoastal resilient cities\u201d, through a comprehensive and site-specific strategy for urban development in a climate changes adaptation perspective. In that framework, the research is part of the more broadestresearch field studying the climate change impacts on coastalcities, considering the relation between the specificcharacteristics of such cities (physics, social and economic), itsurban form/design, and especially their ability to adapt to climate change. The research\u2019s focus will be on the Italiancoastal cities and the NAS (National Adaption Strategy) thatencourages a "flexible" and "downscaling" approach,recognizing at the Italian Coastal Cities further critical issues in the implementation of adaptation measures (green&blueinfrastructure, green roofs, new materials, etc.), namely the small, historical, and touristic dimension, which needs to be protected. The main objective will be to propose, in line with the NAS, guidelines that through an integrated and participativedecisionmaking model, will be able to orient the policy processtowards a coherent planning/design. Moreover, it will create a European network of universities, local authorities and businesses to work together on this issue

    Verso un approccio quantitativo a supporto dei processi di pianificazione costiera climate proof

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    La pianificazione delle aree costiere, intese da sempre come un luogo di forte interesse per l\u2019insediamento umano, l\u2019attrattivit\ue0 economica e le peculiarit\ue0 naturalistiche, costituisce per l\u2019Italia un tema di particolare rilevanza a causa degli impatti che il cambiamento climatico (CC) avr\ue0 sul tessuto economico-produttivo, sulla popolazione e sulle infrastrutture insediate lungo i litorali. A causa della ridotta comprensione e quantificazione degli impatti del CC e delle sfide economiche ad esso connesse, le attuali capacit\ue0 di adattamento delle coste sono ancora deboli. Il presente contributo ha come obiettivo generale quello di presentare delle linee guida operative per la quantificazione e il dimensionamento tipologico delle aree costiere coinvolte dagli impatti dei cambiamenti climatici (CC), in modo da supportare ed orientare processi di pianificazione climate proof della costa italiana. L\u2019approfondimento svolto su 6 aree pilota, distinte per impatti costieri, geomorfologia, aspetti socioeconomici, demografici e per tipologia di contesto urbano \ue8 stato il primo tassello informativo per comprendere cosa comporti assumere la quantificazione degli impatti climatici (IC) all\u2019interno di politiche e strumenti di governo del territorio, cercando di aggiornare lo stato delle conoscenze che contribuiscono ad accrescere la capacit\ue0 di adattamento di un territorio costiero

    Albedo Urbis : Bianchezza e capacit\ue0 adattiva dei centri storici all'isola di calore

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    Fra le propriet\ue0 da considerare nei processi di adattamento della citt\ue0 al cambiamento climatico il colore e la natura delle superfici stanno assumendo un ruolo di sempre maggiore rilevanza. L\u2019albedo \u2013 la bianchezza dei materiali \u2013 \ue8 la propriet\ue0 che hanno le superfici caratterizzate da un colore chiaro di riflettere la radiazione solare e, con essa, il calore ricevuto. Con una particolare attenzione alla cromia del centro urbano consolidato, la ricerca prova ad esplorare le ricadute per le nostre discipline dei diversi aspetti della fisica tecnica e dell\u2019ingegneria ambientale che partecipano al contrasto ai fenomeni di \u201cisola di calore\u201d. Tali aspetti tecnici contribuiscono, retrospettivamente, a rileggere le razionalit\ue0 costitutive che si sono depositate nel centro storico definendone nel lungo periodo i criteri generativi e, prospettivamente, ci spingono a individuare gli strumenti di un possibile nuovo progetto di adattamento del patrimonio storico a condizioni ambientali che con il clima sono oggi in profonda mutazione

    Il futuro del progetto di territorio - Adattamento in Veneto tra introiezione e proiezione

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    Il termine "adattamento", nella sua accezione di "adattamento ai cambiamenti climatici", è oggi un umbrella term che ne sta riducendo la capacità proiettiva. Oggetto della tesi è quindi l’adattamento nella sua più ampia accezione. Obiettivo principale della ricerca è quindi perimetrare la nuova cultura progettuale che lentamente sta cambiando in profondità il corpo del territorio e le pratiche d’uso che lo attraversano. Per comprendere meglio cos’è l’adattamento, come lo si può descrivere, leggere, interpretare e inquadrare all’interno delle scienze del territorio, è necessario analizzare questo tema con uno sguardo che possiamo definire “strabico”. Da un lato – da lontano – utile a costruire un perimetro concettuale utile a individuare le culture che ne stanno alla base, dall’altro – con un punto di vista ravvicinato – con uno sguardo capace di contestualizzare e riconoscere l’adattamento nei processi di trasformazione che sono in atto nel territorio, per riconoscere materiali, attori, geografie e razionalità.The term "adaptation," in its meaning of "adaptation to climate change," is now an umbrella term that is reducing its projective capacity. The subject of this thesis is therefore adaptation in its broadest sense. The main objective of the research is thus to perimeter the new design culture that is slowly changing in depth the body of land and the practices of use that go through it. In order to better understand what adaptation is, how it can be described, read, interpreted and framed within the land sciences, it is necessary to analyze this topic with a gaze that we can define as "squinting." On the one hand-from a distance-helpful to construct a conceptual perimeter useful to identify the underlying cultures, on the other hand-with a close viewpoint-with a gaze capable of contextualizing and recognizing adaptation in the processes of transformation that are taking place in the territory, in order to recognize materials, actors, geographies and rationales

    Alla ricerca della Fragilit\ue0. Nuove geografie per la futura pianificazione costiera

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    A causa della scarsa quantificazione degli impatti del CC e delle sfide economiche ad esso connesse, le attuali capacit\ue0 di adattamento delle coste italiane sono ancora deboli. C\u2019\ue8 una mancanza di consapevolezza, o pi\uf9 precisamente, manca una traduzione di questa all\u2019interno dei processi di pianificazione costiera. Il presente contributo ha come obiettivo quello di aggiornare lo stato delle conoscenze sugli impatti dei CC nel territorio costiero, costruendo una geografia in grado di restituire, la quantificazione e il dimensionamento tipologico delle aree pi\uf9 sensibili, in modo da supportare i futuri processi di adattamento della costa italiana

    Climate change e citt\ue0 costiere: misure, politiche e strumenti per l'adattamento di aree urbane ad alta vulnerabilit\ue0

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    La vulnerabilit\ue0 delle aree costiere cosrituisce un tema di particolare rilevanza per l'Jtalla a causa degli impatri sul tessuto economico-produttivo, sulla popolazione e sulle infrastrutture. L'ltalia, per la sua cooformazione geologica e geomorfologica, e natorn!meote pcedisposra ai fenomeni di dissesto ed erosione. Dal sccondo dopoguerra. l'intensa urbanizzazione costiera, avvcnuta sem:a considerare adeguatamente le ru:ee del Paese in cui avrebbero potuto manlfestarsi eventi idrogeologici ed idmulici ,pcricolosi e potenzialmeote danoosi, ha ponaro a un significativo aumento di sistemi esposti e vulocrabili e quindi del rischio. A cio si aggiungono anche gli effetti sempre piu impattanci del cambiameoro climatico, coo un aumento della freque.nza di eventi escremi, ben poco prevedibili, e conseguentemente di fenomeni altamente pericolosi e potenzialmente discruttivi quail piene improvvise, anche in area urbaoa, o intense ondate di calore. Il presente contributo ha come obiettivo genernlc quello di presentare delle lioee guida che seguano un modello decisionale integrato e panecipato, in grado di orientare ii processo di policy verso una progettazione e pianificazione coerente della citt:i costiera italiana, in risposta ai CC e reneodo conto dclle caratteristiche ambientali, e socio\uadeconomiche che queste hanoo. Cosa comporti assumere la questiooe climatica all'inrecoo di politiche e strumeoti di goveroo urbano e una prova che c stat.a approfondita in 6 aree pilota italiane, distinte per impatti costieri, geomorfologia, aspetti socio-economici, demogcafici e per tipologia di contesto urbano

    Climate change adaptation measures for Italian coastal cities

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    Book of proceedings: Annual AESOP Congress, Spaces of Dialog for Places of Dignity, Lisbon, 11-14th July, 2017Coastal areas are commonly the geographical space of transition between land and sea, comprising of the land near the coast and the adjacent territorial waters. These areas include diverse systems such as delta environments, humid areas, lagoons, small islands, low-lying coastal plains, sandy beaches and sedimentary coasts. The borders of a coastal area are often defined arbitrarily and can be divided up among nations. Due to their own nature, these areas are intrinsically dynamic systems characterised by interacting morphological, ecological and socio-economical processesPublished versio

    VII. Riconquistare lo spazio dell’automobile

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    Guardando oggi al dibattito maturato negli anni sessanta attorno al decreto interministeriale sugli standard, colpisce il fatto che poco o nulla sia stato detto circa le ricadute spaziali delle misure previste per l’automobile1. L’ipotesi qui avanzata è che questa legge e altri provve- dimenti nati tra gli anni settanta e ottanta possano essere letti come il punto terminale di un progetto implicito di mobilità a supporto della diffusione di massa dell’auto, il cui inizio è idealmente situabile nel 1955, con la promulgazione della legge per la costruzione delle auto- strade di seconda generazione

    Riconquistare lo spazio dell\u2019automobile. Una riflessione sugli spazi della mobilit\ue0 a cinquant\u2019anni dall\u2019approvazione della legge nazionale sugli standard urbanistici

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    Alcune norme emanate alla fine degli anni Sessanta rappresentano il punto terminale di un lungo progetto di mobilit\ue0 a supporto della diffusione di massa dell\u2019autovettura iniziato in Italia nel decennio precedente con la costruzione della rete stradale nazionale. Contemporaneamente, prima all\u2019estero e poi in Italia, \ue8 possibile assistere al proliferare di associazioni ed esperienze che rivendicano l\u2019uso della bicicletta come mezzo per la mobilit\ue0 quotidiana in alternativa all\u2019automobile. Critical-Mass, ciclofficine ed associazioni di categoria hanno rappresentato in questi anni l\u2019occasione per sperimentare dal basso l\u2019uso di standard diversi, basati su una maturata sensibilit\ue0 per i temi ambientali e di una diffusa domanda di valorizzazione dello spazio pubblico. A partire dalla prospettiva tracciata dai movimenti legati alla bicicletta, possiamo forse chiederci quali sono oggi i limiti per noi inderogabili, i nuovi \u201cbisogni di citt\ue0\u201d e, di conseguenza, riflettere in termini progettuali su nuovi standard e sul possibile nuovo disegno dello spazio pubblico della mobilit\ue0

    Adaptation. A metaphor for the age of climate change.

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    The following contribution aims to explore the projective qualities of the metaphor, with a specific focus on the organic metaphor, and its potential applications within the milieu of climate change. Firstly, the paper will concentrate on the understanding of the metaphor as a tool for the construction of referential images and imaginary projects, taking into consideration some of the projects that have been generated through this powerful, cognitive means. Secondly, analyzing the term adaptation and the whole of its spatial connotations, an investigation will be proposed, which will identify this very concept as the vector for the modification of cities and areas that are \u2013 or soon will be \u2013 facing the impact of current and prospective climate transformations
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