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Le cittĂ della Tripolitania fra continuitĂ ed innovazione. I fori di Leptis Magna e Sabratha
Lo studio tiene conto delle ricerche effettuate a partire dagli anni ’ 20 del XX secolo nei due complessi forensi e di alcune nuove osservazioni per cercare di ricostruire il sistema di riferimenti ideologici e formali che sottintese alla realizzazione di nuove aree pubbliche nelle città degli «Emporia » . Il foro di Leptis fu probabilmente costruito in una zona già urbanizzata, a lato di un antico santuario che ne determinò l’irregolarità del lato nord orientale. I due monumenti più antichi del complesso sono il tempio su alto podio, solitamente attribuito a Liber pater, e l’iscrizione
Irt 520. Entrambi si collocano in età augustea. Il foro di Sabratha fu certamente costruito demolendo parte di un quartiere fittamente edificato. La realizzazione di una piazza con due templi affrontati sui lati opposti si può egualmente far risalire all’età augustea, con la basilica sul lato lungo che ne completa l’assetto non più tardi, sembrerebbe, della metà del I secolo d. C. I due fori mostrano l’adesione ai modelli pervasivi imposti dall’autorità di Roma e dal consenso al nascente potere imperiale.Masturzo Nicolò. Le città della Tripolitania fra continuità ed innovazione. I fori di Leptis Magna e Sabratha. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 115, n°2. 2003. Antiquité. pp. 705-753